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Ryoko Sakura è una giovane studentessa giapponese alle prese con le sue prime cotte. Tra i compagni di classe uno in particolare attira la sua attenzione: Ryunosuke Fuji. L’atteggiamento schivo e introverso del ragazzo non lo fanno essere particolarmente popolare, riuscendo invece a colpire la protagonista, che non manca di notarne il fascino celato dietro gli occhiali e i capelli perennemente spettinati. Un giorno dopo la scuola, Ryoko incontra per caso il compagno venendo così a conoscenza di un suo lato che le era del tutto sconosciuto. Ryunosuke si rivela infatti un accompagnatore per giovani donne, ed è proprio mentre è alle prese con le asfissianti attenzioni di una di queste che i due si incontrano. Il confronto fra le due personalità del ragazzo è impossibile da sostenere per Ryoko, che subisce un vero e proprio shock, pur rimanendo in qualche modo affascinata dal ragazzo. La platealmente tragica delusione della protagonista incuriosisce invece Ryunosuke che, reagendo in maniera inaspettata quanto ovvia ai fini della narrazione, decide di far innamorare la ragazza di sé.
E’ una sfida. Quanto starà facendo seriamente Ryunosuke? Quanto gioco e finzione ci sono nelle sue azioni? Comincia così un gioco a rincorrersi in cui la protagonista fugge “inorridita” dagli innumerevoli tentativi di seduzione del compagno, che si alternano ad atteggiamenti inspiegabilmente protettivi insieme con altri assolutamente provocatori, senza però mai essere realmente sicura delle motivazioni che la portano a scappare. Come si suol dire, “se son rose fioriranno”, e così la narrazione va avanti cercando di costruire le basi di una storia d’amore.

Una classica commedia scolastica che ci racconta le (dis)avventure di una giovane coppia che si vuole bene ma ancora non lo sa, nel più classico degli stilemi shojo. Il lieto fine pare assolutamente scontato anche se imprevedibili sono le scelte dell’autrice in merito tanto quanto gli ostacoli che i due giovani incontreranno delle pagine dei takabon che compongono la serie. Anche il tratto di disegno ricade in pieno in quello del genere a cui la storia appartiene, regalandoci così bellissimi ragazzi dall’aspetto androgino ma non per questo meno affascinanti agli occhi del gentil sesso. Le tavole, ricche di retini e caratterizzate da un tratto marcato, sono dedicate molto più ai soggetti che ai particolari di scena.