"Braccas meas vescimini!" Non ero sicuro di cosa significasse in latino. Pensai fosse qualcosa tipo 'Mangiami le mutande! "
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Ho inventato questa poesia per un GDR, in cui ho partecipato con la mia amica Caeles! Spero che vi piaccia =)
Al centro di un bosco, un’orchidea nasceva, blu, il suo colore, ma molto di più ella avea Il suo cuore, di un rosso intenso era adornato Simbolo d’amore, di una donna che il suo uomo avea amato.
Una leggenda, sul loro amore, esisteva.. Ma al solo udirla, una lacrima solitaria, sul viso scendeva. Si dice, infatti, che l’amore tra i due fosse dannato, ma nonostante tutto, essi andaron contro al fato.
Lei, un’umana, con lui, così diverso… Lei, così solare, con lui, così introverso. Egli il suo primo amore avea perduto, Dal dolore e dall’ odio il suo cuore era posseduto.
Un giorno, per caso, nel bosco vagò Cercando la pace, ma l’amore trovò: La giovane donna, dei fiori coglieva, e delle ghirlande, per i bimbi faceva.
Egli si nascose, il cuore in tumulto.. le gambe tremavano e nel corpo un sussulto: La giovane, infatti, il viso mostrò, e la somiglianza con il suo amor perduto egli notò.
I lunghi capelli, del color del grano, lei sistemava, con la dolce sua mano. Ma degli occhi celesti, egli si innamorò: così belli e inebrianti, che il suo giudizio offuscò.
Egli allora, raccolse il coraggio, per donare alla giovane, un fior come omaggio. Non molto lontano, un’orchidea cresceva, del colore del cielo, che ai suoi occhi s’addiceva.
Il giovane, quindi,cominciò a parlare, e lei, da lui, gli occhi non riusciva a staccare. Le parole del giovane, furono d’amore Ma lei all’interno, vi lesse dolore:
Ella allora, a lui si avvicinò, e una mano, sul suo viso, teneramente poggiò. Parlò con sicurezza, la giovane ragazza: “Nel tuo cuore, o straniero, sorge una corazza.
Tu dici d’amarmi, con tutto il tuo cuore Ma le tue parole, traboccan solo timore.” A quelle parole, il ragazzo rispose: “In passato, una donna, il mio amor non corrispose.
Da allora il cuore pensai di aver perduto. Promisi al mondo, che nessun’altra avrei avuto. Ma i tuoi occhi celesti e i capelli del grano Il mio cuore straziato, adesso hanno in mano.
Se provi il mio stesso, medesimo, amore Ti prego, allevia, tutto questo dolore” La giovane allora, dischiuse le labbra e sorrise: e così, al giovane, i suoi sentimenti ammise.
Ma la felicità, purtroppo, era pronta a svanire Gli dei, il giovane, volevano punire. Il loro amore, infatti, era proibito E per il suo affronto, andava punito.
I due amanti, allora, cercarono di fuggire, ma si sa, agli dei non si può sfuggire. Presero il giovane, e lo catturarono E alla dannazione eterna, essi lo condannarono.
La giovane donna, senza forze rimase, e la disperazione, infine, il suo cuore invase. Con le ultime forze, gli dei invocò E per il perdono dell’amato, ella pregò.
Gli dei, allora, le proposero un patto: la vita dell’amato, per il suo cuore scarlatto. Ella quindi, decise d’impatto: Dal petto si tolse, il cuore intatto.
Il giovane, così, venne risparmiato, ma il suo cuore di nuovo venne lacerato. Dal dolore all’odio, dalla rabbia al furore Fece una guerra ed e di lui ebbero il terrore.
Però alla fine, egli cadde, e perse la guerra Ed egli seguì l’amata sottoterra. L’amore dei due, però, non avea rivali E i loro sentimenti, nella morte, rimasero uguali.
Pregarono tutti, per l’unione dei due E le loro anime, l’orchidea fece sue. Di rosso o di blu, di giallo o di bianco Il fiore, al suo cuore, restò affianco.
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