A queen in the library

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  1. Tomoku
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    Che bello, i nuovi capitoli finalmente!! :qVi4nd4: Grazie Vale89 :859i.gif:
    Appena mi siedo con calma li leggo bene bene :jh7.gif:
     
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  2. Tomoku
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    ...Cecil è troppo carino, e i due ragazzi si stanno conoscendo e avvicinando ancora di più, che bello! :859i.gif: e che pomeriggio romanticissimo hanno trascorso insieme :859i.gif: chissà cosa accadrà nel resto della serata e della notte... ci penso e aspetto :859i.gif: :y74pnCr:
     
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    Davvero due bei capitoli!!! Chissà come finirà questa vacanza... Certo che ci voleva Chris per fare notare certe cose ad Aaron
     
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    CAPITOLO 15

    Misaki si avvicinava velocemente agitando la mano, <amore che bello vederti> <ho una sorpresa per te Misa> l'uomo estrasse il blocco note e lo porse all'amante, che urlò di gioia, notando l'autografo di Cat <come hai fatto ad averlo?> <grazie al mio amico Aaron che conosce bene Cat, ma le sorprese non sono finite amore>. <piacere io sono Aaron Miller, un vecchio amico di Chris> si presentò, nel frattempo, Aaron con un sorriso splendente, il quale fece arrossire Misaki, dopo la presentazione i due uomini dissero <questo è il tuo regalo!> e fecero passare Cecil davanti, con un altro gridolino di eccitazione Misaki saltò alla gola dell'amato, baciandolo con passione <amore sei un grande, ti amo!> gli altri due restarono, imbarazzati, a guardare la scena. Finiti i ringraziamenti da parte di Misaki, Cecil lo avvicinò <vorrei poter ballare per il tuo compleanno, dici che il proprietario me lo permetta?> <sarebbe un bellissimo regalo, vederti ballare. Provo a sentire il proprietario, ma credo che non ci siano problemi se dico chi sei> detto questo, Misaki, si diresse al bancone dove il proprietario si stava bevendo un bloody mary, dopo pochi minuti il ballerino fece un segno a Cecil che gli andò vicino <tu sei il famoso Cat! Piacere di conoscerti sono Hugo il proprietario di questo locale> il ragazzo prese la mano tesa dell'uomo <sono Cecil piacere mio> e gli sorrise <sarà un onore ospitarti sul nostro palco, dimmi di cosa hai bisogno e se riesco te la faccio avere> <mi servirà un costume di scena e una maschera, se possibile da gatto o, in caso, nera> <ok dovremmo averla, vieni con me dietro le quinte> Hugo e Cecil si avviarono dietro il palco, mentre Misaki tornava al tavolo. Chris e Aaron stavano parlando dei sentimenti, che il secondo provava per Cecil quando, stupiti, sentirono il proprietario del locale annunciare uno spettacolo eccezionale, <signori! È qui con noi la stella del Rainbow, l'unico ed inimitabile Cat!> la gelosia di Aaron passò da zero a cento in meno di un secondo, <cat ballerà qui questa sera per il compleanno di Misa-chan> Hugo diede uno sguardo dietro le quinte e ricevette un "ok" da Cecil, <bene, basta parlare, diamo inizio allo spettacolo! Auguri Misa-chan> e il presentatore scese dal palco. Beware of the dog iniziò appena Cecil mise piede sul palco, Aaron rimase senza fiato a vederlo con un completino di pelle nera, una piccola coda finta e la maschera da gatto, che lo rendevano molto sexy. Prima di salire sul palco, Cecil, aveva preso un respiro profondo per calmare l'ansia, perché era la prima volta che si faceva vedere dall'uomo amato vestito così, ma le sue ansie finirono vedendo, sia lo sguardo ammaliato di Aaron sia l'inizio della canzone che in brave gli fece dimenticare tutto. Seduto al tavolo, Aaron, si era incantato sulla figura minuta che si muoveva sinuosa sul palcoscenico, quando per caso sentì due ragazzi, che andavano in bagno, <adoro Cat, se lo vedessi giù dal palco penso che me lo scoperei sul momento> <la penso come te, amico! È veramente un pezzo di figo!> a quelle parole gli occhi di Aaron vagarono nella sala e un pensiero iniziò a tormentarlo “tutti qui vogliono portarselo a letto”, ciò gli fece svuotare il bicchiere di rum e pera in un sorso solo. Un aurea tetra si sprigionò da Aaron, mentre ordinava un altro drink, Chris e Misaki se ne accorsero, il primo gli si avvicinò <ehi amico che ti prende?> <niente> rispose con voce bassa ed alterata dalla rabbia, si alzò e si diresse al bancone del bar <barista una bottiglia di Jack Daniels> il barista lo guarda un po' sorpreso poi con un'alzata di spalle si volta e prende la bottiglia <ecco a te> vicino gli appoggiò anche un bicchiere, che Aaron non toccò nemmeno, aprì la bottiglia ed iniziò a scolarsi il contenuto. Finito lo spettacolo, Cecil tornò al tavolo e trovò solo Chris e Misaki preoccupati, <cecil sei stato bravissimo come sempre> disse Chris cercando di non far trasparire la sua preoccupazione per l'amico <che succede? Dov'è Aaron?> gli occhi di tutti puntarono al bancone dove, l'uomo stava bevendo dalla bottiglia, <cosa gli è preso?> chiese Cecil ai due ragazzi al tavolo, Misaki si mise a spiegargli <subito era ipnotizzato da te, poi due ragazzi sono passati e hanno detto che avrebbero tanto voluto portarti a letto, si è guardato in torno ed è andato a bere al bancone> fece una pausa posando gli occhi sull'amato <non ti preoccupare anche lui ha fatto così la prima volta, era geloso! Aaron deve amarti molto>. Cecil rimase sconvolto “Aaron mi ama? Pensavo mi stesse solo stuzzicando” <cosa dovrei fare?> pensò ad alta voce, Chris intervenne <bé come prima cosa, sarebbe meglio farlo smettere di bere, mi sembra che sia già alla seconda bottiglia> tutti e tre si diressero al bar, dove Aaron stava finendo la bottiglia <barista portamene un'altra> <ehi amico non credi di averne già bevute abbastanza?> davanti a loro c'erano già due bottiglie vuote <max lascia stare lo porto via> Chris mise il suo braccio sotto le spalle dell'amico e lo portò di peso fuori, seguito a ruota da Misaki e Cecil. Quest'ultimo si avvicinò all'uomo ubriaco <aaron, ti senti bene?> un sorriso sbilenco si dipinse sulla faccia dell'uomo <cecil ti voglio solo per me> disse cercando di liberarsi di Chris e baciare Cecil, il quale con paura si tirò indietro “cosa succederebbe se gli lasciassi fare quello che vuole?Domani si arrabbierebbe? Ne sarebbe distrutto? O magari ne sarebbe felice?” questi pensieri gli attraversarono la mente per tutto il tragitto verso l'hotel.
    Arrivati salirono tutti e quattro nella stanza 302 e mentre i due amici andavano in bagno per vomitare, i due ballerini si misero a parlare, <cecil riuscirai a cavartela da solo con Aaron?> il ragazzo guardò verso il bagno <si mi è capitato di peggio in passato, comunque domani se volete potremmo andare a pranzo insieme> cambiando discorso, vedendo la faccia preoccupata di Misaki <volentieri, sarebbe bello conoscervi meglio, il mio tesoro mi ha raccontato molto di Aaron, ma sono curioso di conoscere di più te> rispose con un sorriso Misa. Intanto i due uomini tornarono dal bagno, <mettilo seduto sul letto, ci penso io, a lui, adesso> avvicinandosi ad Aaron, che gli mise una mano sul fianco, salutò i nuovi amici e poi rimasti soli si dedicò alla messa a letto dell'uomo. Con grande pazienza Cecil tolse le scarpe ad Aaron, <cecil> iniziò l'uomo con tono profondo, il ragazzo lo ignorò, si mise tra le sue gambe <alza le braccia, che ti tolgo la maglia> l'altro obbedì come un bambino. Sfilatagli la parte superiore, il giovane ballerino rimase intrappolato nell'abbraccio di Aaron, agitato dal contatto Cecil cercò di far ragionare il compagno di stanza, <lasciami per piacere> <mi piaci> <sei ubriaco, non sai quello che dici> <mi piaci da impazzire> questa volta le parole furono accompagnate da mani calde sulla schiena nuda del ragazzo, l'uomo non desisteva dal toccarlo e le difese di Cecil stavano per essere fatte a pezzi <aaron ti prego smettila, domani te ne pentirai> disse quasi sull'orlo del pianto. L'uomo, inaspettatamente, si alzò lo spinse giù sul letto, il gesto fu seguito da una frase alquanto biascicata, che però colpì lo stesso il cuore del piccolo Cecil <non mi pentirò di nulla, ti ho voluto da quando ti ho incontrato>.
    Cecil era schiacciato dal peso di Aaron, che gli si era messo sopra, il ragazzo cercò di liberarsi, ma i suoi sforzi erano inutili. L'uomo sopra di lui gli bloccò i polsi con una mano e lo baciò con tale desiderio che lo fece eccitare, la mano libera di Aaron, cercò e riuscì, di togliere la maglietta al ragazzo, poi gli accarezzò il piccolo capezzolo rosa, provocando così un gemito, che venne soffocato immediatamente da un altro bacio ardente. Il desiderio di Aaron cresceva sempre di più, mentre la sua mano scendeva verso i pantaloni di Cecil, il viso del giovane divenne pallido “non voglio, che la nostra prima volta sia così” ed iniziò ad agitarsi, provocando così dei giramenti di testa ad Aaron. L'uomo sembrò molto contrariato, si sollevò un po' da Cecil <perché ha iniziato a girare tut...> la frase non venne finita perché Aaron cadde di lato addormentato, ringraziando il cielo, Cecil finì con il lavoro di messa a letto dell'uomo, la cosa più difficile fu slacciare e sfilare i pantaloni dal corpo addormentato, dopo che Cecil si infilò anche lui sotto le coperte, esausto si addormentò subito.

    CAPITOLO 16

    Il mattino seguente, Aaron si svegliò con un terribile mal di testa, tra le sue braccia giaceva Cecil, ancora addormentato. La prima cosa che gli venne da pensare “è ancora più carino quando dorme”, appena notò che entrambi erano sono in biancheria e che il ragazzo aveva pianto, un brutto presentimento gli passò per la testa “non avrò fatto sesso con lui?” Terrorizzato si mise a sedere, ciò gli provocò degli altri giramenti di testa, <aaron> la voce lo fece voltare, quello che vide lo stupì molto, Cecil stava abbracciando il suo cuscino con un sorriso tenero, l'uomo, attratto, allungò la mano e spostò una ciocca di capelli neri dal viso del ragazzo, dopo di che Aaron si alzò e si diresse a farsi una doccia. Continuando a pensare cosa poteva essere successo dopo che aveva lasciato il Luna Blu, sotto la doccia iniziò a ricordare alcuni frammenti della serata. Si ricordò di aver detto a Cecil che gli piaceva e che lo voleva, il viso di Aaron diventò rosso per l'imbarazzo e aprì l'acqua fredda per raffreddare i suoi pensieri. Nel frattempo, Cecil si stava risvegliando da un sonno molto piacevole, dove lui e il suo compagno di stanza erano diventati amanti e si frequentavano alla luce del sole, ancora mezzo addormentato il ragazzo si alzò per dirigersi in bagno, “sarebbe bello se fosse vero, lui è il mio tipo idea...” i pensieri si mozzarono come il suo respiro. I suoi occhi si trovarono a fissare un corpo atletico ed irresistibile, poi il suo sguardo proseguì dalla schiena, ben delineata, scendendo alla vita stretta per poi soffermarsi su un paio di natiche sode da dove partivano delle gambe snelle e muscolose. Il cuore cominciò a battere all'impazzata e ogni fibra del suo corpo era paralizzata da quella visione. Aaron era immerso nei suoi pensieri e non si rese conto della presenza di Cecil, prese a farsi la barba quando vide il riflesso del giovane, nello specchio, e si voltò dimenticandosi di essere completamente nudo. Gli occhi di Cecil scesero e si fermarono a guardare la virilità di Aaron, che si eccitò nel sentire lo sguardo avido su di se, il viso di Cecil diventò rosso per la reazione, mentre l'uomo si copriva con la tenda, la porta si chiuse con un sonoro “Bam”, l'uomo cadde in una sorta di depressione, ma continuò col farsi la barba. Cecil, al contrario, dopo aver visto la grande virilità di Aaron, rimase eccitato e iniziò a fantasticare come sarebbe stato se la sera prima gli avesse ceduto. “Cosa faccio ora? Dopo averlo visto nudo ce l'avrà con me”, riflettendo un po' su come l'uomo si fosse eccitato al vederlo, le parole di Misaki gli tornarono alla mente <che Misa avesse ragione?> pensò a voce alta <forse Aaron è innamorato di me!> scosse la testa per cancellare ciò che aveva appena detto, si mise a letto con i gomiti sul cuscino e la testa sulle mani <ciò spiegherebbe il comportamento di ieri notte, però perché non si dichiara?> a quel punto i suoi ricordi gli diedero la risposta, la quale lo shockò moltissimo. Si alzò di scatto, come una molla, esclamando <è tutta colpa mia!>, Aaron uscì dal bagno in tempo per vedere la scena e rimase in silenzio, in attesa di qualcosa, ma pochi minuti dopo fece un passo avanti, facendo sobbalzare il ragazzo <scusa ti ho spaventato?> disse con voce calma <il bagno è libero> senza parlare e nemmeno guardarlo, Cecil si fiondò nel bagno dove cercò di placare il suo cuore.
    Dalla camera Aaron, senti l'acqua aprirsi, cominciò a preparare i bagagli, quando si accorse di aver lasciato il kit da barba nel bagno “che faccio? Entro o aspetto che finisca? Vorrei tanto vederlo!” mentre pensava a cosa fare il suo corpo si mosse verso la porta, mise la mano sulla maniglia e proprio in quel istante essa si aprì finendogli direttamente sulla faccia, Cecil sentì il rumore e vedendo l'uomo accucciato li vicino non si preoccupò di mostrarsi amorevole <scusa> disse abbassandosi e spostando le mani di Aaron <ti sei fatto mal...>la domanda rimase sospesa quando due occhi color caramello incontrarono quelli color ghiaccio del ragazzo. Il tempo sembrò fermarsi per entrambi, poi con un calore tale da sciogliere un iceberg, Aaron appoggiò le sue labbra su quelle di Cecil, che si aprirono per ricambiare il bacio, riconquistando il senso della realtà fu lui ad allontanare l'uomo, che cadde con il sedere sul pavimento e si portò una mano alla bocca, con voce esitante <cecil mi dispiace>. Aaron si rialzò silenzioso ed oltrepassò il giovane, alle sue spalle continuò a scusarsi <mi spiace, ora prepara il tuo borsone che partiamo subito>, guardandosi dietro le spalle Cecil lo vide triste <non possiamo andare via, ieri sera Misaki e Chris ci hanno invitato a pranzo con loro> rialzandosi proseguì con il discorso <preparerò comunque i bagagli per partire dopo>.
    Da quel momento, l'atmosfera tra loro divenne abbastanza tesa non si guardavano, non si parlavano ed evitavano ogni tipo di contatto.
    L'ora di scendere per incontrare gli altri era arrivata, entrambi erano immersi nei propri pensieri, si diressero verso l'ascensore si misero hai lati opposti per evitare il più piccolo dei contatti, ma il destino volle che al secondo piano salissero così tante persone che si ritrovarono schiacciati l'uno contro l'altro. Il tragitto dell'ascensore fu di un piano, però la pressione del corpo minuto di Cecil contro l'addome di Aaron, li rese alquanto inquieti, per fortuna arrivarono nella hall in breve tempo e poterono riprendere fiato. Lì trovarono Chris e Misaki intenti a scambiarsi tenere effusioni, <ehi interrompiamo qualcosa?> disse Aaron con una grassa risata, “sembra tornato quello di sempre” pensò Cecil, guardandolo scherzare con l'amico, non si rese conto che Misaki gli si era messo di fianco e perciò si spaventò sentendo la voce del ballerino <ciao Cecil, allora come è andata ieri notte?> Cecil sorrise, fingendo che tutto fosse a posto <ciao Misa, subito ho avuto qualche problema visto che...> vedendo Aaron e Chris arrivare arrossì, mise una mano sulla spalla di Misaki e lo fece abbassare per potergli parlare all'orecchio e continuò con il discorso <mi è saltato sopra e mi ha pure baciato, però poi si è addormentato>, interpretando il gesto e le parole di Cecil, Misaki lo abbracciò <poverino! Mi dispiace per te> <ma cosa hai capito!> disse agitato separandosi dall'abbraccio. A pochi passi dai due ballerini, Aaron rimase bloccato a guardare l'abbraccio e la conversazione, il suo sguardo divenne truce, ma con il sorriso stampato in viso Chris gli diede una pacca sulla spalla, per risvegliarlo <ehi amico! Non preoccuparti, il mio amore non ti ruberà il tuo gattino, quindi potresti smetterla di guardarlo con quello sguardo assassino!> con la mano si coprì il viso <scusa, ma se si tratta di lui non riesco a trattenermi>, la risata che venne da Chris lo contagiò subito e al sentire i due uomini ridere i ballerini si voltarono. Misaki si lasciò sfuggire un'affermazione sotto forma di domanda <non è veramente carino quando ride!?> <hai ragione, ma anche quando è arrabbiato non è niente male> pensò ad alta voce Cecil, poi tutti e quattro andarono al ristorante dell'hotel per il pranzo.
    Il pranzo sembrò durare un'eternità, Cecil e Aaron erano vicini e molto spesso i loro gomiti o le loro gambe si toccavano, la tensione tra di loro era alta. Arrivati al dolce una domanda di Chris, fece imbarazzare l'amico <come mai hai invitato Cecil alle terme, con te?> cercando di nascondere il vero motivo, Aaron, cercò una scusa e gli venne in mente Jhon <em...vediamo, da dove cominciare> balbettò <chris ti ricordi di Jhon?> l'altro annuì <bene! È per una cosa che ha fatto lui, che ho invitato Cecil, per scusarmi del suo comportamento> ma i due amici lo guardarono come per dire “a chi la vuoi dare a bere!”, Aaron distolse lo sguardo, rivolgendolo verso il suo dolce al cioccolato. Misaki prese la mano a Cecil <cosa ti ha fatto questo Jhon?> incuriosito, il ragazzo con un'alzata di spalle, gli risponde <un giorno mi ha tirato in una stradina e con altri due uomini mi ha picchiato, sono finito in ospedale per quattro giorni> <per quale motivo ti ha picchiato?> con una risatina ironica Cecil, fece spallucce di nuovo, <per quanto ho capito, non voleva che andassi in libreria da Aaron, secondo lui sono uno sporco, lurido finocchio> guardò la reazione che ciò provocò nei due ascoltatori e continuò ironico <parole sue, almeno quelle che ho sentito prima di perdere conoscenza. Su, Misa, non fare quella faccia, Jhon non è stato l'unico a comportarsi così con...>senza lasciar il tempo di finire la frase, che Misaki teneva di nuovo Cecil tra le braccia <poverino! Devi aver passato dei momenti terribili, ora capisco le tue parole di ieri notte> Aaron interrogativo si volta verso i due <che gli hai detto?> la sua domanda, venne liquidata con un movimento della mano di Misaki.
    Finito il pranzo, i quattro amici si salutarono, Aaron e Cecil recuperarono i loro bagagli e si prepararono al ritorno a casa. Per tutta la strada Cecil cercò di ridurre al minimo il contatto con il motociclista, già il solo fatto di essere a pochi centimetri da lui, gli rievocava la scena nel bagno di qualche ora prima, così quando finalmente la moto si fermò, davanti all'edificio sull'incrocio di Jass street e Madiro square, il giovane scese in fretta e salutò Aaron con un “ciao” molto semplice, ciò intristì e deluse l'uomo, che girata la moto tornò a casa sua.

     
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    Ma dai, si vede proprio quali sono i loro sentimenti... perché non fanno qualcosa?!
     
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  6. Tomoku
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    Ma noo... il dolce Cecil ha cominciato ad intuire che il suo uomo ricambi per lui i suoi stessi sentimenti, ma Aaron ancora non capisce niente e sta fraintendendo tutto, crede ancora che a Cecil piaccia un altro!
    Mi ha fatto ridere quando "la sua gelosia passò da zero a cento", che carino xD Vorrei andare là a dargli una spintarella a dichiararsi apertamente :NOHmd5Z: menomale che Misaki e Chris qualcosa la stanno facendo per i due!
    Grazie per questi due capitoli, la storia mi sta coinvolgendo molto, è costruita molto bene! :) Aspetto i prossimi :D :859i.gif:
     
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    CAPITOLO 17

    Era passata, ormai, una settimana e Cecil non si era ancora fatto sentire ne vedere, lo stress rese Aaron molto agitato, tanto che decise di tornare ad allenarsi, la prima sera che andò alla palestra tutti lo accolsero acclamandolo, dopo gli allenamenti uscivano a bere e per un po' Aaron si liberò dallo stress. Una sera, verso la chiusura della libreria, il telefono squillò, Aaron pensò che fosse Cecil, che finalmente fosse tornato da lui, ma la voce di Susanne lo riportò alla cruda realtà <cugino, cosa ti salta in mente, tornate ad allenarti insieme a quei teppisti?> <calmati Su, mi serve solo per eliminare lo stress, se non ci credi vieni con me!> ci fu una pausa, poi Aaron mise in campo una carta che gli fece vincere contro sua cugina <su, per via eccezionale ti farò salire anche sulla moto per questa volta> <davvero? Non stai scherzando? Mi farai salire sulla moto solo per portarmi là e dimostrare che ti sfoghi e non fai a botte non altri?> la risposta fu rapida <si è così> ed entrambi, dopo aver stabilito l'ora di trovarsi, riagganciarono il telefono.
    Aaron passò le due ore successive tra gli scaffali, i suoi pensieri si concentrarono tutti su Cecil e su ciò che era capitato tra loro, “Come ho potuto baciarlo, non avrei dovuto, sono uno stupido! Però quel bacio mi sembrava famigliare come se fosse già successo prima”, con la coda dell'occhio intravide una chioma corvino passare dalla vetrata e d'impulso si voltò a guardare speranzoso, ma sfortunatamente non era altri che una ragazza con le amiche che tornavano a casa, “Devo calmarmi lo vedo ovunque” scosse la testa e si rimise a controllare le vendite, i prestiti e il bilancio semestrale.
    Susanne bussò alla porta sul retro, non ricevendo risposta, cercò nella borsa le chiavi, quando entrò trovò Aaron assopito sulla scrivania, gli si avvicinò e sentì che il cugino parlava nel sonno <cecil perché te ne sei andato? Io non riesco più a stare senza di te...> a quelle parole la donna capì il motivo dello stress del suo adorato cugino, con gesti delicati lo svegliò, <aaron dai svegliati, mi avevi promesso che mi avresti fatto fare un giro in moto>, dopo cinque minuti riuscì a svegliarlo <buon giorno bel addormentato, non dobbiamo fare qualcosa?> l'uomo si stiracchiò e sbadigliò <si scusa, mi ero appisolato un attimo> sorridendo Susanne <si un attimo!> lo prese in giro.
    Aaron si alzò, andò al piano di sopra a prendere il casco, la donna, intanto, era ai piedi delle scale, quando si vide attivare l'oggetto, lo prese agilmente al volo, <ma è tuo questo, se lo prendo io tu come fai?> <io faccio senza> con voce leggermente malinconica proseguì <l'altro, lo ha ancora Cecil> con slancio, la cugina, lo abbracciò <non essere triste vedrai che tornerà da te, magari quando avrà chiarito i suoi sentimenti>. Liberandosi dall'abbraccio di Susanne, Aaron uscì dalla libreria in silenzio, <lo spero proprio> borbottò accendendo la moto e appena la cugina fu ben salda dietro di lui partì, per la palestra.
    Proprio nel momento, in cui entrarono nella strada principale, Cecil usciva dal Rainbow, riconoscendo la moto e il motociclista, il cuore gli cominciò a battere all'impazzata, ma subito notò la donna seduta dietro, lo shock gli fece salire le lacrime agli occhi e si portò la mano alla bocca per soffocare un gemito di dolore. Susanne lo vide, le si strinse il cuore per la scena, si avvicinò al cugino <cecil ci ha visti e sembrava alquanto scosso>, a quelle parole l'agitazione di Aaron aumentò, così diede più gas, per scappare dagli occhi tristi del ragazzo, che lui amava tanto. Giunsero alla palestra in brevissimo tempo, quando la moto si fermò Susanne scese in un baleno <cosa diavolo ti è saltato in mente? Volevi farci ammazzare? Stupido!> le parole furono accompagnate da un pugno, l'uomo si massaggiò la parte del braccio che era stata colpita, <scusami> disse con testa china e un filo di voce <sei diventata forte> aggiunse guardando la cugina negli occhi, quel commento mandò in frantumi la rabbia di Susanne, che scoppiò a ridere contagiando anche Aaron.
    La palestra era quasi deserta, ma quando i due cugini entrarono sembrò che ci fosse una sagra di paese, decine di voci si sovrastavano, eccitate per l'arrivo di una donna. Susanne, per nulla agitata, prese subito la situazione sotto controllo <silenzio! Le domande le devo rivolgere io a voi> un silenzio assoluto le fece comparire un sorriso per niente rassicurante, <bene voglio sapere se mio cugino qui si allena solo con il sacco o fa dei combattimenti> tutti si guardarono perplessi, solo uno ebbe il coraggio di rispondere <si allena da solo, abbiamo provato a convincerlo a lottare ma si è rifiutato> un sospiro di sollievo usci dalla bocca di Susanne, che poi si girò verso Aaron <ok ora posso anche andare, ho avuto ciò per cui sono venuta, comportati bene> si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia, l'uomo rimase confuso, era da quando aveva 6 anni che non gli dava un bacio, poi la vide andare via tranquilla. Uscita di scena la “sexy cugina” tutti lo tempestarono di domande, per ciò quella sera non riuscì a sfogarsi, tornò a casa ancora più stressato di quando era partito, si buttò sul letto <maledetta strega! Cosa cavolo gli fa agli uomini, proprio non riesco a capirlo, diventano tutti della amebe> chiuse gli occhi e i ricordi del week-end lo assalirono nuovamente, come sempre in quelle 2 settimane.

    CAPITOLO 18

    Due giorni dopo, Susanne fece sapere al cugino che, quella sera, gli avrebbe fatto un regalo, che lo avrebbe reso felice per sempre, ad Aaron quelle parole rimasero in testa e ci pensò per tutto il tragitto e tutto l'allenamento. Intanto che lui andava verso la palestra, la cugina si era appostata sul retro del Rainbow, da dietro la porta poteva sentire diverse voci, ma non quella di Cecil, iniziò a preoccuparsi quando, guardando l'ora, si accorse che tra meno di venti minuti Aaron avrebbe finito di allenarsi. Ed ecco, finalmente, la porta si aprì, ne uscirono due ragazzi, lei li riconobbe entrambi: uno era Al Smith e l'altro Cecil. <scusami Cecil> si avvicinò la donna <devo parlarti> sorpreso dal vederla, Cecil si scusò con Al e si allontanò con lei, verso la macchina. <è successo qualcosa?> chiese il giovane, rompendo il silenzio, <questo dovrei chiedertelo io! È da più di due settimane che Aaron ha ricominciato a fare box e non vuole dirmi il perché> Susanne si fermò un momento e ripensò all'espressione di quando, il cugino l'aveva fatta salire in moto, <e per dirtela tutta, sono dovuta andare con lui in moto a vedere cosa combinasse in palestra>. Vedendo la reazione sperata, proseguì <dovete fare pace, subito! Lo so che è un testardo e uno stupido, ma lui è un bravo ragazzo> con un lieve sorriso Cecil commentò, <hai ragione e a volte è come un bambino, ma ...> si bloccò <ma cosa?> lo esortò la donna <ma non riesco a dimenticare quello che è successo> <cosa è successo?> disse Susanne, come se già non sapesse tutto, il ragazzo arrossì <ehm...la notte che abbiamo passato fuori, lui si è ubriacato e..> rivolse lo sguardo a terra <e mi è saltato sopra, ma poi si è addormentato> per evitare malintesi guardò la donna, in piedi davanti a lui, <non pensare male, non mi dispiace che si sia fermato> un'altra pausa, Susanne, non aveva molto tempo ancora per attuare il suo piano, si innervosì <se ti sta bene che si sia fermato, cos'è che ti trattiene dall'andare a trovarlo? Lui ci sta veramente male> Gli occhi di Cecil divennero lucidi e senza rendersene conto alzò la voce ed espresse tutto ciò che si teneva dentro. <mi sono innamorato di lui! Va bene? Lui è l'uomo che ho sempre desiderato! Però il mio lavoro lo turba troppo e io ho paura di perderlo> nell'ultima frase, la sua voce era interrotta dai singhiozzi, Su lo abbracciò, come una mamma con il proprio figlio <non preoccuparti, andrà tutto bene> gli accarezzò i capelli per calmarlo <se gli dirai chiaramente ciò che provi sono convinta al 100% che lui ti ricambierà> poi guardò l'ora <merda siamo in ritardo! Sali in macchina Cecil> il ragazzo obbedì <ma in ritardo per cosa?> <per incontrare Aaron e dichiarare i tuoi sentimenti>. Arrivarono alla palestra alle nove e venticinque, solo cinque minuti prima che Aaron finisse di allenarsi <bene ora scendi, vai in palestra, trovalo e appena sarete soli digli tutto quello che hai detto a me prima> Cecil era un po' stordito dalla situazione, ma ugualmente scese <voglio provare a crederti, quando dici che lui mi ricambia> e si diresse all'entrata della palestra. Appena varcata la soglia, si trovò in un corridoio scarsamente illuminato, che lo terrorizzò, ma con un po' di coraggio arrivò alla porta della palestra dove, cercando di non farsi notare, cercò il suo amato. Quando lo ebbe trovato si sentì afferrare il braccio e una voce, con accento russo, disse <gente, guardate che bella pollastrella ho trovato!> l'uomo, dieci centimetri più alto di lui, lo portò, a modi trofeo, agli altri boxer, che formarono un cerchio intorno ai due e cominciarono a lodare il cacciatore, <grande Nik> <è carina!> <sei stato fortunato> <bella preda amico!>. Con paura di essere scoperto, Cecil, cercò il volto famigliare di Aaron, non riuscendo a vederlo si chiuse a riccio per evitare le mani di tutti quegli uomini che insistevano a fargli domande. La paura nel ragazzo aumentava sempre di più, ogni domanda era seguita da una mano che lo toccava, la sua bocca pronunciò il nome dell'unica persona che voleva accanto, ma la voce non gli usci.
    Aaron notando la confusione si avvicinò <ehi ragazzi, cosa succede?> uno gli rispose <nicolay ha trovato una bella preda, qui fuori> <davvero povera ragazza!> ma appena i suoi occhi si posarono su di essa, il suo sorriso si spense e un'aura oscura comparve attorno a lui. Tutti notarono il cambiamento, erano anni che non lo vedevano così, <ehi furia, calmati che c'è? Conosci quella ragazza?> ignorando le domande si fece largo verso la coppia, Nicolay spaventato lasciò la presa e Cecil, vedendo il suo amato, gli corse tra le braccia, con lo stupore di tutti. <aaron scusami, ma dovevo vederti> sussurrò il ragazzo stringendosi ad Aaron, il quale guardando tutti disse <questa persona non dovete nemmeno sognare di toccarla, sono stato chiaro?> un coro di assenso accompagnò la loro uscita dalla palestra, si diressero verso gli spogliatoi, una volta giunti lì Aaron rivolse la parola a Cecil <resta qui fuori e non muoverti>. Vestendosi ad una velocità lampo, Aaron, ricomparve sulla porta proprio quando un altro pugile stava infastidendo il suo amato, <hei bella mora! Chi stai aspettando qui fuori?> disse l'uomo avvicinandosi sempre di più al viso di Cecil, <stavi forse aspettando me?> una voce, dal tono glaciale, accompagnata da un aura talmente oscura che lo sguardo di entrambi ne fu risucchiato, con un sorriso di sfida il pugile lo stuzzicò <aaron, è forse tua questa moretta? Se è così voglio strappartela via come ho fatto con il titolo> gli occhi di Aaron diventarono ancora più duri ed esprimevano un istinto omicida. Senza pensarci un secondo, Cecil si liberò dalle mani del pugile ed andò ad abbracciare il suo amato <ti prego, non fare niente> guardando il ragazzo, tra le sue braccia, Aaron si calmò <andiamocene> e portò via Cecil. Mentre si allontanavano, una voce fece eco hai loro passi <allora esiste qualcuno che riesce a placare il leggendario Furia> ignorando il commento i due uscirono nel parcheggio, dove Aaron, parlando in modo più distaccato possibile, chiese <cosa ci fai qui?> ma l'emozione di rivederlo prese il sopravvento, si voltò a guardare il ragazzo <non ti è passato per la testa, che saresti stato in pericolo in un posto come questo? Se volevi dirmi qualcosa potevi venire in libreria. Sei stupido?> <mi dispiace Aaron> tre semplici parole gli fecero sparire la collera, in un batter d'occhio. <sali! Ti porto a casa> <no!> l'esclamazione di Cecil colpì Aaron, come un pugno allo stomaco, per cui l'uomo si voltò a guardarlo, <devo parlarti di una cosa import....> la frase fu interrotta da un sonoro gorgoglio di fame, proveniente dalla sua pancia. Cecil arrossì, mentre Aaron scoppiò a ridere <dai vieni da me che ti preparo qualcosa> il giovane annuì, salirono in motto e Aaron gli chiese <ti piace la cucina italiana?> stupito per la domanda, Cecil, gli rispose <veramente non l'ho mai provata, ma le cose che cucini tu sono sempre buone!> vece un timido sorriso che fece arrossire l'altro.

    CAPITOLO 19

    Arrivati in libreria, salirono al piano superiore, Aaron si avvicinò al telefono e notò un messaggio <cecil accomodati pure, io arrivo tra un minuto, devo fare una chiamata> il ragazzo si avviò al bancone della cucina “chi sa a chi deve telefonare a quest'ora di sera” e si mise ad ascoltare. <ciao Sofia, ti ho svegliato? No, meno male, sono appena tornato e ho visto il tuo messaggio. Si a me va tutto bene, la prossima settimana riesci a mandarmi dei salami oltre alle conserve e le marmellate?> ci fu un momento di silenzio <no!? Dici davvero e quando? Cercherò di liberarmi, ehm non ti spiace se porto una persona? Si hai indovinato, grazie a Su ora lui è qui> la faccia di Aaron divenne rossa e la voce era imbarazzata <ti prego non dire queste cose, è imbarazzante. Ora vado, ciao!> Cecil non aveva capito nulla del contenuto della telefonata, sono i due nomi femminili che Aaron aveva detto ed il fatto che avesse parlato italiano. Questo fatto lo stupì molto e si lasciò sfuggire, appena il suo ospite entrò in cucina, <lo parli bene l'italiano> passandosi la mano sulla testa, Aaron gli rispose <sono italo-americano, la famiglia di mia madre è in Italia, così ogni mese mia cugina Sofia mi chiama per sentire cosa mi serve> <wao un altro aspetto, veramente figo, di te!> esclamò, Cecil senza pensarci. Per sfuggire all'imbarazzante silenzio, Aaron cominciò a cucinare e Cecil ad apparecchiare la tavola, mangiarono ognuno immerso nei propri pensieri.
    Finita la cena, leggera, il padrone di casa lavò i piatti <cecil se vuoi farti una doccia, fai come se fossi a casa tua> poi pensò a quello che aveva appena detto <ti presterò dei miei vestiti se non hai il cambio> Cecil rosso in volto <effettivamente ho solo il cambio di biancheria>, Aaron andò nella sua stanza prese un paio di pantaloni di quando andava al liceo e una sua maglietta, ritornato in salotto porse gli indumenti al ragazzo <spero non ti vadano troppo larghi> Cecil ringraziò e si diresse in bagno.
    Quando i ragazzo entrò in bagno, Aaron pensò a cosa fare per poter evitare di dormire nello stesso letto di Cecil, “se mi stendessi vicino a lui non potrei resistere”, intanto andava avanti e in dietro per il salotto, pensando “cosa posso fare? Ho paura di sentire quello che ha da dirmi” <ho finito, il bagno è libero> quella voce lo riportò alla realtà, ma appena volse lo sguardo nella direzione da dove proveniva, l'immagine di Cecil con gli abiti troppo grandi lo eccitò <si si, vado subito> disse passandogli vicino <accomodati pure dove vuoi> e si chiuse la porta alle spalle. Triste e assonnato, Cecil accese la tv, ma appena si mise comodo sul divano si addormentò, non si svegliò nemmeno quando Aaron lo prese tra le braccia per portarlo a letto, però, la sensazione di calore proveniente da quel gesto gli fece sognare loro due stretti in un abbraccio, dopo aver messo Cecil sotto le coperte, Aaron si diresse verso la camera del nonno, che era diventata uno studio. Da prima si mise alla scrivania per registrare le vendite e il noleggio dei libri e in seguito si portò sulla poltrona e li si addormentò, mentre pensava al ragazzo che dormiva serenamente nel suo letto.
    Erano passate le tre del mattino, quando Cecil, lentamente, si girò per vedere se con lui c'era Aaron, non trovandolo ne rimase deluso, si alzò ed iniziò a vagare per la casa per cercarlo. Arrivò, infine, nello studio dove lo trovò Aaron in un sonno agitato, cautamente gli si avvicinò per tranquillizzarlo, bastò un solo lieve tocco, della sua mano per portare la pace nel sonno dell'uomo, che si mise a parlare <cecil non lasciarmi solo> il ragazzo non poteva credere alle sue orecchie, non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi che Aaron se lo tirò al petto dicendo <ti amo, non lasciarmi, ti prego resta con me, io ti ho amato dalla prima volta che ti ho visto> sorridendo a quelle parole, Cecil gli mise le braccia al collo e gli sussurrò <anch'io sono innamorato di te, ti amo tantissimo> Aaron, che si era svegliato sentendo la pressione sul collo, sentì la confessione di Cecil e con delicatezza lo allontanò per poterlo guardare in faccia, poi con passione premette le sue labbra contro quelle, socchiuse, del ragazzo. Dal loro contatto ne scaturì un bacio infuocato, che incendiò entrambi dal desiderio, le mani di Cecil scivolarono sul petto di Aaron per raggiungere la sua cintura, che slacciò con fretta febbrile, Aaron in tanto gli sfilò i pantaloni e la biancheria e se lo mise a cavalcioni sulle gambe. Quando anche la virilità di Aaron fu liberata dai pantaloni, Cecil cominciò a masturbare entrambi contemporaneamente, <cecil ti voglio> disse con voce rauca dal desiderio Aaron <anch'io ti voglio> rispose Cecil con voce strozzata dai gemiti, così i loro corpi si fusero insieme, nell'apoteosi del piacere e della felicità. Dopo aver fatto l'amore sulla poltrona Aaron portò il suo amato, nuovamente, a letto, questa volta però gli si stese affianco e tra un bacio e l'altro ricominciarono ad amarsi appassionatamente, fino a che la passione risucchiò fino all'ultima loro energia, si addormentarono abbracciati e felici. La mattina seguente, quando Aaron aprì gli occhi sorrise amorevolmente al viso addormentato di Cecil e gli baciò i capelli delicatamente, il ragazzo si svegliò al settimo cielo e si strinse al corpo dell'uomo sussurrando <ti amo> la risposta non si fece aspettare, infatti, il corpo di Aaron reagì alla sua vicinanza <anch'io ti amo>. Da quel giorno entrambi sembravano non averne mai abbastanza l'uno dell'altro.

     
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    Ajisai
    Mamma mia, finalmente si sono dichiarati il loro amore... grande Su!!! Mi sono emozionata tantissimo
     
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  9. Tomoku
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    Bellissima, bellissima, bellissima... una storia d'amore bellissima! Finalmente insieme...
    Anche io come Frigg mi sono emozionata tantissimo!

    Grazie per averci raccontato questa storia, mi è piaciuta tanto tanto :859i.gif:
     
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23 replies since 18/6/2018, 20:47   161 views
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