My Life Would Suck Without You

Sequel di "The Edge of Glory"

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    Ajisai
    Cap. 7 Piano combinato

    KCiTK




    Pov Ryu

    Sono già passati tre giorni dal nostro arrivo.
    Oggi è venerdì e fa tremendamente caldo pur considerando che è il mese di Ottobre.
    Ci sarà il weekend e poi lunedì inizieremo i corsi alla Columbia.
    Sono un po’ teso questo è ovvio, ma so che la mia determinazione mi farà superare ogni ostacolo, per poter iniziare al meglio questo nuovo percorso.
    Devo essere forte non per uno, ma per due, me e Mika.
    Lei sembra esser tranquilla anche se ogni tanto pure a lei prendono quei cinque minuti di crisi, ma poi si calma e continua a comportarsi come suo solito.
    Ieri abbiamo incontrato Take, e cavolo se è cambiato, quasi non lo riconoscevo.
    Forse è tutto merito del suo lavoro che è in perfetta forma, e se lo era prima adesso direi che ha una forma smagliante!
    Ci sono mancati tutti davvero tanto … finalmente adesso sembra di aver ritrovato il nostro giusto equilibrio, perché senza di loro è come essere fuori dal mondo in un certo senso.
    Adesso viviamo nell’appartamento di Ren, poi da domani inizieremo ad alloggiare nel campus per studenti.
    In pratica stiamo tutto il giorno in compagnia dei ragazzi: Ren, Shiki, Hiro, Nobu e il ragazzo nuovo Ryan che sin dal primo momento ha cercato di provarci con Mika.
    È il tipico ragazzo stronzo, ma nonostante questo sembra avere comunque molto successo con le donne.
    In tre giorni ho visto portarsi a casa tre ragazze diverse … scommetto che oggi ne vedrò anche una quarta.
    <<ragazzi che si fa stasera? Mi va di uscire oggi!>>
    Mika si è lanciata sul divano poggiando le gambe addosso a Nobu che intanto gli aveva strappato dalle mani il suo cellulare.
    <<È vero usciamo! Ieri abbiamo lavorato tutto il giorno, quindi oggi abbiamo diritto ad una serata folle!>>
    Hiro si è avvicinato a me prendendo qualche dolcetto dalla busta che avevo aperto poco fa.
    Un attimo dopo ci raggiunge anche Shiki, che si avvicina a Mika abbracciandola da dietro.
    <<nobu restituiscimi il telefono!!>>
    <<lasciami giocare un po’!!>>
    Mentre i ragazzi litigano, e Hiro mangia canticchiando una canzone sconosciuta, rimango a fissarli sorridendo.
    Proprio questo mi mancava prima … le nostre scemenze e i nostri continui litigi.
    Siamo cresciuti, ma in realtà siamo rimasti gli stessi ragazzini idioti di un tempo.
    <<ragazzi dov’è Ryan?! Sono quasi le cinque, e gli avevo avvisato di passare dal fotografo per confermare l’appuntamento!>>
    Ren era furioso, e di solito lo era solo quando si rivolgeva a Ryan.
    Ci guardiamo in faccia l’uno con l’altro, ma sembra che nessuno sappia dove si sia cacciato.
    Poco dopo lo vediamo uscire dalla sua stanza aggiustandosi ancora la zip dei pantaloni.
    È a torso nudo e sorride, mentre con un braccio cinge i fianchi della ragazza altissima che continua a baciarlo.
    <<ciao!>> gli sussurra sulle labbra, poi dopo aver salutato noi con la mano esce di casa.
    Rimaniamo a bocca aperta a fissare la porta, poi Ryan che si è appena avvicinato al frigo.
    <<adesso capisco perché continuavo a sentire degli strani versi!>> dice Hiro scuotendo la testa.
    <<come cavolo è possibile che te la spassi anche a quest’ora?? E poi potevi anche avvisarci!>>
    Nobu è ancora scioccato, in questo periodo non gliene va una giusta … probabilmente è solo geloso di lui.
    <<ma non è questo il punto!! Da quanto tempo eri là dentro con … >>
    <<jessica, mi pare!>> dice Ryan pensandoci su.
    <<dio non ricordi nemmeno il suo nome!>>
    Ren si porta le mani in testa e sospira, mentre continua a guardarlo furibondo.
    <<ragazzi che sarà mai?! Sono fatto così … tipo macchina da sesso che per vivere ha bisogno costantemente d’amore!>>
    <<in realtà tu te la spassi e basta, quindi non puoi parlare d’amore mio caro!>> dice Mika con tono sarcastico.
    Lui alza le spalle e si avvia in camera sua.
    <<dove vai? Ti ricordi di oggi vero?>>
    <<si Ren, sto andando a vestirmi!>> alza una mano e si chiude la porta della stanza alle sue spalle.
    <<come cazzo fa? Vi prego spiegatemelo, perché dopo aver visto questo la mia autostima è andata appena a farsi benedire!>>
    Iniziamo a ridere tutti alle parole di Nobu, mentre lui ci implora di smetterla, perché in realtà stava dicendo sul serio.
    Poi Ryan esce dalla stanza e si avvicina a Ren cingendogli le spalle con un braccio.
    <<sono pronto! Ciao bambini, ci vediamo dopo, stasera voglio uscire anche io con voi!>>
    <<vedi che tra tutti noi il più bambino sei tu!>> dice Hiro sorridendo.
    Lui sorride altrettanto, poi ci saluta lanciandoci un bacio con la mano.
    <<spero che almeno non faccia cazzate!>>
    Ren si è seduto sulla sedia al mio fianco iniziando a mangiare anche lui uno dei dolci, diventati ormai proprietà di Hiro.
    Ecco è questo tutto ciò che mi è mancato!
    Quella bellissima sensazione d’amicizia che solo loro riescono a trasmettermi.
    In questo quadro solo una cosa va storta … Take non c’è.
    Vorrei che ci fosse anche lui qui con noi a ridere e a scherzare, ma se questa strana tensione non passa, questo desiderio non avverrà mai.
    Spero che si chiariscano … il più presto possibile.
    ------------------------------------------------------

    Pov Ryan

    Non so perché, ma questo posto mi mette una strana ansia addosso.
    Forse perché è tutto troppo lussuoso ed eccentrico per i miei gusti o forse perché la maggior parte della gente qui ti guarda con superiorità.
    Ma come al solito cerco di fare il disinvolto e continuo a camminare a testa alta nonostante il chiacchiericcio.
    Sembra quasi un deja vu, con la sola differenza che quel giorno c’era Ren con me.
    Sono in Reception e mi ritrovo davanti la stessa ragazza bionda della volta scorsa.
    Le sorrido e lei mi ricambia, guardandomi con i suoi grandi occhi azzurri.
    <<salve dovrei confermare l’appuntamento …>>
    <<si, è qui per l’appuntamento con Mr Weber, giusto?>> mi domanda interrompendo la mia frase.
    Mi sporgo quel poco per riuscire a leggere il suo nome sulla targhetta che aveva applicata alla giacca.
    <<ah allora si ricorda di me signorina … Sarah Smith?>>
    <<sarah, e lei è?>>
    <<ryan Donovan! E ti prego possiamo darci del tu?>>
    Lei sorride e annuisce, poi guarda qualcosa al computer.
    <<al momento è impegnato, ma mi ha chiesto di farti entrare comunque.
    Passa il corridoio ed entra nella prima sala.>>
    <<grazie!>>
    Le porgo la mano e lei l’afferra con fermezza.
    <<cos’è questo biglietto?>> mi chiede girandoselo tra le mani.
    <<se ti va di chiamarmi, quello è il mio numero!>>
    La saluto con la mano e poi mi avvio per il corridoio.
    C’è un via vai di gente pazzesco, tutti di corsa poi.
    Quando entro in sala vedo il fotografo intento a dare spiegazioni a qualcuno, solo quando mi avvicino di più mi accorgo che sono Take e quel ragazzino fastidioso.
    Poi si gira e mi viene incontro con un gran sorriso.
    <<ah ciao sei arrivato?>>
    <<si proprio adesso.>>
    <<ti chiedo di aspettare solo altri pochi minuti, poi sarò da te!>>
    <<certo non si preoccupi!>>
    Mi da una pacca amichevole sulla spalla, poi si mette in posizione per scattare.
    <<ehi Take appoggia il braccio sulla spalla di Brandon, e mantenete la medesima espressione!
    E voi ragazzi più luce!!>>
    Cavolo che casino, mi è sempre parso così facile il mestiere del fotografo, ma dopo aver visto tutto questo direi che mi sono sbagliato alla grande!
    <<va bene sistemate il trucco e poi iniziamo con gli ultimi scatti!>>
    Vedo per un attimo Take salutarmi, poi quel moccioso guardarmi storto, mentre si avvicina di più a lui.
    Quella volta non sono riuscito a scoprire niente, quindi oggi devo assolutamente darmi da fare e capirci qualcosa.
    Anche se sicuramente questo richiederà parecchio tempo visto il suo caratteraccio, ma ce la farò anche se dovessi metterlo alle strette per farlo parlare.
    Voglio bene a Hiro, è il primo vero amico che ho da quando sono arrivato a New York da Boston.
    So che è ancora innamorato di Take, quindi voglio capire se lui è passato oltre e sta con qualcuno, o meglio con questo Brandon.
    Nessuno sembra far niente al riguardo, ma io non riesco a restare con le mani in mano senza poter far nulla … devo metterci il mio zampino per risolvere la situazione.
    <<ok ragazzi abbiamo finito! Mi raccomando rilassatevi questo weekend. Ci vediamo la prossima settimana!>>
    Mr Weber si avvicina a me chiedendomi di seguirlo.
    Sorpassiamo alcuni ragazzi dello staff che stanno mettendo ordine, poi entriamo nel suo studio.
    Si sedie alla scrivania e mi incita a sedermi di fronte a lui.
    <<allora siamo rimasti per la prossima settimana, giusto?>> dice mentre sfoglia la sua agenda.
    <<si, confermiamo oppure è troppo impegnato in questo periodo?>>
    <<no no, è perfetto! Vada per la prossima settimana.>>
    Mi sorride e segna l’appuntamento sull’agenda.
    <<posso chiederle una cosa?>>
    Mi guarda per un attimo dubbioso, poi si sistema sulla sedia portandosi le braccia al petto.
    <<dimmi pure.>>
    <<perché vuole tanto farci posare per lei! Cioè siamo solo un gruppetto di ragazzini qualunque …>>
    <<ascoltami ragazzo, quando vi ho sentiti suonare al pub mi avete fatto ricordare di quando ero giovane … sto cercando di farti capire che mi avete fatto ascoltare quella buona musica che amavo tanto sentire da ragazzo.
    Avete una forte personalità, grande talento … proprio grinta da vendere.
    Avrete sicuramente un futuro ricco di sorprese e successi ne sono sicuro.
    E nel momento in cui diventerete famosi, mi ricorderò di voi guardando i vostri scatti.>>
    <<wow grazie mille!!! Lo spero davvero!>>dico alzandomi in piedi e offrendogli la mano.
    Mi sorride e ricambia la stretta, poi mi avvicino alla porta e mi giro nuovamente verso di lui.
    <<lo sa è stato il primo a dire una cosa del genere.>>
    <<l’ho detto perché ne sono convinto!>>
    Gli sorrido di nuovo ed esco dalla porta.
    Faccio un gran sospiro continuando a sorridere, quando una ragazza si avvicina a me.
    <<ciao … sei per caso il nuovo modello?>>
    Certo mi ritengo bello ed affascinante, ma scambiarmi per modello è un po’ troppo.
    Poi mi ricordo del moccioso e mi rivolgo alla ragazza sorridendole.
    <<si, potresti gentilmente indicarmi il camerino?>>
    <<certo!! È lì infondo, la seconda porta a sinistra.>>
    <<grazie!>>
    Arrivo alla porta e lo cerco tra vari ragazzi, ma non lo vedo.
    Forse se ne sarà già andato!! Che cazzo di sfortuna!!
    Continuo a cercarlo in altre stanze, poi arrivo ai bagni e lo trovo lì, proprio come l’ultima volta.
    Si sta lavando le mani, mentre si guarda allo specchio.
    Sembra quasi che lo sto perseguitando, ma devo assolutamente parlargli.
    Faccio per parlare, poi si gira e rimane sorpreso corrugando la fronte.
    <<ascolta …>>
    <<tu sei il ragazzo dell’altra volta, giusto?>>
    Io annuisco portandomi le mani alla fronte.
    Ecco che ci risiamo, sicuro si incazza.
    <<ma che sei uno stalker?>>
    <<aspetta …>>
    <<anche l’altra volta mi hai seguito in bagno per farmi quello stupido interrogatorio!! Che altro vuoi?>>
    <<È stato uno stupido caso ad averti trovato di nuovo qui e se mi lasci parlare forse riesci a capire perché continuo a seguirti!>>
    Sbuffa e si siede sul marmo del lavello, mi guarda aspettando che continui a parlare.
    <<voglio sapere la stessa cosa della volta scorsa! Take è il tuo ragazzo?>>
    <<e io ti chiedo la stessa cosa della volta scorsa! Perché lo vuoi sapere?>>
    Lo guardo e sorrido avvicinandomi di più a lui.
    È uno di quei tipetti tutto pepe e questo l’avevo capito già da prima, ma sa anche come farsi rispettare e come tener testa alla gente.
    <<penso che saprai che prima Take stava con un ragazzo …>>
    <<hiro!>>
    <<si lui, io sono suo amico e non riesco più a vederlo in quello stato pietoso a causa di questa continua tensione e indifferenza da parte del tuo amico, o quello che è …>>
    Scende dal lavello e mi viene incontro.
    Non è molto più basso di me, forse lo è di una decina di centimetri, ma è comunque piccolo data la sua statura.
    <<te lo dico solo per il semplice motivo che anche per me è insopportabile vederlo in quello stato … no, non sono il suo ragazzo. Sono suo amico nonché suo coinquilino!>>
    Gli sorrido scompigliandogli i capelli, mentre lui sorpreso se li aggiusta passandosi una mano in testa.
    <<quindi … ora che sai questo che farai?>>
    Alzo le spalle e mi mordo un labbro.
    <<ho un piano, ragazzino!>>
    <<mi chiamo Brandon! E quale sarebbe? Sentiamo …>>
    <<farli ingelosire! Fingeremo di far coppia con le nostre vittime e il gioco è fatto!>>
    <<spiegati meglio!>> mi dice assottigliando gli occhi.
    <<ogni volta che ne avremo occasione dobbiamo farli incontrare e fargli credere … a Take che io sto con Hiro e tu ad Hiro che stai con Take.>>
    <<che casino! Sono davvero delle vittime in questo modo. Ma è crudele!!>>
    <<solo così potranno darsi una smossa!>>
    <<e se non funzionasse? Voglio dire, se non riusciremo a farli incontrare e se loro non si ingelosiscono ...>>
    <>
    Mi guardava stranito scuotendo il capo.
    <<secondo me hai qualche problema!>>
    <<ma dai è geniale, ammettilo?! Allora mi aiuterai?>> gli dico porgendogli la mano.
    Lui mi guarda un attimo titubante, poi annuisce e mi stringe la mano.
    <<affare fatto!>>
    Gli sorrido e questa volta ricambia anche lui.
    Ha degli occhi azzurri incredibilmente chiari, la sua espressione è cambiata in un istante … è maledettamente bello!
    <<che mente malata che hai però! Quanto tempo sei stato a progettare tutto questo?>>
    <<in realtà mi è venuto al momento!>>
    Lui si gira e sorride rimanendo a bocca aperta.
    <<beh allora la tua situazione è più grave di quanto sembra!>>
    <<ma cosa sei uno psicologo?>>
    Mi fa una linguaccia e prende da terra uno zaino che si porta in spalla.
    Intanto prendo il cellulare dalla tasca che aveva preso a vibrare.
    Era un messaggio di Ren, gli rispondo velocemente e mi avvio verso l’uscita.
    <<come faccio a rintracciarti?>> mi dice facendomi voltare.
    Gli scrivo il mio numero sul cellulare, poi gli sorrido.
    <<ah mi chiamo Ryan!>>
    Sorride e mi saluta con la mano.
    Non lo capisco … quando ride dolcemente e quando si incazza a morte.
    Avrà tipo una doppia personalità o cosa?
    Questo dovrò scoprirlo solo conoscendolo, ora che ne ho l’occasione.
    Attraverso il corridoio e arrivo alla Reception.
    Saluto Sarah che ricambia sorridendo, ed esco fuori fiero del mio intento.
    Finalmente posso smuovere un po’ la situazione, perché così com’è proprio non fa bene a nessuno.
    Sicuramente se aspettavo che loro due facessero qualcosa, forse sarebbero passati altri tre anni, senza poi concludere nemmeno niente.
    In questo modo invece, sono sicuro che qualcosa succederà, bisogna solo combinare un appuntamento, incontrarci nello stesso posto e far scattare così questo piano a dir poco ingegnoso.
    Spero solo che il mio fedele alleato non mandi tutto all’aria, ma da quel poco che ho capito di lui, penso di potermi fidare … infondo se davvero ci riusciremo sarà un bene anche per lui.
    Quindi attenzione ragazzi, prossimamente ci sarà un uragano in vista, ed anche uno di quelli potenti, perché questo piano escogitato da questa mente … si forse malata, ma molto intelligente, provocherà parecchio caos, con la speranza che poi riusciremo a sistemarlo.
     
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    Questo è proprio un bel capitolo! Finalmente sono di nuovo tutti (o quasi) insieme ed è bello riprovare tutti quei sentimenti di un tempo,l'affetto che li lega da sempre, gli scherzi, le prese in giro ... certo ci fosse pure Take sarebbe il massimo ... ma per questo c'è Ryan, che sembra un gran sciupafemmine, ma secondo me,con questo tentativo pazzo di rimediare alla situazione di Hiro e Take, si sta mettendo in un casino senza fine, perché Brandon ha fascino da vendere ed è"maledettamente bello". Quindi aspettiamo il caos e speriamo che poi "riusciremo a sistemarlo!" Io spero (anzi sono certa) che stai escogitando qualcosa di straordinario, tanto quanto tutta la tua bellissima storia, quindi sono qui e aspetto ... come sempre! Ti :damo20100874.gif: , baci Pam
     
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    È bella la loro amicizia ... vera ed intensa, come poche se ne vedono nella realtà! -.-

    CITAZIONE
    ma secondo me,con questo tentativo pazzo di rimediare alla situazione di Hiro e Take, si sta mettendo in un casino senza fine, perché Brandon ha fascino da vendere ed è"maledettamente bello". Quindi aspettiamo il caos e speriamo che poi "riusciremo a sistemarlo!" Io spero (anzi sono certa) che stai escogitando qualcosa di straordinario, tanto quanto tutta la tua bellissima storia

    È vero lo ammetto, sto escogitando qualcosa di grande (sperando mi esca bene!! XD ).
    Grazie mille come sempre per i complimenti e per apprezzare la storia!!! :damo20100826.gif: Baciiii!!!♥
     
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    Escogita, escogita ... non può che venirti bene! Hai tutto il mio affetto e il mio appoggio, quindi escogita! :damo20100869.gif:
     
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    Cap. 8 Strange Emotions

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    Pov Hiro

    Finisco di prepararmi e di corsa prendo il giubbotto lanciato a caso sulla sedia la sera prima.
    Esco dalla stanza e saluto i ragazzi che stanno facendo colazione, nonostante siano già le undici e mezza del mattino.
    <<ehi dove vai?>> mi dice Nobu con la bocca piena di non so quale strano miscuglio.
    <<vado da Mika, sono già passati quattro giorni dall’ultima volta che l’ho vista e quella volta non abbiamo fatto altro che sistemare.>>
    Lui mi sorride e riprende a mangiare con gusto, mentre io lo guardo facendo una strana smorfia.
    <<ah aspetta un attimo!>>
    Ryan mi raggiunge alla porta, poi mi poggia una mano sulla spalla.
    <<allora tutto a posto per quello che è successo domenica scorsa?>>
    Alzo le spalle e gli sorrido malinconico.
    <<diciamo di si …>>
    Ricambia il sorriso e mi stringe tra le sue braccia.
    <<dai infondo è stato solo un bacio sulla guancia.>>
    <<non è stato nemmeno per quello! Quando il ragazzo ha baciato Take, se pur sulla guancia, lui gli sorrideva capisci … come faceva un tempo con me.
    Era felice e spensierato.>>
    Mi accarezza i capelli e mi allontana per potermi guardare negli occhi.
    <<ascoltami, le cose accadono quando meno te lo aspetti, giusto? Me l’hai detto tu stesso, un sacco di volte.
    Quindi vedrai che succederà qualcosa, e non voglio dirti che ritornerà ad essere tutto rose e fiori come prima perché non voglio illuderti dandoti false speranze, però succederà sicuramente qualcosa e finalmente capirai cosa sarà meglio per te.>>
    <<ormai non ci credo neanche io più, però grazie sei un vero amico.>>
    Lo saluto con la mano ed esco di casa.
    Non voglio più pensarci, non voglio pensare alla sua espressione, al suo sorriso allegro, al bacio, a quel ragazzino. Voglio solo star bene.
    Mi stringo nel giubbotto e cammino a passo svelto verso gli alloggi.
    Fortunatamente non è lontano da casa, altrimenti sarei già impazzito e l’avrei costretta a farla tornare via con me.
    Arrivo nel giro di dieci minuti, poi sorrido ad un gruppo di ragazze che mi guardano incuriosite.
    Sorridono anche loro con fare malizioso, ma io le ignoro continuando a camminare verso un palazzo immenso con tanto di porticati e giardinetti fioriti.
    Sorrido vedendo tutto così colorato e raffinato perché sicuramente Mika avrà fatto i salti di gioia per vivere circondata da tutto questo ben di Dio.
    Entro nel portone e salgo le scale che portano al terzo piano.
    Alcune camere hanno la porta aperta, intravedo ragazze che sistemano negli armadi, altre che studiano alla scrivania, ed altre ancora con tanto di accappatoi addosso.
    Alzo un sopracciglio e corro alla porta della mia migliore amica per evitare che qualcuna di loro mi vede e mi cacci fuori a calci.
    Busso alla porta e una Mika allegra mi sorride tirandomi praticamente dentro.
    <<finalmente, c’hai messo una vita!>>
    <<non è vero, ho fatto la persona discreta per non dare nell’occhio!>>
    Lei si gira e mi guarda alzando un sopracciglio.
    <<È impossibile non dare nell’occhio, ti sei visto? Sei così carino, scommetto che le ragazze di qui ti sbavino dietro.>>
    <<beh si è vero, forse sono piuttosto carino e le ragazze mi guardano parecchio.>> dico compiaciuto sedendomi sul suo letto.
    Mi si avvicina facendomi una linguaccia, poi sospira scompigliandomi i capelli con una mano.
    <<visto, ho sempre ragione! …>> si siede sul lettino al mio fianco e appoggia la testa sulla mia spalla, poi continua a parlare.
    <<… Allora come va? >>
    <<più o meno.>> le dico appoggiando a mia volta la testa sulla sua.
    <<mi dispiace che alla fine non vi siete parlati, ma sembra proprio che quel mio fratello stupido e imbecille sia talmente impegnato, e quando non lo è i suoi amici lo assalgono e non gli lasciano tregua. Che crudeltà!>>
    Sghignazzo sentendole alzare la voce, poi le prendo la mano e intreccio le mie dite alle sue.
    <<però almeno è felice, è questo quello che conta, no?>>
    Si alza di scatto e rimane impalata a guardarmi con la bocca aperta.
    <<stai scherzando? Sembra si stesse annoiando a morte, sembra essere a suo agio solo con quel nanerottolo.>>
    <<perché nanerottolo? È poco più basso di me!>>
    Si porta le braccia al petto e stringe gli occhi a due fessure.
    <<non me la conta giusta ecco perché.>>
    Abbasso lo sguardo sospirando e prendendo a fissare le punte delle mie scarpe sospiro pensieroso.
    <<dici che stanno insieme?>>
    <<impossibile, conosco Take come le mie tasche, un tipo come lui non gli interessa per niente, almeno non in quel senso, penso gli sia affezionato, ma niente di più! Credo lo reputi simile ad un fratello.>>
    Mi mordo un labbro e annuisco togliendomi il giubbino che avevo ancora addosso.
    Poi entrambi ci giriamo nel momento in cui sentiamo un urlo provenire dalla porta.
    Una ragazza alta e snella dai capelli lunghi e biondi mi si avvicina con un ampio sorriso stampato sulla faccia.
    <<ehi ciao Taylor!!>>
    Si abbassa su di me per potermi abbracciare.
    Taylor è la sua compagnia di stanza, una brava ragazza con il suo bel caratterino.
    <<ti ricordi di me, eppure mi hai visto solo un volta! Che dolce!!>>
    <<taylor lascialo andare lo stai stritolando.>> dice Mika rimasta ancora al mio fianco.
    <<dai non essere gelosa adesso abbraccio anche te!>>
    Scioglie l’abbraccio per poter passare a torturare la mia amica, che ha smesso di dimenarsi arrendendosi alla ragazza.
    <<ho capito che sei patita per l’oriente e cose varie, ma non puoi trattarci come bambolotti.>>
    <<che cattiva, io vi adoro e non te ne rendi conto.>>
    Mette il broncio e si lancia sul letto facendosi spazio tra noi due.
    <<allora di cosa stavate parlando?>>
    Le sorrido, mentre Mika scuote la testa rassegnata.
    <<questioni di cuore.>> le dice facendole posto.
    <<davvero? Che cos’è successo … Hiro stavate parlando di te?>>
    Io annuisco stendendomi al suo fianco.
    <<il tuo ragazzo ti fa soffrire?>>
    Mi giro verso di lei guardandola stranito, mentre Mika rimane a bocca aperta sbalordita.
    <<e tu che ne sai se sta con un ragazzo o una ragazza? Anche l’altra volta l’hai detto!>>
    <<ma dai è palese, si vede lontano un miglio che è gay. Sono esperta ho come un radar. Comunque non c’è problema, mica è una malattia come dicono quei deficienti paraocchi!>>
    <<come fai ad essere così schietta?>>
    Adesso anche Mika si era stesa sul letto con tanto di mano sulla fronte.
    Io sorrido divertito e mi porto una mano sulla pancia.
    <<non fa niente Mika alla fine non lo nascondo affatto, quindi si lo ammetto sono gay e non c’è nessun fidanzato, ma è il mio ex, nonché fratello di Mika che mi fa abbastanza star male.>>
    <<cosa? Questo idiota che fa soffrire un cucciolo come te, no non può … non glielo permetto!!! Senza offesa per tuo fratello.>>
    <<non ti preoccupare è un vero idiota su questo sono d’accordo con te. Ma Hiro l’hai chiamato ‘ex’?>> mi dice alzandosi sui gomiti per guardarmi meglio.
    <<si, mi è sfuggito e nel momento in cui l’ho detto ci sono rimasto uno schifo.>>
    Si alza e mi viene incontro abbracciandomi.
    <<mi dispiace!>>
    Taylor stesa al mio fianco si gira di lato accarezzandomi una guancia.
    <<dispiace anche a me, però non so che dirti, non so come sono andate le cose, ma sappi che ti sono vicina.
    Le sorrido e le accarezzo i capelli.
    <<grazie.>>
    ---------------------------------------------------------------

    Pov Shiki

    <<ren dov’è la mia felpa?>>
    Cerco in giro nella stanza, poi entro in cucina e alzo le braccia guardandolo in viso.
    <<allora?>>
    Lui mi sorride e sfila la felpa da sotto i cuscini del divano.
    <<eccola!>> dice mentre si avvicina dandomi un bacio sulla fronte.
    <<grazie.>>
    La indosso e mi aggiusto meglio i lacci delle converse.
    <<devi proprio andare, non puoi prenderti un giorno?>>
    Lo guardo divertito, mentre lui mette il broncio e mi abbraccia.
    <<no certo che no, e poi sono già le cinque sono stato l’intera giornata con te e ancora non ne hai abbastanza?>>
    Mi prende il viso tra le mani e scuote la testa.
    <<non ne avrò mai abbastanza … quindi rimani qui con me!>>
    <<te l’ho detto non posso devo andare …>>
    <<no, intendo vieni a vivere qui con me. Ti prego! Mi sento solo quando non ci sei, ti voglio qui con me.>>
    Arrossisco mordendomi un labbro, poi abbasso il volto e lo abbraccio.
    <<ok, però poi non cambiare idea dicendomi che ne hai abbastanza e mi cacci via.>>
    Lo sento ridere e stringermi più forte, mi bacia sulla testa e si avvicina al mio orecchio.
    <<non lo farò, a limite me ne vado io e ti lascio qui.>>
    Gli sferro un colpo sulla testa, senza però smettere di abbracciarlo.
    Era stupido ad implorarmi per una cosa del genere, come se io potessi rifiutarlo e lasciarlo solo.
    <<idiota, non ti perdonerò se lo farai!>>
    Si stacca da me e mi sorride poi mi afferra il viso e mi bacia sulle labbra.
    <<adesso vado.>>
    Mi guarda portando la testa di lato e mi accarezza il viso.
    <<vuoi che ti accompagno?>>
    <<no dai e proprio dietro l’angolo il pub, ci vediamo stasera, ok?>>
    <<allora vengo a prenderti io, così poi passiamo a casa per prendere le tue cose.>>
    Gli annuisco e lo saluto con la mano.
    Scendo le scale continuando a sorridere ed esco fuori dal portone trovandomi immerso nel via vai di gente che come al solito è sempre di fretta.
    Evito di farmi travolgere da alcuni passanti, poi volto l’angolo e attraverso la strada per entrare nel pub.
    Oggi è il giorno libero di Hiro, quindi mi tocca stare da solo.
    <<ciao ragazzi!>> dico entrando.
    Il capo si avvicina e cinge le mie spalle con un braccio.
    <<finalmente, mi serve una mano … quello stupido di Brian è un nullafacente mi chiedo perché lo faccia ancora rimanere.>>
    Gli sorrido e guardo tra i tavoli Brian che sta parlando liberamente con un gruppo di ragazze non curandosi affatto del locale affollato che aspetta di ordinare.
    Sbuffo e mi dirigo nel retro per cambiarmi.
    Mi tolgo i pantaloni della tuta e la felpa ed infilo un pantalone nero e una camicia bianca con tanto di gilet .
    <<ehi sei arrivato?>>
    Mi giro di scatto e noto Brian appoggiato alla porta col suo solito sorrisetto sul viso.
    <<si da poco, ma benissimo da vedere che continui a non fare niente.>>
    <<oh dai mi offendi così!!>>
    Chiudo l’anta dell’armadio e mi avvicino a lui per uscire.
    <<non prendi mai niente sul serio.>>
    Vedo fargli fare una smorfia, poi il capo si avvicina a noi più agitato del solito.
    <<ragazzi c’è parecchia gente nonostante sia presto, Shiki gira tu tra i tavoli, su di lui non posso contare, quindi per oggi va Brian al bancone del bar.>>
    Annuisco, mentre prendo blocchetto e penna che mi passa tra le mani, poi sorride e sgattaiola nel retro.
    <<lavora sodo oggi!>> mi dice Brian stringendo i miei fianchi con un braccio.
    Lo spingo via e lo guardo di sottecchi.
    <<vedi di lavorare tu sodo, idiota!>>
    Lui mi sorride, mentre si posiziona dietro al bancone rubando qualche nocciolina dalle ciotole.
    Alzo gli occhi al cielo e poi sbuffo, avvicinandomi solo al primo dei trenta tavolini per prendere ordinazioni.
    ---------------------------------------------------

    Pov Bradon

    "brandon abbassa un po' il volume di quel cavolo di stereo!!"
    <<take non rompere!!>>
    Continuo a canticchiare, mentre mi sposto avanti e indietro per la cucina.
    Intanto sento Take avvicinarsi a passo pesante e abbassando il volume.
    <<che guastafeste che sei!>>
    <<ma è altissima, e io ho bisogno di dormire almeno un po’. Tu non sei stanco?>>
    Mi asciugo le mani ed infilo la teglia nel forno.
    <<no io ho dormito tutta la mattinata, mentre tu eri in giro con zia Lena!>>
    Fa un ghigno, poi si porta scocciato le braccia al petto.
    <<merda, vorrei sapere perché diavolo porta sempre me in giro per fissare appuntamenti!>>
    Alzo le spalle e mi avvicino per dargli una pacca sulla spalla.
    <<non lo so, ma mi sta bene dato che così facendo fa un favore a me.>>
    Sghignazzo mentre lui mi guarda di sottecchi.
    Dovrei imparare a tenere un po’ la bocca chiusa una volta tanto perché so che quando parlo a sproposito si incazza.
    Mi afferra di peso e mi lancia sul divano.
    <<aspetta Che fai?!>>
    Prende un cuscino incastrato sotto il mio sedere ed inizia a colpirmi.
    "brutto marmocchio devi tapparti quella bocca."
    <<scusa, scusa stavo solo scherzando. Ti prego lasciami stare!>>
    <<ma neanche morto!>>
    <<ti giuro che mi faccio perdonare …>>
    Lui si ferma bloccandosi col cuscino per aria, guardandomi accigliato.
    <<e come sentiamo un po’!>>
    Sospiro e mi tiro su a sedere.
    <<ho preparato la pizza, sai che è la mia specialità!>>
    Sorride e posa il cuscino nel momento in cui si alza.
    <<vedi a volte sai essere anche un bravo ragazzino se pur rompipalle.>>
    <<ma grazie!>> gli dico lanciandogli dietro il cuscino che aveva appena posato.
    Si gira di nuovo e me lo restituisce tirandomelo addosso.
    <<vado a dormire adesso! >>
    Mi stendo accoccolandomi sul divano e respirando il buonissimo odore della pizza che già si fa sentire.
    Poi mi sporgo verso il tavolino per raggiungere il cellulare.
    È un messaggio e sorrido nel momento in cui leggo il nome del mittente.

    “Ehi allora come te la passi col tuo finto fidanzato?
    A me è un po’ un casino, ma credo proprio che sta funzionando tutto a meraviglia!
    Ryan”

    Non potevo spiegarglielo attraverso un messaggio, quindi risposi velocemente.

    “Va abbastanza bene, anche se inizia a fare domande sul mio strano comportamento, ma penso non abbia capito nulla. Poi ti spiego meglio!”

    Appoggio il telefono sulla pancia aspettando che risponde, poi quando lo sento nuovamente vibrare lo afferro e leggo.

    “Cavolo devi aggiornarmi. Aspetta che ti chiamo!”

    Sorrido immaginando la sua faccia da idiota, poi mi porto il cellulare all’orecchio.
    <<ehi!>>
    <<allora racconta, devo sapere certe cose.>>
    Mi alzo dal divano e mi avvio verso la mia stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
    Poi mi stendo sul letto sprofondando sul cuscino.
    <<non c’è parecchio da sapere. Però da domenica ha iniziato a farmi domande.>>
    <<del tipo?>>
    <<perché sei così affettuoso? C’è qualcosa che non va? Non dirmi che ti sei preso una cotta per me? E altre cose simili …>> dico marcando ogni parola e facendo il verso a Take.
    Lo sento ridere e percepisco altri strani rumori.
    <<che cavolo stai facendo?>>
    <<stavo guardando un film che non ho capito nemmeno, l’unica cosa che ho afferrato è che quest’uomo sta correndo a cavallo dall’inizio del film. Ma comunque, tu che gli hai detto?>>
    Sorrido, poi riprendo a parlare.
    <<niente, che ho bisogno di un po’ d’affetto.>>
    <<oh davvero? E ti ha creduto?>>
    <<beh penso di si.>>
    <<ed è vero?>>
    Mi giro di lato e mi rannicchio piegando le gambe.
    Avevo capito perfettamente a cosa si riferisse con quella frase, ma serro la mascella e faccio il finto tonto.
    <<cosa?>>
    Lo sento sbuffare, e darmi dell’idiota sempre con la sua solita delicatezza, poi riprende a parlare.
    <<dai che hai capito … è vero che hai bisogno d’affetto?>>
    Sorrido trattenendo invano una risata che lascio uscire affondando il volto nel cuscino, poi mi schiarisco la voce e mi mordo un labbro per riprendere il controllo della situazione.
    <<si, infondo tutti hanno bisogno d’affetto.>>
    <<beh allora fammelo sapere così vengo a coccolarti io!>>
    Rimango stupito e senza nemmeno rendermene conto avvampo.
    Resto per un po’ in silenzio ascoltando il suo respiro attraverso il telefono, alternato da alcune parole che non riesco ad afferrare.
    Poi ride facendomi ritornare alla conversazione.
    <<ehi ci sei?>> mi dice.
    Boccheggio più volte, poi annuisco tra me e me ed inizio a parlare.
    <<si si ci sono, scusa.>>
    <<ah pensavo ti fossi addormentato all’improvviso!!>>
    Dice continuando a ridacchiare. <<adesso stacco vado a mangiare! Tu hai già mangiato?>>
    <<no, ma tra un po’ mangerò anche io … ho preparato la pizza. Non per vantarmi ma mi esce davvero bene!>>
    <<wow! Allora la prossima volta invitami, così potrò giudicare. Però ti avverto sono molto critico!>>
    Rido e scuoto la testa, ripensando alle sue solite espressioni idiote.
    <<va bene allora sarà per la prossima volta.>>
    <<ciao moccioso! E dormi sogni tranquilli.>>
    <<ciao e dormi bene anche tu!>>
    Riaggancio e lascio il telefono sul letto al mio fianco.
    Mi mordo nervosamente il labbro e mi tocco il volto con una mano.
    Ho talmente caldo, e scommetto che sono ancora paonazzo in viso.
    Mi guardo in giro e solo ora realizzo di non aver nemmeno acceso la luce.
    Sospiro e chiudo gli occhi, ripensando a quella stupida conversazione.
    Perché cavolo sono arrossito ad un certo punto? Sono uno stupido, che cosa mi succede?
    Mi alzo di scatto dal letto, anche se di malavoglia.
    Apro la porta facendo rumore ed entro in cucina.
    Controllo la pietanza nel forno e lo apro estraendone la teglia.
    Taglio degli spicchi e li metto in un piatto.
    Nel momento in cui ne prendo un po’ e lo avvicino alla bocca ripenso alle sue parole:

    <<wow! Allora la prossima volta invitami, così potrò giudicare. Però ti avverto sono molto critico!>>

    <<ciao moccioso! E dormi sogni tranquilli.>>

    Sorrido tra me e me, poi finalmente prendo a mangiare la pizza, forse con un pizzico in più di buon umore.
    E se pur non voglio ammetterlo, anche con un ‘leggero’ tamburellare del mio cuore.





    Non so per quale motivo non mi leggeva quei due versi, quindi li ho messi tra virgolette -.-"


    Edited by Nana 92 - 28/4/2012, 17:34
     
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    Scusa, sono un pò scema ... quali versi non ti leggeva?
    Comunque ciao, amica mia, procediamo con il commento .... il piano diabolico è partito, e per ora l'unico risultato (sembra) è la tristezza del povero Hiro! Che non esita a buttarsi tra le braccia della sua dolce Mika! E per forza di cose anche alla compagna di stanza, che è una ragazza esuberante, ma anche molto dolce!
    Mi stavo chiedendo, in effetti, perchè Shiki e Ren non vivessero insieme! E Shiki è in pericolo, me lo sento! Questo tizio, Brian, non mi piace per niente ....
    Ma in realtà mi sbaglio .... il piano diabolico stà facendo effetto anche su qualcun'altro, non è vero mia astuta scrittrice?
    Vedremo l'evolversi delle cose e spero sempre che riuscirai a non far soffrire troppo i miei amati personaggi!
    alla prossima ... :damo20100874.gif: Pam
     
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    Ciao Pam. Intendevo quelli nelle virgolette ( " ) nel Pov Brandon.
    Cmq sisi poveretto Hiro non ce la faccio a scrivere i suoi pensiere, sta malissimo e per questo sto malissimo anche io. :damo20100833.gif:
    Shiki è dolce, ma ha pur sempre il suo bel caratterino ... poi si vedrà cosa succederà!!
    Il piano di Brian sembra andare a gonfie vele ... e Brandon, sta iniziando a provare qualcosuccia! XD Chissà come andranno a finire le cose.
    Non dimentichiamoci che dovranno fare quel tanto atteso servizio fotografico, dove ci sarà anche Take! Come reagiranno tutti???!!! Bha ...poi si vedrà!!


    Grazie come sempre e alla prossima!! Baci! :damo20100811.gif:
     
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    Ho dimenticato ..... la citazione di Gibran .... WOW!!

    Baci. Pam
     
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    Gibran!!! ♥ È bellissima quella frase!!! *-*
     
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    Cap. 9 Do You Love Me?

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    Pov Nobu

    Dopo settimane di attesa questo fatidico giorno finalmente è arrivato.
    È una giornata meravigliosa sembra quasi estate, il sole splendente spicca tra l’intenso azzurro del cielo in cui nemmeno un nuvola sembra fare capolino.
    Stiamo in macchina e a quanto pare nessuno vuole spiaccicare parola, tutti un po’ nervosi ce ne stiamo in silenzio ad ascoltare una stupida canzone alla radio.
    Io me ne sto a guardare fuori dal finestrino ed ogni tanto sento Hiro muoversi al mio fianco giocherellando col suo cellulare.
    Ren alla guida sorride accarezzando i capelli del suo ragazzo, che nel sedile al suo fianco si rannicchia ancora un po’ assonnato.
    Ryan invece, sta al nostro fianco accovacciato sulla spalla di Hiro immerso in un sonno intenso, talmente intenso che inizia anche a russare.
    <<cavolo non russare. Svegliati! Sembra quasi che stanotte non hai chiuso occhio!>> dico sporgendomi di più per spintonare Ryan.
    Si sveglia stropicciandosi gli occhi e sbadigliando più volte, poi abbassandosi sulle gambe di Hiro mi guarda male.
    <<cazzo non posso nemmeno dormire in pace! E se proprio lo vuoi sapere si, non ho chiuso occhi stanotte.>>
    Scuoto la testa guardandolo di sottecchi, poi mi giro di nuovo a guardare fuori dal finestrino.
    <<non voglio nemmeno sapere che cosa hai fatto stanotte!>>
    Lo sento sbuffare borbottando qualcosa di incomprensibile, poggio la testa sulla spalla di Hiro e chiudo gli occhi.
    <<mi avete messo in mezzo per questo motivo? Ragazzi non sono un cuscino!>> dice Hiro scuotendo sia me che Ryan, poi rassegnato si lascia andare con la testa contro il sedile.
    <<siamo arrivati?>>
    Shiki si è appena svegliato, probabilmente a causa del nostro chiacchiericcio.
    <<altri cinque minuti!>> dice Ren fermatosi al semaforo rosso.
    Si è sistemato sul sedile affacciandosi verso di noi che guardandoci l’uno addosso all’altro sorride recuperando dal suo zaino la sua fedele fotocamera.
    <<shiki non fare foto!>>
    <<ma dai Nobu siete così carini, sembrate tre bambini assonnati!>>
    Anche Ren si sporge a guardarci sorridente, poi stampa un bacio sulla guancia di Shiki e si volta per riprendere a guidare.
    <<chissà che vestiti ci faranno indossare!>> dice Hiro infilandosi il cellulare nella tasca.
    <<io potrei anche posare nudo, col fisico che mi ritrovo non avrei problemi.>>
    Sghignazzo dandogli un buffetto sulla testa, gli altri ridono mentre Hiro lo guarda rimanendo a bocca aperta.
    <<il tuo fisico l’ho visto e non è mica un granché?>>
    Ryan si alza di scatto guardandolo incredulo, noi altri invece continuiamo a ridere per quella stupida conversazione.
    <<rimangiati quello che hai detto tu stronzetto pelle e ossa!>>
    <<ma come ti permetti, io non sono pelle e ossa, sono magro ma non anoressico.>>
    Ryan termina il discorso facendo una linguaccia al mio migliore amico, mentre lui d’altro canto gli si butta addosso picchiandolo.
    <<ok basta ragazzi, siamo arrivati!>>
    Ren si ferma parcheggiando la macchina in uno dei pochi posti rimasti nel parcheggio sul retro, noi ragazzi scendiamo al volo, invece Shiki si stiracchia e si sistema con tutta la calma possibile.
    <<dai Shiki, sei proprio un pappamolle!>> grida Ryan ridacchiando nell’interno della macchina.
    <<idiota lascialo stare.>>
    <<ok. Scusa!>>
    Sorrido vedendo Ren così protettivo, è sempre stato super geloso nei confronti di Shiki.
    Sceso il ritardatario dall’auto ci dirigiamo tutti insieme verso l’entrata.
    Guardiamo estasiati quell’edificio immenso così particolare e sfarzoso, la gente che lo frequenta sembra altrettanto singolare e di bell’aspetto, noi in confronto a loro siamo solo un gruppetto di bambocci scialbi.
    Una volta entrati ci fermiamo alla Reception, Ryan saluta la ragazza dietro al bancone chiedendogli poi alcuni informazioni.
    La ragazza bionda, che sembra chiamarsi Sarah, gli sorride teneramente scostandosi di tanto in tanto i capelli biondi dal viso.
    È molto dolce e socievole, ed in più non sembra avere più di vent’anni.
    <<loro sono gli altri componenti del gruppo …>> dice Ryan presentandoci ad uno a uno.
    Hiro e Shiki le sorridono porgendole la mano, mentre Ren al loro fianco la saluta semplicemente avendola già conosciuta.
    << … e lui è Nobu.>>
    Mi sorride stringendomi la mano, io ricambio guardandola nei suoi occhi azzurri.
    <<piacere mio.>> poi le lascio la mano e un po’ imbarazzato abbasso lo sguardo.
    Dopo averci dato spiegazioni ci indica una stanza qualche metro più avanti augurandoci buona fortuna per il nostro lavoro.
    Ci avviamo alla sala, e prima di entrare mi volto di nuovo verso di lei portandomi nervosamente una mano tra i capelli.
    ----------------------------------------------------

    Pov Brandon

    Siamo appena arrivati all’agenzia, Take sta parlando alla Reception con Sarah confermando l’appuntamento che avevamo richiesto per questa mattina.
    Io saluto da lontano la ragazza che mi sorride, poi mi allontano per rispondere al cellulare.
    <<pronto!>>
    <<ehi ma dove sei, non ti vedo da nessuna parte! Siete arrivati?>> dice Ryan gridando attraverso il cellulare.
    Guardo di sfuggita Take che è ancora impegnato a parlare, quindi mi allontano avviandomi verso il corridoio.
    <<si siamo appena arrivati …>> guardo velocemente l’orologio al mio polso, poi riprendo a parlare. <<… sono le 11:15 noi dovremo avere il servizio per le 2:00, quindi dovrebbe andare bene.>>
    Mi appoggio con la schiena al muro guardando il via vai di gente, alcuni ragazzi mi salutano, altri invece come sempre fanno finta di non conoscermi.
    <<allora entra nella prima sala attraversato il corridoio, ti aspetto qui.>>
    Sorrido tra me e me, poi aggiustandomi i capelli con una mano annuisco.
    <<ok sto venendo.>> gli dico, chiudo la chiamata e infilo il cellulare nella tasca.
    Mi aggiusto meglio la maglia, poi mi avvio alla ricerca di Ryan.
    <<ehi Brandon!>>
    Mi giro di scatto nel momento in cui mi sento afferrare per un braccio.
    Spalanco gli occhi sorpreso, poi serro la mascella e mi libero dalla sua presa.
    <> gli dico con un filo di irritazione.
    Lui sorride portandosi una mano tra i miei capelli, è rimasto lo stesso di sempre … bellissimo , gentile quando vuole, ma pur sempre bellissimo.
    <<sono arrivato ieri, starò qui per un po’. Quando ho saputo che c’eri anche tu, volevo assolutamente vederti.>> dice continuando ad accarezzarmi i capelli.
    Mi guarda con la sua espressione gentile, i suoi occhi color nocciola sono rimasti profondi e inscrutabili, un pozzo senza fine così li definivo un tempo.
    Sorride, mentre passa a sfiorarmi con le dita sottili la mia guancia.
    <<mi sei mancato, sai?>> mi dice inclinando la testa per guardarmi meglio.
    Abbasso lo sguardo imbarazzato, poi gli afferro la mano e chiudo gli occhi.
    <<non posso ricascarci di nuovo. Non voglio più soffrire!>>
    Lo sento sospirare, mentre si avvicina di più per stringermi il fianco con un braccio.
    Con l’altra mano mi attira a sé accoccolandomi sul suo petto.
    <<io non ti farò soffrire, quello è stato uno stupido errore, ok?>>
    Sento il suo respiro tra i miei capelli, mi accarezza dolcemente la schiena, baciandomi delicatamente la fronte.
    Respiro profondamente il suo profumo ed è tutto come me lo ricordavo, quasi come se la nostra storia non fosse mai finita.
    Mi stacco da lui per guardarlo e cavolo se è bello, per quanto non voglia ammetterlo mi è mancato tanto.
    <<allora l’hai più incontrata? Dimmi la verità?!>> gli dico mordendomi forte un labbro.
    Brad mi guarda perplesso infilandosi adesso una mano nella tasca dei suoi jeans scuri.
    <<che importanza ha?>>
    Distoglie lo sguardo dai miei occhi, prendendo a guardare un punto indefinito alle mie spalle.
    È proprio vero che le persone solo poche volte cambiano nella vita, di solito invece, rimangono le stesse, stesso aspetto, stesso atteggiamento falso.
    Ti fanno sentire speciale, l’unico davvero importante nella loro vita, poi d’un tratto tutto svanisce, capisci che tutto è stata una farsa che sei stato preso in giro e trattato come uno stupido giocattolo senza anima.
    Sorrido nervoso cercando di nascondere le lacrime impellenti che mi hanno offuscato gli occhi, poi lo guardo riuscendo a malapena a parlare.
    <<ho capito .>> gli dico, mentre mi giro asciugandomi con una mano le guance.
    Lo sento chiamarmi, ma non mi giro né torno indietro.
    Non voglio piangere per lui, mi ha fatto star male per troppo tempo, sopportando i suoi stupidi comodi e innumerevoli capricci.
    Non ne vale la pena continuare a soffrire in questo modo, voglio solo dimenticare.
    Velocizzo il passo continuando a tenere lo sguardo basso, poi inciampo colpendo qualcuno.
    <<scusami! ...>> dico alzando lo sguardo e sgranando gli occhi. <<… Ryan?!>>
    Rimane stupito anche lui, assottigliando gli occhi e facendosi più cupo in volto.
    Sembra esser diventato serio all’improvviso, mi guarda come se volesse capire chissà quale stupida cosa, poi mi afferra per le spalle scuotendomi leggermente.
    <<stai piangendo.>> dice, e non è una domanda.
    Mi asciugo una lacrima ribelle sulla guancia, poi cerco di sorridere scuotendo la testa.
    <<no no mi è andato qualcosa negli occhi, adesso vado a sciacquarmi il viso.>>
    E senza sentire la sua risposta, né vedere la sua espressione, mi allontano correndo nella parte opposta lasciandomi tutto alle spalle.
    --------------------------------------------------

    Pov Take

    Entro nei camerini assegnatici e lancio svogliatamente i due borsoni a terra.
    Quello stupido di Bradon mi ha lasciato anche il suo e chissà adesso che cosa cavolo sta facendo.
    Sbuffo sfilandomi il giubbotto e lo lascio su una delle due cassapanche.
    Intanto mi avvicino alla finestra chiusa che spalanco senza nemmeno esitare una volta, fa un caldo pazzesco eppure stiamo già in autunno.
    Mi appoggio al davanzale e prendo a guardare il via vai di macchine sulla strada, poi mi giro appoggiandomi con la schiena al muro.
    Guardo nella stanza alla ricerca di targhette per capire di chi potessero essere quegli abiti sparsi a casaccio sulle cassapanche in legno, ma non vedo niente del genere.
    Mi avvicino di più per vedere tra la roba e noto anche alcuni strumenti dietro ad altri borsoni.
    Aggrotto le sopracciglia stranito continuando a non capire nulla, poi noto già dei cambi d’abito, quindi ipotizzo che altri modelli stessero già posando per qualcuno.
    Sento la porta spalancarsi e di seguito alcuni allegri schiamazzi di ragazzini.
    Mi allontano da quelle che probabilmente sono le loro cose e mi avvicino di nuovo alla finestra mostrandomi indifferente.
    <<nobu cavolo aspetta!>>
    Sgrano gli occhi sentendo quel nome e quelle voci, così familiari e nostalgici.
    Che ci fanno loro qui?
    Quando Shiki e Nobu entrano nella stanza continuano a ridere non notandomi subito, poi alzando lo sguardo si accorgono di qualcun altro bloccandosi al centro della stanza.
    <<take!>> dicono all’unisono guardandomi stupiti.
    Io rimango a guardarli altrettanto sconvolto staccandomi dal muro e infilandomi le mani in tasca.
    Mi tocco il labbro con un pollice per il nervoso, poi mi avvicino di più a loro per poterli guardare meglio. Erano cresciuti.
    <<ciao.>>
    Nobu sembra rimanere perplesso, Shiki invece mi sorride con un po’ di tristezza negli occhi.
    Certo sono diventati grandi com’è normale che sia, ma sono sempre loro, Nobu il migliore amico di Hiro che sta sulla difensiva se qualcosa gli appare strana o improvvisa, Shiki d’altro canto è dolce ed innocente nascondendo il suo caratterino per non ferire le persone a lui care.
    <<non pensavamo che ci saresti stato oggi.>> mi dice Shiki facendosi più avanti affiancando adesso il suo amico.
    Gli sorrido, poi mi mordo un labbro alzando le spalle, <<devo lavorare oggi, ma ho ancora un po’ di tempo libero.>>
    Sposto lo sguardo su Nobu che ghignando stringe i pugni, mi guarda di sottecchi, poi gira i tacchi e si avvia verso la porta.
    <<aspetta Nobu devo parlarti.>> gli dico facendo qualche passo verso di lui.
    Shiki indietreggia prendendo dalle custodie una chitarra, si avvicina all’amico portandogli una mano sulla spalla, poi si gira sorridendomi ed esce dalla porta.
    <<che cosa vuoi?>> mi dice continuando a rimanere di spalle.
    Sapevo si sarebbe comportato così ed è anche giusto, non posso lamentarmi e dagli torto.
    Li ho allontanati di mia spontanea volontà, non mi sono fatto sentire né mai vedere in questi ultimi anni ed in più ho lasciato il suo migliore amico.
    <<che cosa ci fate qui?>>
    Finalmente si gira e facendo qualche passo avanti mi raggiunge continuando a guardarmi con superiorità.
    È più basso di me, ma come sempre riesce a tenermi testa, e a pensare che lo credevo un buon’annulla all’inizio.
    <<ci hanno permesso qualche scatto, fra un po’ saremo in pausa.>>
    Io annuisco guardando com’è preparato, poi mordendomi l’interno bocca riprendo a parlare.
    <<ci siete tutti?>>
    Lui assottiglia gli occhi sorridendo, poi scuote la testa inclinando un po’ la testa.
    <<si c’è anche Hiro! …>> mi dice con lo stesso tono gelante. <<… Vieni a vedere tu stesso!>>
    Afferra dal borsone delle bacchette da batteria ed esce dalla stanza.
    <<cazzo!>> dico tra i denti e incerto esito qualche passo avanti per poi raggiungere la porta e chiudermela alle spalle.
    Mando all’aria tutta la mia pazienza e me ne frego entrando nella sala in cui Nobu mi sta aspettando, perché era sicuro che l’avrei raggiunto.
    <<take, dove cavolo eri? Ti sto aspettando da un pezzo!>> mi dice Bandon nel momento in cui mi vede.
    Rimane seduto su una sedia, probabilmente se ne stava lì dall’inizio degli scatti e io invece, non ne sapevo niente.
    Lo guardo arrabbiato, poi mi giro guardando quel gruppo di ragazzi di cui una volta ne facevo anche io parte.
    Ren se ne sta in disparte sorridendo e guardando gli altri sistemarsi agli ordini del fotografo.
    Nobu si è affiancato a Shiki che continua a sorridere, probabilmente per qualcosa che gli ha detto l’amico.
    Hiro invece, è stranamente serio affiancato da Ryan che intanto gli cinge la vita con un braccio.
    Lui non è cambiato per niente, anzi forse è più magro rispetto a come lo ricordavo, i suoi capelli biondi adesso sono lisci e non più corti e ribelli, ma si sono allungati cadendogli sul collo e sulla fronte.
    Ogni tanto prende a spostarsi alcune ciocche dai suoi occhi verdi sempre così pieni di vita e di speranza, sono contento che, dopo tutto quello che è successo, è rimasto lo stesso di sempre.
    <<ragazzi va bene così! Fate una pausa, poi riprendiamo.>> dice il fotografo che girandosi ci nota e ci saluta.
    Gli faccio un cenno con la testa, poi si ferma al nostro fianco rimanendo a parlare con alcuni ragazzi dello staff.
    Ren da lontano mi vede, salutandomi con una mano, poi si avvicina ai ragazzi abbracciando Shiki da dietro.
    Ryan fa altrettanto con Hiro scompigliandosi i capelli con la mano, lui sembra arrabbiarsi perché si divincola tra le sue braccia.
    Tutti ridono come per dare corda al nuovo ragazzo, che infatti non demorde, anzi stringe di più quello che prima era il mio ragazzo baciandogli delicatamente una guancia.
    <<take li hai visti?>> mi dice Brandon alzandosi dalla sedia.
    Distolgo lo sguardo da loro, e guardo il mio amico che sospira afferrandomi una mano.
    <<si.>> dico stringendogliela.
    <<vuoi salutarli?>>
    Scuoto la testa, poi riprendo a parlare, <<non è il caso.>>
    Quando mi giro, vedo Hiro liberarsi dalle braccia del suo amico, poi sembra stupirsi nel momento in cui mi nota.
    Da quant’era che non lo vedevo così da vicino? Da quant’era che non lo vedevo così felice? Da tanto, tantissimo tempo.
    Sono contento, perché sembra star bene.
    Abbasso lo sguardo sorridendo e mordendomi nervosamente un labbro, poi sento Brandon al mio fianco strattonarmi.
    <<andiamo.>> mi dice.
    Io annuisco ed esco dalla stanza seguendo il mio amico.
    --------------------------------------------------------

    Pov Ren

    <<ragazzi vado un attimo in bagno!>> dice Shiki spostandosi alcune ciocche dagli occhi.
    Lo vedo avviarsi verso la porta facendo spazio ad alcuni ragazzi con altri abiti e fili per le luci.
    <<alla fine non dovevi posare nudo hai visto?>>
    Nobu si avvicina a Ryan abbracciandolo, mentre lui ridacchia scompigliandogli i capelli.
    <<secondo me perché non volevano vedere il suo corpo osceno. Alla fine è come ho detto io, non sei un granché!>>
    <<ma allora oggi vuoi proprio morire, eh?>>
    Ryan aveva afferrato Hiro per i fianchi tirandolo su di peso e portandoselo su una spalla.
    Rimango a guardarli per un po’ ridendo, poi mi allontano andando verso i bagni.
    Una volta attraversato il corridoio vedo dalla porta Shiki asciugarsi le mani con un foglio, che subito dopo getta nel cestino accanto al muro.
    <<ehi!>>
    Lui si gira sorridendomi, appoggiandosi con la schiena contro la parete.
    <<che fai adesso mi perseguiti da tutte le parti? Non posso andare nemmeno più in bagno.>> dice fingendosi scocciato.
    Mi avvicino a lui ridacchiando poggiando una mano sul muro a livello del suo viso.
    <<sei davvero carino vestito così!>>
    Mi guarda per un po’, poi abbassa lo sguardo per guardarsi i vestiti.
    <<si è vero, mi stanno bene.>> dice aggiustandosi meglio la sciarpa a scacchi sulla sua maglietta marrone scuro.
    Gli bacio una guancia abbracciandolo, mentre lui ridacchia borbottando qualcosa sulla mia spalla, sorrido e gli afferro la mano.
    Lo tiro a me ritrovandomelo addosso, poi prendo a camminare per uscire dai bagni.
    <<ma dove vai?>>
    Continuo a camminare senza rispondere, mi limito ad affrettare il passo e a stringergli di più la mano.
    Sorpassiamo la sala ed entriamo nei camerini, mi assicuro che dentro non ci sia nessuno e chiudo la porta a chiave.
    <<ma che cavolo?!>> gli sento dire, mentre si affaccia alla finestra spalancata.
    Mi avvicino a lui stringendolo da dietro, mentre sposto la sciarpa dal suo collo per lasciargli alcuni baci umidi sulla pelle.
    <<che cosa credi di fare?>> dice sorridendo.
    Continuo a baciarlo e intanto accarezzando il suo fianco, prendo a sfilargli completamente la sciarpa.
    <<ren?>>
    Porto la mano al di sotto della sua maglia e gli accarezzo la pelle leggermente accaldata, mi sposto sulla pancia delineando il suo busto con la punta delle dita, fino ad arrivare al suo petto.
    <<tu che cosa credi?>> gli dico mordendogli l’orecchio.
    Shiki sembra irrigidirsi alzando un braccio per poter afferrare i miei capelli con la mano.
    Stacco l’altro braccio dalla sua vita e afferro la sua maglia alzandola per potergliela sfilare.
    Si gira lasciando la presa dai miei capelli e mi abbraccia, lasciando lui adesso dei piccoli baci sul mio collo.
    Alterna baci a piccoli morsi, ogni tanto prende a leccare un po’ incerto la mia pelle, ma non più imbarazzato come prima.
    Mi stringe di più le mani sui fianchi, mente io sospirando mi struscio su di lui schiacciandolo contro al muro affianco alla finestra.
    L’impatto con la parete fredda gli provoca un brivido lungo la schiena, perché sento stringersi alla mia maglia nascondendo il viso sul mio petto.
    Sorrido staccandomi dai lui per permettergli di allontanarsi, mi lecco un labbro e mi sfilo la maglia lanciandola nel centro della stanza.
    Mi sorride avvicinandosi e afferrando i miei pantaloni per attirarmi a sé.
    Ha gli occhi lucidi e il viso leggermente arrossato, timidamente si alza sulle punte per baciarmi sulla guancia per poi passare al naso e alla bocca.
    Mi afferra il viso tra le mani e approfondisce il bacio già poco casto facendosi spazio con la lingua.
    Lo stringo di più prendendolo su di peso e tralasciando la parete fredda lo schiaccio nuovamente contro il muro.
    <<ah! È fredda!>>
    Mi stacco dalle sue labbra e mi tolgo prima i miei pantaloni, poi i suoi.
    <<lascia stare …>> gli dico afferrandolo di nuovo di peso.
    Sento stringergli le gambe attorno ai miei fianchi, mentre io infilo una mano nei suoi boxer divenuti ormai ingombranti.
    Si lascia sfuggire qualche gemito, poi per evitare di farsi sentire mi bacia affogando quei piccoli lamenti tra le mie labbra.
    È tutto stupendo e perfetto, i nostri corpi vicini che ansimano al tocco reciproco, i baci e i gemiti che si diffondono in quella piccola stanza.
    È una certezza in più per dimostrarci per la milionesima volta il nostro amore, fattosi più profondo col passare degli anni.
    Nel momento in cui lo abbraccio più forte si stringe di più attorno ai miei fianchi come per accogliermi dentro di lui.
    Stringe le sue mani tra i miei capelli e continua baciarmi per soffocare i gemiti di piacere.
    Io sorrido nel suo bacio sentendolo accoccolarsi nell’incavo del mio collo, mentre con una mano passa a stringermi la mano sulla schiena.
    Se non è questo amore … allora che cos’è?
    ----------------------------------------------------

    Pov Hiro

    Appena terminato il lavoro, siamo andati subito a cambiarci e a sistemare le nostre cose nel camerino.
    Dopo aver aspettato quelle ‘lumache‘ di Ryan e Shiki, tutti insieme ci dirigiamo per l’ultima volta nella sala.
    Euforici e pimpanti ringraziamo il fotografo e gli altri ragazzi dello staff, tra i quali alcune ragazze che, ingenuamente sono state abbindolate da quel pervertito di Ryan.
    Ren e gli altri rimangono a parlare con alcuni ragazzi, mentre io dopo aver visto di sfuggita Take passare dalla porta, prendo un sospiro ed esco dalla stanza.
    È da tanto che voglio parlare con lui, cercare di capire cos’è successo e per quale strano motivo non si è più fatto sentire.
    Mi manca ogni giorno, ed ogni giorno mi sento perso senza di lui.
    Voglio dirgli tutto ciò che sentivo, e tutto ciò che ancora provo per lui, lui che è stato e rimane il mio primo amore e la mia persona speciale.
    Ora che l’ho visto da così vicino, non posso farmi scappare un’occasione del genere, quindi a passo veloce lo seguo verso i camerini.
    Vedo che entra da solo, mentre io poco dopo rallento il passo sospirando nervosamente.
    Perché adesso che ci sono, non ho la forza di entrare? Per quale motivo?
    Ovviamente conosco la risposta … ho paura.
    Per la prima volta ho paura di stare da solo con lui, ho paura che una volta avermi visto scappi dalla stanza per non restare da solo con me, ho paura che non mi voglia più vedere né parlare.
    Ho semplicemente paura.
    Mi passo una mano tra i capelli e raccogliendo tutto il mio coraggio afferro la maniglia con forza ed entro nella stanza.
    Lo vedo cercare qualcosa in un borsone, poi si alza continuando a frugare nelle tasche del giubbotto.
    <> dice ed una volta voltatatosi si blocca al centro della stanza.
    Io rimango per un po’ appoggiato alla porta guardandolo nei suoi occhi profondi.
    È diventato più alto di quanto già lo era, anche più robusto e muscoloso.
    I capelli che tanto amavo toccare, sono rimasti corti, ma ora mossi e sbarazzini.
    <<che cosa stai cercando?>>
    Rimane perplesso e sorpreso a quella mia semplice domanda.
    Dovevo pur sempre dire qualcosa, poi una volta rotto questo fastidioso imbarazzo potrò iniziare a parlare.
    Si schiarisce la voce continuando a guardarmi, ma sembra esser nervoso tanto quanto me, perché lo vedo torturarsi con i denti il labbro inferiore.
    <<il mio cellulare.>>
    Annuisco staccandomi dalla porta e guardandomi attorno mi metto anche io alla ricerca dell’aggeggio.
    <<oh eccolo!>> dico, mentre mi abbasso ad afferrarlo al lato della finestra.
    Mi avvicino a lui per porgerglielo e lui lo afferra continuando a scrutarmi dall’alto verso il basso.
    Lo guardo sorridendo, come per fargli capire che non sono arrabbiato e venuto per fare una scenata.
    Take sembra capirlo, distoglie lo sguardo e posa il cellulare nella tasca del giubbino.
    <<grazie.>>
    <<di niente.>> dico infilandomi nervosamente le mani nelle tasche dei jeans.
    Come faccio, non so più che dire! Sono uno stupido imbranato, un idiota troppo innamorato.
    Quando si gira si porta una mano sul collo che inizia a massaggiare, poi inclina la testa prendendo nuovamente a guardarmi.
    Non ha intenzione di parlare, ma infondo non deve farlo lui, ma io, perché in realtà sono io quello che l’ha seguito con quell’intenzione nella testa.
    <<beh io, avevo così tante cosa da dirti, ma adesso non so più da dove iniziare.>> dico ridacchiando.
    Sospiro sfilando le mani dalle tasche e mi avvicino di più a lui.
    <<innanzitutto volevo sapere come stai?>>
    Take annuisce, incrociando le braccia sul petto, <<io sto bene. E tu?>>
    Alzo le spalle e sorrido, <<bene.>>
    Se davvero voleva lasciarmi qui da solo se ne sarebbe dovuto andato già dall’inizio, quindi più tranquillo inizio a parlare arrivando subito al punto.
    <<take perché non ti sei fatto più sentire? Mi aspettavo una chiamata, un messaggio, anche una stupida cartolina mi stava bene. Dal momento che alle mie chiamate non rispondevi, pensavo che ti saresti fatto sentire tu quando volevi.>>
    Abbassa lo sguardo e si appoggia con la schiena al muro, poi mi guarda e si stringe nelle spalle.
    <<perché non volevo.>>
    Rimango in silenzio per un po’, una risposta così schietta e diretta non me l’aspettavo, e nemmeno tanto crudele.
    <<cosa?>>
    Sogghigna scuotendo la testa avvicinandosi di nuovo di qualche passo.
    <<hai capito cosa ho detto, quindi non farmelo ripete.>>
    <<perché non volevi? Io avrei voluto sentirti, parlarti anche se eravamo lontani e non potevamo vederci. Per me era importante!>> gli dico, sentendomi già gli occhi annebbiati dalle lacrime.
    <<non volevo perché volevo dimenticare e andare avanti. Iniziare una nuova vita magari e lasciarmi alle spalle tutto quello che eravamo e quello che era successo.
    Volevo stare bene e togliermi dalla testa che quella persona per me importante se n’era andata lontano lasciandomi indietro.
    Non puoi rinfacciarmi tutto questo, chiamami egoista e meschino, e forse lo sono davvero, ma io ti avevo avvertito ricordi? Mi conosco sono così, mi sono sentito ferito anche se alla fine sono stato io a convincerti di partire.
    Mi sono odiato per averti lasciato andare e ti ho odiato per essertene andato.>>
    Rimango impalato a guardarlo e ad ascoltare quella raffica di parole che pronuncia tutto d’un fiato.
    Lo conosco molto bene, conosco il suo passato e quanto le persone lo avessero ferito, quindi avevo già immaginato come si fosse sentito tutto quel tempo.
    <<l’avevo capito allora …>> gli dico avvicinandomi e sfiorandogli un braccio con la mano, <<… Ma io non ho mai smesso di amarti nemmeno per un istante.>>
    La voce mi inganna tremolando proprio sulle ultime parole, poco prima di entrare avevo promesso a me stesso di non aver pianto una volta iniziato il discorso, ma adesso che ci sono non so se posso farcela.
    Mi guarda per un attimo, poi abbassa lo sguardo scuotendo la testa.
    <<non dirlo.>> dice prendendomi il polso per allontanare la mia mano dal suo braccio.
    <<perché? Tu mi conosci bene. Io non mi arrendo facilmente. Non prima di averti sentito pronunciare le parole: ‘Non ti amo più.’>>
    Continua a rimanere con la testa bassa, senza parlare.
    <<puoi dirlo?>> gli dico accarezzandogli una guancia.
    Rimane immobile, sempre in silenzio, ma lo sento stringere la mano ancora aggrappata al mio polso.
    <<take sbrigati!>>
    Alcune voci, probabilmente dei suoi colleghi lo chiamano a gran voce dal corridoio ed è solo allora che alza la testa e mi guarda per l’ultima volta.
    Afferra una giacca appesa ad alcuni ganci, poi si volta ed esce fuori dalla stanza.
    Mi asciugo una piccola lacrima scesa sulla guancia e sorrido con una piccola speranza nel cuore.
    Non ha detto di non amarmi, semplicemente non mi ha risposto.
    Forse mi pensa ancora un po’… forse, anche se poco, mi ama ancora.
     
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    Allora, prima di tutto mi voglio scusare per non aver ancora commentato, ma ieri è stata una giornata così .......
    Ora però ci sono e quasi, quasi non mi interessa che forse Nobu è stato centrato dalla freccia di Cupido, né che forse riusciamo a capire che Brandon ha un passato doloroso con questo Brad (che mi stà pure antipatico), né che il servizio fotografico è andato bene, né che Ren e Shili sono talmente innamorati che non riewcono a stare fermi con le mani ..... si sono parlati! Finalmente si sono parlati!!!! cioè Hiro ha parlato perchè a Take gli è preso un colpo, visto che non ha avuto nemmeno la forza di ripondere,(ancora), io, quindi, gli vorrei rammentare qualcosa che ha detto tanto tempo fa .... forse sarebbe il caso che se lo ricordasse ...
    "Quando mi dicevano che, una volta trovata la persona speciale non potevi fare a meno di starle accanto, io non ci credevo, e nemmeno al discorso che anche solo guardandola, avrei sentito e provato delle sensazioni profonde … mai provate prima.
    Ed anche se per un certo periodo gli sarei stato lontano, sempre quelle sensazioni sarebbero rimaste, e difficilmente se ne sarebbero andate.
    Niente, non credevo minimamente a quelle parole, ma semplicemente perché non avevo ancora incontrato quella suddetta persona speciale.
    Poi è arrivata come un fulmine a ciel sereno, e mi ha risvegliato da un incubo durato troppo tempo … e solo allora ho capito.
    Una volta trovata non fartela scappare, concentrati su di lei, amala … così anche nei momenti più tristi e difficili saprai di avere al tuo fianco l’unica persona della quale non potrai mai fare a meno.
    È sempre così, sia se è vicina, o se è lontana …
    Perché la lontananza in realtà è futile … è come il vento, spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi
    ..........".
    Ricordi Take?
    Cara Lucia, sei sempre più brava e io adoro leggere la tua storia!
    :wub: :damo20100874.gif: :damo20100874.gif: Baci Pam
     
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    Ciao Pam ... devo ammattere che mi stavo preoccupando, quasi quasi pensavo che te ne fossi dimenticata!!! XD XD (hahahah no dai scherzo!)
    Nobu è stato affascinato da Sarah, chissà come si comporterà il nostro dolce ragazzino da adesso in poi.
    Brandon ha un passato parecchio doloroso e in parte si è capito, e Ryan vedendolo in quello stato è rimasto spiazzato e l'ha fatto anche notare.
    Ren e Shiki proprio non ce la fanno a trattenersi, niente da fare si stuzzicano a vicenda, ma alla fine ... un bacio tira l'altro e ...
    Finalmente, e dico finalmente, si sono incontrati per bene ed anche parlati! Hai notato quel filo d'imbarazzo? XD
    Comunque la scena mi ha tanto ricordato una delle ultime parti di TEOG quando Hiro implora Take di non lasciarlo ... tieni presente? Straziante. >.<
    Però almeno adesso c'è un po' di speranza e Take, mia cara pam quelle parole che lui stesso ha detto, le ricorda benissimo.
    Ed è per questo motivo che non ha dato una risposta ad Hiro ... certo è stato salvato in fallo! XD

    Grazie come sempre, sono contentissima quando mi citate. A volte non le ricordo nemmeno.:damo20100826.gif:

    E poi i tuoi complimenti mi fanno saltare dalla gioia. ♥
    Un bacione grande grande. :damo20100874.gif:
     
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    pamaru
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    Sono lieta di farti saltare! Ma è tutto merito tuo, che hai scritto e stai scrivendo delle storie molto belle .... non potevo non citarti ... quel pezzo era incredibilmente giusto!
    E sappi che non potrei mai dimenticare di commentare i capitoli, ero solo in una giornataccia no! Ma appena ripresa è stata la prima cosa che ho fatto!
    Ti :damo20100874.gif: amica mia! Baci Pam
     
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    Grazie, grazie, grazie!! ♥

    :damo20100826.gif: :damo20100874.gif:

     
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    Cap.10 Ansie e preoccupazioni

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    Pov Shiki

    Quando mi alzo dal letto con l’intenzione di andare in cucina a rovistare tra gli stipetti in cerca di qualcosa da mangiare, Ren mi prende per un braccio facendomi cadere sul letto.
    Si accovaccia accanto a me stringendo le braccia attorno alla mia vita.
    Lo vedo sorridere, mentre con una mano intreccia le mie dita alle sue.
    <<dove credi di andare?>> dice continuando a tenere gli occhi chiusi.
    Passo una mano tra i suoi capelli scuri stringendoli e portando la sua testa all’indietro per farmi guardare.
    <<voglio mangiare qualcosa, se tu sei un dormiglione e non vuoi alzarti, di certo non è colpa mia!>>
    Apre un occhio stringendo l’altro per tenerlo chiuso, poi si alza sul gomito mettendo il broncio.
    <<rimani un altro po’, solo un pochino ti prego!>>
    Con la voce ancora impastata dal sonno mi supplica come un bambino lamentoso, mi sfiora il fianco con una mano e si avvicina per stamparmi una bacio sulla guancia.
    Io gli sorrido mostrandomi indifferente e spostandomi quel poco per fingere di alzarmi e lasciarlo da solo nel letto.
    Lo sento borbottare qualcosa che non riesco a capire, poi mi trattiene tirandomi per la maglietta.
    <<ma lo sai che sei proprio un bambino appena ti svegli?>> gli dico stendendomi di lato al suo fianco.
    Alza le spalle facendo una strana smorfia, poi si alza su un gomito e mi guarda accarezzandomi con l’altra mano la guancia.
    <<lo so! E mi piace perché così facendo mi coccoli sempre.>>
    A quella sua confessione arrossisco ed involontariamente mi mordo un labbro, ghigno qualcosa e mi alzo per andarmene.
    <<cosa? Non è affatto vero!>>
    Ren ridacchia, mentre questa volta mi tira per i fianchi facendomi cadere di nuovo ed intrappolandomi sotto il suo corpo.
    <<la smetti?>> gli dico sistemandomi meglio sotto di lui.
    Intanto si alza a cavalcioni poggiando i gomiti ai lati del mio viso
    Me lo ritrovo così, vicinissimo al mio volto a guardarmi sorridente e a scrutarmi come sempre.
    Sono convinto che quando si comporta così lo fa per mettermi in imbarazzo e ce la fa ogni volta.
    Quando mi guarda in questo modo, così intensamente, penso che riesce davvero a leggermi dentro, anche la più piccola parte, quella più nascosta che non vorrebbe essere vista per essere portata allo scoperto.
    Quella parte di me in cerca sempre d’affetto e comprensione che ogni volta cerco di nascondere, per non restare scottato in caso succedesse qualcosa.
    Dal giorno in cui mi sono aperto con i miei genitori, facendogli conoscere davvero quello che era loro figlio, mi sono ripromesso di intrappolare quella parte di me per non provare più quell’orribile sensazione di tristezza e delusione.
    Sono stato male per molto tempo, e ancora oggi quando ci penso mi ricordo di quei bruttissimi momenti.
    <<a cosa stai pensando?>> mi dice sfiorandomi le labbra col pollice.
    Io scuoto la testa come per scacciare via quei pensieri e deglutendo per far scendere quel groppo amaro formatosi all’idea di quelle sensazioni.
    <<niente.>> gli dico spostando la faccia di lato e passandomi una mano sulla fronte.
    Ren mi afferra il volto con entrambe le mani intrappolandomi di nuovo nel suo sguardo adesso un po’ preoccupato.
    Mi guarda proprio come se stesse in cerca di qualcosa, alla ricerca di capire quali strani pensieri mi invadono la mente.
    Sospira, poi scostandomi alcune ciocche dalla fronte appoggia la sua sulla mia chiudendo gli occhi.
    <<cosa ti preoccupa?>>
    Rimango a guardarlo per un attimo, poi chiudo anche io gli occhi sfiorandogli la schiena al di sotto della canotta.
    Non voglio che lo sappia.
    Non voglio che si preoccupi di nuovo per quella storia.
    Gli avevo detto che ormai non ci pensavo più e che anche lui doveva dimenticarselo e lasciarsi tutto alle spalle.
    Non posso dirglielo.
    Fingo un sorriso baciandolo a fior di labbra, e gli accarezzo i capelli scompigliati per via del sonno.
    <<niente, giuro!>>
    <<sei un pessimo bugiardo, lo sai?>>
    Apro di colpo gli occhi, e lo guardo sorridere, mentre si allontana per potermi guardare.
    <<orami ti conosco bene. So quando sei preoccupato e cerchi di nasconderlo.
    Quindi è meglio che mi dici che ti prende altrimenti ti tartasserò finché non mi dirai tutto!>>
    Abbasso lo sguardo, tirandomi su e sistemandomi a gambe incrociate.
    Che cosa gli devo dire?
    Sai Ren ci penso ancora? Sai che continuo a soffrire sentendo la loro mancanza ogni giorno?
    So che mi hanno ferito, che mi hanno trattato male cacciandomi perfino di casa, ma li amerò sempre e comunque, perché sono stati loro ad avermi cresciuto ed anche se non lo dimostravano a gesti sapevo che mi volevano bene.
    Pensarlo è un conto, ma dirlo a voce è così difficile.
    <<ti ho detto una bugia … >> dico mentre afferro il cuscino e lo stringo tra le braccia. << … Quella volta quando tu mi dicesti se pensavo ancora ai miei genitori, ti ho mentito.>>
    Ren se ne sta in silenzio seduto di fronte a me e ascoltando con attenzione ciò che stavo cercando di dire.
    Rimango in silenzio per un po’ cercando di trovare le parole giuste, poi prendo fiato e inizio a parlare.
    <<cerco sempre di fare la persona forte mostrandomi indifferente, ma in realtà non ho affatto dimenticato.
    Non ho dimenticato quel giorno, le loro parole dure e le loro espressioni sconvolte.
    Ma nonostante tutto, nonostante tutto il dolore che ancora provo, io continuo a sentire la loro mancanza.>>
    Affondo la faccia nel cuscino, cercando di nascondere gli occhi adesso offuscati dalle lacrime.
    Mi bruciano, così come mi brucia il petto.
    Ho voglia di piangere e gridare, di urlare al mondo intero quanto mi sento triste per questa situazione.
    Mi sento accarezzare i capelli con dolcezza, mentre io ancora col volto nascosto scoppio a piangere trattenendo la voce tra un singhiozzo e l’altro.
    Ren che sta ancora davanti a me, sposta il cuscino prendendomi tra le sue braccia.
    Io intanto affondo il viso nel suo petto stringendo forte le braccia dietro la sua schiena.
    <<shiki io lo sapevo.
    Era impossibile che ti fossi dimenticato tutto. Aspettavo che tu ti confidassi con me, e finalmente ci sei riuscito.
    Non volevo metterti nessuna pressione insistendo su questa storia, ma a volte ti vedevo star male.>>
    <<mi dispiace.>> gli dissi ancora tra le lacrime.
    Lui sorrise scendendo a baciarmi la fronte, poi mi strinse ancora più forte appoggiando il suo mento sulla mia testa.
    <<che stai dicendo? Di certo non devi scusarti per questo, perché è del tutto normale.
    Sei stato triste per così tanto tempo, e parecchie volte ti vedevo chiuderti in te stesso senza che io potessi fare e né dire niente.
    Ma adesso che ti sei confidato con me, credimi ti sentirai meglio.>>
    Mi sfrego gli occhi con una mano continuando a rimanere accoccolato sul suo petto.
    Come avrei affrontato tutto questo se Ren non ci fosse stato?
    A volte me lo chiedo, non riuscendo nemmeno ad immaginare un’ipotetica risposta.
    Ma in realtà è inutile farmi queste domande inutili, perché mi appare talmente assurda una vita senza di lui che mi sembra quasi impossibile da ipotizzare.
    È la cosa più bella che mi sia capitata in tutto questo tempo.
    Per me è essenziale, è di vitale importanza la sua presenza … proprio come l’aria che respiro.
    Quando non c’è e non lo sento accanto a me, mi sento incompleto come se una parte di me si rifiutasse di apparire trovandosi senza ciò che la rende forte e viva.
    Ren è davvero la mia ragione di vita.
    <<ti amo tanto.>> gli dico alzando la testa e baciandolo sulle labbra.
    Mi sorride asciugandomi da alcune lacrime che ancora cadevano lungo le guance, poi mi prende il viso tra le mani avvicinandosi di più.
    Inizia a baciarmi dolcemente sulle labbra, prima una volta, poi un’altra, facendomi ridere quando sorridendo tra un bacio e l’altro mi solletica i fianchi.
    <<non puoi essere così dolce, non puoi torturarmi così!>>
    Entrambi ci accasciamo sul letto, mentre ancora ridendo imploro Ren di lasciarmi andare, ma lui mi ignora continuando imperterrito a stuzzicarmi anche sulla pancia.
    <<e allora che vuoi che faccia? Devo essere cattivo?>> gli dico, mentre mi abbasso per lasciargli un piccolo morso sul braccio.
    Per un attimo lo vedo allontanarsi e controllarsi il braccio nel punto in cui l’avevo morso, poi mi guarda facendomi una smorfia e ritorna a saltarmi addosso.
    <<mi hai dato un morso? Allora è vero che avevi fame!>>
    Imita uno strano verso di un animale abbassandosi poi sul mio collo e mordendolo appena.
    Si sposta sulla mia guancia lasciandomi una bacio, e si stende al mio fianco porgendomi il braccio come per invitarmi ad accovacciarmi di fianco a lui.
    Lo stringo forte appoggiando la testa sul suo petto, e sorrido mentre sento il suo cuore accelerare ad ogni battito.
    <<tu non puoi nemmeno immaginare quanto ti ami piccolo cannibale!>> dice ridacchiando prendendo ad accarezzarmi i capelli.
    <<non chiamarmi cannibale!>>
    <<allora divoratore di pizza, e non puoi controbattere!>>
    Annuisco alzando la testa per baciargli il collo, poi ritorno alla solita posizione accoccolandomi ancora di più.
    <<sai vorrei tanto rivedere i miei fratelli. Chissà quanto saranno cresciuti in questi anni.>>
    Lo sento annuire, ricordandomi di quanto il più piccolo dei miei fratelli fosse buffo e assomigliasse tanto a me.
    <<potremo dirgli di raggiungerci qui, o magari andare noi a trovarli. Che dici?>>
    Mi alzo di colpo salendogli addosso mantenendo le mani sulla sue spalle.
    Sembra stupirsi per quella mia reazione, poi inizia a ridere dandomi un pizzicotto sulla guancia.
    <<dici davvero?>>
    Scuote la testa in senso di approvazione continuando a ridere vedendo la mia espressione cambiare da sorpresa a gioiosa ed allegra.
    <<grazie.>> gli dico ritornando ad abbracciarlo, e rimanendo ancora addosso a lui.
    Mi accarezza la schiena con una mano, mentre con l’altra mi sfiora un fianco al di sotto della maglia.
    <<non credi che adesso dobbiamo alzarci?>>
    Guarda l’ora alla sveglia sul comodino e contemporaneamente mi bacia tra i capelli.
    Io lo stringo ancora più forte scuotendo la testa contrariato.
    <<no rimaniamo un altro po’ così!>>
    Ren ride alzando il mio volto prendendolo da sotto il mento, facendomi una strana smorfia.
    <<scherzi? Adesso sei tu che non vuoi alzarti?
    Quando faccio io il bambino vai su tutte le furie, ma quando lo fai tu tutto il mondo è pace, vero?>>
    Annuisco facendogli una linguaccia, poi mi abbasso a baciarlo piano e con dolcezza.
    Lo sento sorridere nel bacio, poi sospira arrendendosi alle mie coccole.
    <<va bene allora solo un altro po’.>>
    Io sorrido contento, mentre lo sento rilassarsi sotto al mio corpo.
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    Pov Nobu

    <<non è possibile è finito il latte?!>>
    Dico mentre mi appoggio all’anta del frigorifero guardando imbronciato al suo interno.
    Gli altri stanno seduti a tavola e mangiano con gusto la colazione appena preparata.
    Hiro mi guarda sorridendo, mentre si porta alla bocca un cornetto ripieno alla nutella.
    Ryan invece mi ignora del tutto, impegnandosi a spalmare della marmellata su una fetta di pane tostato.
    Alla fine sbuffo chiudendo il frigo e rassegnato mi vado a sedere accanto ad Hiro.
    <<come faccio colazione senza la mia tazza di latte e cereali. Che tristezza!>>
    Hiro mi abbraccia dopo aver preso l’ennesimo morso dalla sua brioche enorme.
    Mormora qualcosa che non riesco ad afferrare, mentre continua a masticare leccandosi di tanto in tanto la cioccolata dalle labbra.
    Gli sorrido facendo una smorfia, poi gli faccio segno di ripetere dato che non avevo capito nulla di ciò che aveva tentato di dirmi.
    <<ho detto assaggia questa brioche è buonissima!>> dice mentre mi avvicina la pietanza alla bocca.
    Lo guardo per un attimo perplesso, ma lui mi annuisce incitandomi ad assaggiarla, quindi apro la bocca e ne prendo un morso.
    Goloso come sono non potevo di certo non accettarla, gli sorrido e la prendo tra le mani portandomela di nuovo alla bocca.
    <<comunque mancano tantissime cose, non solo il latte.
    Da quant’è che non andiamo a fare la spesa?>>
    Ryan che era rimasto zitto fino a quel momento, ci guarda alzando le spalle e mangiando l’ultimo pezzo del suo pane.
    <<boh da parecchio comunque. L’ultima volta siamo andati tutti insieme e per fare gli stupidi stavamo facendo cadere anche quella torre fatta di pacchi di caffè, vi ricordate?>>
    Annuiamo sorridendo ripensando a quel giorno, poi Hiro si alza da tavola recuperando il suo cellulare che aveva preso a squillare dal tavolino di fronte al divano.
    <<guardatelo, si sarà fatto un nuovo fidanzato?>> dice Ryan guardandomi come in cerca di una risposta.
    Io lo guardo sorridendo scuotendo la testa. <<forse ce l’ha e non dice niente!>>
    Quando Hiro ritorna a sedersi ci fa una linguaccia, poi scrive velocemente un messaggio e appoggia il cellulare sul tavolo.
    <<che cavolo state insinuando, io non vado alla ricerca disperata di qualcuno come a voi due!
    E comunque era Mika.>>
    Lo guardo stranito appoggiando il gomito sulla tavola ed affondandovi il viso per guardarlo meglio.
    <<io non vado alla ricerca disperata di qualcuno, Hiro?>>
    Lui sembra alzare un sopracciglio, poi sporgendosi verso di me mi guarda ridacchiando tra sé e sé.
    <<caro mio, ho visto come sbavavi addosso alla ragazza della Reception all’agenzia. Cosa credi che sono cieco?>>
    Come diavolo ha fatto ad accorgersene?
    Lo guardo rimanendo con la bocca aperta, e gli do uno spintone nel momento in cui mi scompiglia i capelli con la mano.
    <<non le sbavavo addosso, la guardavo e basta.>>
    <<si la guardavi con occhi scintillanti e il viso rosso dall’imbarazzo!>> continua ridacchiando e sbattendo le ciglia con fare scherzoso.
    Anche Ryan inizia a ridere guardando prima Hiro e poi me che mi sistemo sulla sedia serrando scocciato la mascella.
    <<ti piace Sarah? Davvero?>>
    Sbuffo e annuisco riprendendo poi a mangiare la brioche che avevo abbandonato in uno dei piatti sul tavolo, ma continuando a guardare Ryan di fronte a me.
    <<le ho dato il mio numero una volta. Ma stranamente non mi ha chiamato.>>
    Abbandono nuovamente la mia colazione nel piatto e scuotendo la testa mi porto una mano tra i capelli.
    Come potevo competere con uno come Ryan, non ce la potrei mai fare se paragonato ad uno come lui.
    <<si vede che la ragazza è seria. Ha capito il tipo e non le è sfiorata nemmeno per un attimo l’idea di uscire con un ragazzo come te!>>
    <<e con questo che vorresti dire?>>
    Hiro immerge un dito nella vaschetta di cioccolata portandosi dopo il dito alla bocca, poi risponde alla domanda di Ryan.
    <<voglio dire che probabilmente è una ragazza in cerca di un fidanzato e non di qualcuno per una sveltina e via.
    E tu di certo non sei proprio il tipo da relazioni, questo lo sappiamo tutti molto bene.>>
    <<vero!>> dice alzandosi dalla sedia per stiracchiarsi e sbadigliando al tempo stesso.
    <<comunque se vuoi ti do il numero. E da bravo ragazzo ti prometto di starle alla larga!>>
    <<grazie.>> gli dico dandogli una pacca sul braccio nel momento in cui si avvicina a me.
    Hiro intanto al mio fianco si alza in ginocchio sulla sedia e mi abbraccia accarezzandomi i capelli.
    <<ryan dato che non fai mai niente di utile, perché per una volta non vai tu a fare la spesa?>>
    Lui si avvicina per dargli un pizzico sulla guancia, poi sbuffa avviandosi nella sua camera.
    <<solo perché già non vi sopporto più, e sono solo le undici e mezza!>>
    Noi ci guardiamo in faccia sorridendo, sentendolo ancora sbraitare dalla sua stanza.
    <<mangia quel cornetto ti prego, perché vedendolo lì solo soletto mi viene voglia di sbranarlo.>> mi dice Hiro mettendo il broncio.
    Io annuisco ridacchiando e con un gesto deciso lo prendo e lo mordo, scatenando così l’invidia del mio amico alla vista del suo dolce preferito.
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    Pov Ryan

    Entro nel supermercato con tanto di carrello a portata di mano.
    Spasso tra i vari reparti alla ricerca delle varie cose inserite nella lunga lista scritta da quei due bambocci dei miei amici, aggiungendo anche altre cosucce prese alla rinfusa.
    Recupero dagli scaffali anche qualche dolce e varie buste di patatine, poi mi avvicino alle bevande e prendo alcune bottiglie di coca cola e di birra, oltre a due confezioni di acqua.
    Vado verso la cassa e sbuffo vedendo la lunga fila di carrelli davanti a me.
    Mi avvicino con l’intenzione di mettermi in fila, poi mi fermo vedendo qualcuno tagliarmi la strada ed urtarmi col suo carrello.
    <<ehi stai attento!>> dice un ragazzo poco più altro di me con fare strafottente.
    Lo guardo bene in volto e lo riconosco sorprendendomi quasi a vederlo lì.
    Era lo stesso ragazzo col quale Brandon stava discutendo quella volta, e chissà come mai mi ha dato subito l’impressione di essere uno stronzo a tutti gli effetti.
    Si mette in fila davanti a me facendo segno a qualcuno da lontano.
    Curioso mi giro a guardare a chi poteva rivolgersi, poi sorpreso alzo un sopraciglio.
    Vedo da lontano Brandon girarsi tra le mani un pacco di succhi di frutta, mentre a passo svelto si avvicina al carrello del ragazzo.
    Io mi porto arrabbiato le mani nelle tasche distogliendo lo sguardo da loro e fingendomi indifferente.
    <<ryan, che ci fai qui?>> mi dice il più piccolo sfiorandomi un braccio con la mano.
    Quando mi giro a guardarlo lo vedo sorridere, mentre il ragazzo accanto a lui dopo avermi guardato dall’alto verso il basso gli dice qualcosa all’orecchio e si allontana scomparendo dietro gli alti scaffali.
    <<faccio la spesa come la stai facendo tu!>> gli dico prendendo un pacco di pasta dal mio carrello e portandoglielo davanti agli occhi.
    Lui sorride afferrando con una mano il carrello davanti a sé, poi si gira di nuovo verso di me e riprende a parlare.
    <<se non l’avessi visto con i miei occhi non c’avrei mai creduto, devo essere sincero!>>
    <<per quale motivo tutti mi dicono che non sono il tipo da fare determinate cose, io non capisco!>>
    Sbuffo toccandomi nervosamente i capelli e appoggiandomi con entrambe le braccia al manico del carrello.
    Lo vedo sorridere di gusto ed inclinare il viso avvicinandosi quel poco per potermi pizzicare un braccio.
    <<È solo che conoscendoti non si direbbe che un tipo come te vada a fare diligentemente la spesa.>> disse continuando a ridacchiare.
    Lo guardai per un po’, poi sorrisi e mordendomi l’interno bocca tentai una domanda.
    <<lui chi è, il tuo ragazzo?>>
    Si morse un labbro alzando involontariamente le spalle, e dopo aversi guardato in giro riprende a guardarmi.
    <<no lui è il mio ex più o meno.>>
    <<allora che ci fai qui con lui?>>
    Sta per rispondermi, quando viene interrotto dalla sonora risata del ragazzo che accarezzandogli i capelli gli racconta di come aveva sbagliato a cercare i pacchi di fazzoletti in due diversi reparti.
    Brandon gli sorride e dopo avermi guardato, si gira avanzando verso la cassa.
    E questo cosa vuol dire? Quando sta con lui, non può nemmeno rivolgermi la parola?
    Corrugo la fronte e allontanandomi un po’ dal carrello lo afferro per un braccio costringendolo a guardarmi.
    Il più grande al suo fianco mi si avvicina cercando di pararsi davanti, ma Brandon lo ferma dicendogli di andare avanti per evitare di bloccare la fila.
    <<che cosa ti prende all’improvviso?>> mi dice allontanandosi e trascinandomi con sé per un braccio.
    <<ti ho fatto una domanda, quindi pretendo una risposta!>>
    Si porta una mano alla fronte aggrottando le sopracciglia a quella mia pretesa.
    Io intanto continuo a guardarlo furioso aspettando una risposta sincera e senza giri di parole.
    Lui sembra capirlo e rassegnato inizia a parlare.
    <<mi ha semplicemente accompagnato, e poi sinceramente non so per quale motivo dovrei parlarne con te.>> mi dice facendo per andarsene, ma io lo trattengo per un braccio facendolo di nuovo girare.
    <<quella volta ti ho visto con lui e assistendo a quel piccolo teatrino ti posso benissimo dire che i tipi come lui li conosco da una vita.>>
    Mi guarda ghignando nervoso, poi incrocia le braccia al petto guardandomi arrabbiato.
    <<i tipi come lui? Che cosa vuoi dire con questo? Tu non lo conosci nemmeno e pretendi di potermi dare dritte e dicendomi con chi uscire o meno? Ma che ti prende oggi!>>
    Istintivamente gli passo una mano tra i capelli e guardandolo nei suoi occhioni azzurri.
    Perché diavolo sei così cocciuto e non capisci quando qualcuno vuole metterti in guardia?
    <<sono solo preoccupato, ok? Non mi piace per niente quel tipo.>>
    Cerca di controbattere tentando di aprire bocca e dire qualcosa, ma non riuscendoci si limita a boccheggiare e abbassare lo sguardo per evitare di guardarmi.
    Sorrido facendo scivolare la mano, che avevo ancora tra i suoi capelli, sulla sua guancia.
    Per un attimo lo vedo arrossire, poi nel momento in cui si sente chiamare alza di nuovo lo sguardo e mi prende il polso per allontanare la mia mano dal suo viso.
    <<io … devo andare.>>
    Lo vedo avvicinarsi al ragazzo che sorridendogli gli passa alcune buste della spesa, poi insieme si allontanano a posare il carrello ed escono dal supermercato.
    Perché mi sentivo così arrabbiato e preoccupato allo stesso tempo?
    È evidente che ci tiene ancora a quel ragazzo … ma per quale motivo non riesco a sopportarlo?
    Quella volta l’ho visto piangere ne sono sicuro, e tutto a causa di quell’idiota.
    Mi comporto così perché sono in ansia per lui e non voglio vederlo soffrire.
    Si, sono semplicemente preoccupato.
    Preoccupato e basta.
     
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