Posts written by Mariagrazia De Stefano

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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie
    24 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio
    12 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie
    12 giorni fa
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    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente
    9 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono.
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico
    7 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente
    7 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente, li svegliò e
    5 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente, li svegliò e proseguirono l'addestramento perché
    5 giorni fa
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente, li svegliò e proseguirono l'addestramento perché dovevano imparare a
    3 giorni fa
    XxNoemixX
    DC Staff

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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente, li svegliò e proseguirono l'addestramento perché dovevano imparare a padroneggiare la forza
    3 giorni fa
    Nenji
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    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente, li svegliò e proseguirono l'addestramento perché dovevano imparare a padroneggiare la forza e l’energia spirituale
    circa 5 ore fa
    XxNoemixX
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    C'era una volta un ragazzo che con tutta tranquillità decise di fare una passeggiata nel bosco per incontrare magari qualcuno che potesse aiutarlo a cercare lo spirito della natura che viveva nel fiume vicino così si diresse verso un sentiero che era pieno di tanti spendenti grandi e rossi di luci fatate che brillavano in una notte incantata cosi il ragazzo si girò attorno e vide un ciliegio enorme che era uno spettacolo allora decise di arrampicarsi per poter scorgere meglio il campo di fiori distrutto dal malvagio orco puzzolente che con l'ascella faceva tanto rumore perché si divertiva da matti a correre con le scarpe coi tacchi e inciampava continuamente quindi decise di iniziare a strisciare per vedere la luna che risplendeva alta in cielo e fu così che accadde qualcosa di veramente straordinario il ragazzo voltandosi vide un fantasma molto spaventato che volteggiava sospeso sopra di lui.
    Non sapendo come riuscire a comunicare con lui iniziò a balbettare parole senza senso, lo spettro allora divertito dalla situazione finse di non capire ed iniziò a ridere a crepapelle fino a diventare conscio dell'imbarazzante situazione in cui si trovava, allora fattosi coraggio, avanzò fluttuando a zig zag e gli consegnò una strana pietra di colore blu.
    Il ragazzo accettò un po' perplesso lo strano dono, che nelle sue mani si trasformo in una lampada magica. Il fantasma sorrise e guardando gli spiegò che strofinandola, sarebbe comparso un basset-hound magico. Rimase sconcertato perché lui credeva fosse uno strabiliante genio. Riavutosi dalla sorpresa, provò a chiedergli se potesse esprimere almeno un desiderio. Il cane rispose che per avere questa opportunità, doveva abbaiare una serenata. Il ragazzo iniziò a sbuffare perché non aveva tempo da sprecare ad abbaiare come un idiota, così decise di lanciargli un tramezzino che aveva raccolto per terra. Il cane offeso aprì la bocca e lo inghiotti, dimenticando il ragazzo che stranito, strattonò la sua coda, divertendo il fantasma che nel frattempo si era posato sopra un masso. Infastidito, il cane ringhiò allo spettro che sconsolato lo liberò dalla stretta. Il fantasma scusandosi fece cadere inavvertitamente la lampada, che rotolò giù per terra frantumandosi in tanti piccoli pezzi. Disperato, il basset-hound incominciò a piangere perché credeva che non avrebbe più rivisto la casetta da cui veniva, il fantasma intenerito gli donò una mantellina rossa che lo avrebbe aiutato a tornare. Risolto il problema decise che era meglio liberarsi del giovane, così, piano piano si smaterializzò.
    Il ragazzo, tentando di fermarlo inciampò in una pietra azzurra ed improvvisamente si ritrovò davanti lo sguardo stupito dello spirito della natura. Era una bellissima donna dai capelli rossi, ricci e vaporosi dagli occhi verdi. il ragazzo imbambolato chiese allo spirito se poteva aiutarlo a capire cosa ci faceva lì.
    Madre Natura lo rimproverò dicendo che non poteva solo infastidire orchi, fantasmi e cani, ma doveva incominciare a pensare come un uomo maturo. Gli disse di recarsi in un vecchio capanno abbandonato non molto distante dove avrebbe trovato nascosto in un cestino da picnic qualcosa che lo avrebbe aiutato a trovare lo spirito pantofolaio della saggezza. Così il ragazzo si incamminò per uno stretto sentiero che portava al capanno. Giunto lì trovò un vecchio capanno fatiscente, sembrava non abitato ma.... dall'interno proveniva uno strano odore..... un misto tra naftalina e incenso, schifato, entrò dalla finestra perché la porta era chiusa. Trovò ad attenderlo un enorme gatto che lo accolse con un "Ciao!".
    Il ragazzo sobbalzò dallo stupore, e con il respiro affannato, si avvicinò alla bestiola per capire se potesse arruffargli le orecchie. Il gatto strusciandosi contro le mani glielo permise. Il ragazzo ne approfittò per sgusciare dentro e cercare il cestino da pic-nic.
    Rivoltò il capanno completamente, finché dalla lettiera del gatto vide spuntare un lembo di stoffa. Si avvicinò e vide che era una maglia logora con cucito sopra una strana toppa a forma di stella. Non appena lo toccò cominciò a tremare, poi si illuminò e cominciò a miagolare e a ingrandirsi. Una ragazza che stringeva in mano il "famoso" cesto miagolò e rivelò al giovane la verità sul gatto. Era il custode dell'amuleto che riposava lì da millenni in attesa dell'arrivo di un valoroso condottiero dal cuore puro abbastanza ardito da sfidare il grande guardiano nel reame degli orsetti dormiglioni.
    Il ragazzo, perplesso, pensò di essere impazzito del tutto e si avvicinò titubante a toccare la morbida pelliccia del gatto. Improvvisamente ebbe delle visioni di un'isola straniera, con strani ruderi e creature mitologiche. Gli disse che lì avrebbe dovuto affrontare 3 demoni dei fiori prima di poter ottenere udienza presso Il grande orsetto dormiglione. Esso gli avrebbe offerto il potere di comunicare con ogni specie vivente. In questo modo lo spirito della saggezza poteva guidarlo tramite flora e fauna verso il suo destino. Anche se titubante, il giovane decise di intraprendere l'avventura prospettatagli e salutando si incamminò.
    Partì alla ricerca della prima sfida; trovare una barca per attraversare il fiume che sfociava nel mare. Mentre attraversava il sentiero che portava al torrente, scivolò e cadde su di una roccia. Fu allora che un cinguettio destò il suo interesse. Su di un ramo stava appollaiato un'esile e variopinto uccellino dal becco lungo e le piume sgargianti che sbatteva ritmicamente. Il ragazzo gli si avvicinò, e timidamente allungò la mano verso l'animale. Non appena lo sfiorò, l'uccellino con voce umana lo salutò e disse: «uè guagliò... cosa fèto qua??» (= cosa fai qui in veneto, nda ) Non avendo capito una parola, il giovane decise di ignorarlo. Tornò a incamminarsi noncurante del fatto che l'uccello gli urlava: «non da quella....».
    Non finì la frase, che con un capitombolo cadde in un'enorme pozzanghera gialla. «Te l'avevo detto...». «Oh, grullo!» disse il giovane irritato.
    Guardandosi i piedi, si accorse che il terreno sembrava diventare delle sabbie mobili. Impaurito, provò a liberarsi, ma così facendo, scivolò ancora di più nel buco. Poi tutto si fece nero e il ragazzo cadde svenuto nel pantano. Il ragazzo si svegliò in una stiva scricchiolante e puzzolente di pesce. Un marinaio attirato dal gran lamentarsi del giovane corse a vedere e lo trovò a gambe all'aria dentro una cassa colma di gemme. Irritato, lo afferrò per le caviglie e lo tirò fuori, mettendolo in piedi. Il ragazzo mugugnò un "grazie amico" e fece per andarsene. «Dove credi di....». Il marinaio s'interruppe perché alle spalle di lui era comparso un individuo dall'aria sinistra peloso e con uno sguardo minaccioso. Era il capitano della nave venuto a vedere che nessuno avesse toccato i suoi tesori. «Cosa diavolo...», esclamò vedendo i tre discutere con fervore. Il giovane approfittò del momento per sgattaiolare via con una gemma nascosta... ma inciampò nella porta, facendola cadere. I due, allora, infuriati corsero verso il ragazzo per riempirlo di botte, ma questi li fermò mostrando loro un mazzo di carte proponendo una scommessa. Interessati, i due accettarono la proposta ovvero... indovinare quale carta del mazzo avesse il capitano nelle mutande. Perplessi i 2 dissero... «Quali mutande?». Allora il giovane capì che i due non portavano l'intimo, e allora ebbe un'idea per sgattaiolare fuori, senza rischi; con le sue gambe, fece uno scatto verso il capitano, e improvvisamente questi si ritrovò con le braghe calate. Rosso di vergogna, corse a nascondersi, mentre la stessa sorte toccò all'altro... A quel punto il giovane ne approfittò per rubare la pietra, e scappare via. Uscì sul ponte che pullulava di marinai affaccendati e corse veloce verso il porto dove trovò un mendicante seduto in terra. Gli chiese se lì vicino ci fosse una nave diretta verso sud. Il mendicante indicò una fregata pronta per salpare. Il giovane ringraziò e corse velocemente all'imbarcazione chiedendo all'equipaggio un passaggio per il reame magico "Happy End". Da lì avrebbe trovato il modo di raggiungere l'orsetto dormiglione, e compiere la sua missione. Salito a bordo si ritrovò circondato da bambini curiosi, dai marinai e una provocante ragazza che gli rivolse uno sguardo carico di significato. Inorgoglito, si avvicinò spavaldo e s'inchinò galante. A quel punto la ragazza gli si avvicinò e gli disse... «So cosa cerchi e ti dirò come ottenerlo in cambio quando ti troverai all'isola tu dovrai prendere la corona dell'orsetto». Anche se confuso, accettò e seguì i marinai nella stiva. Gli venne detto di aspettare lì fino alla partenza. Trepidante, si sedette per terra domandandosi quali avventure lo stavano aspettando. Quando la nave salpò, il giovane sfinito si addormentò su un'amaca, e lì sognò il luogo dove presto sarebbe arrivato e le avventure che lo attendevano. Il suo sonno fu interrotto da un tremendo boato. Il giovane corse sul ponte per vedere cosa fosse successo. La nave aveva cozzato contro uno scoglio, difatti erano stati sospinti dalla marea verso la scogliera di un'isola sconosciuta alle mappe, e si erano così dovuti fermare. Esplorando l'isola per trovare qualcuno che li soccorresse, incapparono in uno sciamano che li redarguì riguardo il viaggio; presto sarebbero stati prigionieri da una bellissima e perfida regina. Questa avrebbe estorto loro un patto, il quale li avrebbe costretti a trasformarsi in un cacciavite, unica via d'uscita era ingannarla con un travestimento provetto, ovvero una mantella ricoperta di foglie e viscidi vermi ... anche se schifati tutti accolsero l'informazione con enorme gratitudine. Ma la regina venne a sapere che il maiale preparato per cena era stato avvelenato con una spezia dal sapore disgustoso. Infuriata, decise di giustiziare tutti coloro che non avevano confessato di aver visto la pietanza, e di ricompensare con dei cacciaviti d'oro chi avesse scoperto il colpevole. Nel frattempo, i naufraghi si preparavano al brutto incontro predetto da un oracolo fabbricando il mantello, che avrebbe consentito loro, di passare attraverso un varco senza farsi notare. Attraverso il varco i nostri, poterono cambiare le sorti, e giungere illesi nel luogo prestabilito. Dopo 2 notti però, accadde qualcosa di inaspettato: furono ritrovati dei resti di strani animali ricoperti di sangue. Non avendo mangiato nulla, nessuno vomitò e riuscirono a seppellire i resti. La terra era ancora smossa che poterono seppellire facilmente, ma alcuni non erano tranquilli: sentivano delle voci provenienti dal suolo. Erano gli gnomi infastiditi da noi umani che con i badili andammo lì per scavare buche a casaccio fino a distruggere le grotte fatate. Le fate, arrabbiate, avevano impedito più volte un simile scempio, attraverso un incantesimo, ma scavando erano giunti fino alla terra degli snasi. Tutto appariva nebuloso ma la curiosità li aveva spinti fino alla tana di questi esseri dove trovarono un cesto pieno di oro e argento. Entusiasti, riempirono sacchi di juta che portarono con sé in superficie. Così una volta fuori, andarono alla spiaggia dove furono attaccati dagli scagnozzi della regina delle fate che presero il tesoro e costrinsero tutti a cantare a squarcia gola: "Siam dei piccoli gollumin...", stando gobbi poiché avevano sulla schiena dei pesanti sacchi di juta. I tesssssori decisero di portarli nel deserto per finirli di dare alla strega malvagia che, travestita da fata, li trasformò in piccoli orripilanti rospi.
    Così trasformati, s'incamminarono per cercare aiuto tra le dune. Dopo tante ore finalmente videro un mago e chiesero che venisse annullata la magia imposta.
    Il mago sorrise ed aprì un libro degli incantesimi farfugliando qualcosa d'incomprensibile. L'anatema venne convertito e ritornarono nella loro forma originale. Ringraziarono il mago e s'incamminarono verso un sentiero che portava ad una valle incantata dove incapparono in un gruppo di soldati feriti che chiesero aiuto. Subito si avvicinarono chiedendo cosa fosse successo e chi parlò per primo raccontò piangendo che furono attaccati da un gigantesco mostro che mangiò alcuni di loro e tutti gli altri si nascosero nelle grotte rimanendo lì per alcuni giorni. E così incontrarono loro….erano affamati e molto assetati, allora gli diedero pozioni per rimettersi in forze e per rifocillarsi. Gli uomini una volta sazi ringraziarono e vollero aiutarli ad attraversare la valle piena di fiori magici che incantavano coloro che li annusavano. Iniziarono il tragitto seguendo un sentiero buio e tetro tenendo una pezza e armamenti vari tra le mani, all'improvviso un richiamo verso l’alto incantò alcuni di loro che rimasero imbambolati a toccare i fiori magici, gli altri cercarono di impedirgli di toccarli e morire usando suoni fatati riuscendo a disincantarli e a farli riprendere, così proseguirono lungo la strada. Camminando camminando trovarono un portale bianco, il più valoroso si avvicinò e entrò nel varco, all’improvviso una luce lo avvolse ed una voce angelica cominciò a parlare dolcemente e spiegò loro che la valle incantata era invasa da mille magie e cercando con attenzione potevano trovare delle diavolerie e ordigni che potevano tramutarli in delle innocue creature senza poteri.
    Scoraggiati decisero di domandare se c’era una soluzione per evitare queste trappole e la risposta li sorprese enormemente perché la voce cambiò e divenne molto malvagia spaventando tutti e creando panico. Tutti corsero a perdifiato lungo la strada, alcuni caddero a terra, altri invece rotolarono pensando che fosse comparso un mostro, ma si rivelò essere solo un’illusione creata dall'essere dentro il portale.
    Decisero di prendere la strada che era alla loro destra e che portava in un viale alberato con un grande castello di colore bianco ricoperto di meringa, con intorno tante decorazioni di cioccolato, al posto degli archi e delle pietre c'erano dei biscotti di marzapane. Tutti guardando questo incominciarono ad avere una gran fame ma sapevano che qualcuno li stava guardando, aspettando che qualcuno di loro facesse una mossa per poterli prendere. Decisero quindi di prepararsi ad una approfondita perlustrazione dei dintorni e trovare il modo di soverchiare la creatura. Con cautela si diressero verso un sentiero che sembrava essere molto tranquillo ma all’improvviso comparvero un gruppo di unicorni candidi che dissero loro di recarsi alla fonte magica che li avrebbe resi forti rispetto alla creatura e una volta presa sarebbe durata circa mezz'ora, poi l'incanto sarebbe scomparso e così arrivarono lì e riempirono più ampolle possibili ciascuno in modo da non dover più essere tanto deboli.
    Si rimisero in cammino verso il castello, arrivati lì suonarono alla porta ed una voce gentile li fece entrare spalancando il maestoso imponente portale. Un buffo orsetto comparve dinanzi loro era rosa con un grazioso vestito ma all'improvviso ghignò mostrando denti malefici, ma loro non si spaventarono anzi presero le ampolle e d’un fiato ne lanciarono alcune verso di lui, l'orso urlò dal dolore e si arrabbiò molto così divenne enorme e tornando alla forma reale videro che il punto debole era la fronte perché stava pulsando. Presero coraggio e mirarono in quel punto con tutta la forza che possedevano, ma improvvisamente l'orso schivò il colpo e si arrabbiò ancor di più diventando paonazzo dicendo loro che non aveva cattive intenzioni, era buono ma era nato per tenere lontani gli intrusi e sorvegliare il mostro del castello stregato, allora decisero di avvicinarsi e di aiutare l'orsetto uccidendo il mostro che si trovava dentro le mura del castello. L'orso li ringraziò donandogli un bacetto sulla guancia e così andarono tutti insieme verso la scalinata che portava alla torre più alta del castello per vedere il mostro nascosto e per sconfiggerlo. Davanti alle scale, trovarono delle statue con sguardi infernali che sembravano vive, continuarono a salire ma con un brutto presentimento e alle spalle si palesò un grande e nero occhio che li guardava giudicante, l'iride li aveva inchiodati e non potevano muoversi, ma uno riuscì a domandare all'essere perché era comparso e cosa avesse intenzione di fare. L’occhio si chiuse poi si riaprì e un lungo sospiro , che richiamava tristezza, e molta rabbia l'occhio rispose che valutava l’anima delle persone solo attraverso una prova e se avessero voluto affrontarla e potuto non importava perché non potevano muoversi, ma uno riuscì a domandare all'essere perché era comparso e cosa avesse intenzione di fare. L’occhio si chiuse poi si riaprì e un lungo sospiro , che richiamava tristezza, e molta rabbia l'occhio rispose che valutava l’anima delle persone solo attraverso una prova e se avessero voluto affrontarla e potuto non importava perché non potevano dovevano sconfiggerlo quindi presero una decisione, elaborarono un piano per poter dimostrare al mostro che potevano vincerlo e partirono all'attacco, prima bevvero le pozioni che diedero loro una velocità sovrumana ed una forza. Pieno di pericoli era il passaggio per arrivare al punto in cui il mostro era situato e cercarono di circondarlo e di attaccare per poterlo bloccare e legare. Presero una corda e si misero ad accerchiarlo,il mostro si girò su se stesso e cercò di evitare di essere preso ma una zanna venne immobilizzata e legarono intorno la corda poi legarono braccia. Una volta immobilizzato cercarono di farlo girare su se stessi così da fargli girare la testa, riuscirono nell'intento e cadde per terra, subito lo legarono e finalmente furono liberi di andare dentro il corridoio che portava in una stanza con una finestra piccola ma magica di diversi colori, si avvicinarono lì e guardarono attraverso di pericoli così presero un pò di polvere e la gettarono sulla finestra e videro delle immagini che mostravano luoghi ancora da esplorare, magici e misteriosi.
    Il mattino seguente ripresero ad esplorare il territorio vicino e arrivarono in una locanda che aveva un’insegna molto imponente, quindi entrarono e l’oste un po' panciuto gli chiese cosa volessero e cosa li aveva portati fin lì da così lontano. Risposero che dovevano cercare la fonte che li avrebbe trasformati in esseri forti così d'aiutare gli esseri viventi più deboli a sopravvivere. Inoltre potevano domare gli elementi: Aria, Acqua, Fuoco, terra. L'oste disse che dovevano proseguire la strada fino al sentiero lastricato, proseguendo poi nella parte più interna fino ad arrivare ad un arco, il quale aveva un’incisione che sembrava essere una serratura che portava in un altra dimensione e così ringraziarono l'uomo e si avviarono. Mentre camminavano successe che una nebbia li avvolse e li fece perdere la strada e l’orientamento. Decisero di proseguire ugualmente e cercarono di trovare un punto dove la nebbia era meno fitta. Dopo una curva stretta si fermarono per cercare di capire dove fossero: il sentiero lastricato si ergeva più avanti verso sinistra e videro che saliva verso l’alto, si ricomposero e ripresero il cammino, ma nel tragitto trovarono una voragine e dovettero girare per un percorso più lungo e tortuoso. All’improvviso un tuono rimbombò divenne tutto buio e iniziò a piovere di rosso, segno di brutto presagio. Infatti comparvero degli essere mutaforma, mezzi umani e mezzi demoni con armi che lanciavano verso di loro fuoco e fulmini, passarono al contrattacco bevvero le pozioni e si trasformarono per dieci minuti e si scagliarono contro i nemici. Alcuni morirono, altri riuscirono a fuggire restando gravemente feriti e altri ancora combattevano con tutta la loro forza, riuscendo però ad avere la meglio sui nemici. Rimasero in cinque feriti e abbattuti ma tra loro cercavano di tirarsi su di morale e cominciarono a costruirsi un riparo per la notte e per riprendersi. Il mattino seguente si rimisero in marcia, ancora malconci. Erano un mago, quello che incontrarono, ed un nano con l'aria minacciosa che chiese loro cosa volevano e dove stavano andando, cercarono di spiegarsi e dissero che dovevano fare nuovamente la strada per la fonte. Il nano decise insieme al mago che li avrebbero accompagnati, non si fidavano perché erano indeboliti, ma il mago con un incantesimo li calmò tutti e poterono proseguire il cammino insieme. Il sentiero lastricato si divideva in due e presero la stradina a sinistra quella interna, all'improvviso un tuono risuonò in lontanza e il cielo cominciò a diventare nero, allora cercarono subito un riparo. Videro che la pioggia stava aumentando e non potevano proseguire trovarono una caverna e accesero un fuoco per riscaldarsi e rifocillarsi, alcuni si misero a chiacchierare ed altri a riposare. Dopo qualche giorno la compagnia decise che sarebbero dovuti ripartire e ripresero la strada che avevano scartato. Davanti trovarono una salita ripida e videro l’arco fatto di pietre con l’incisione in un linguaggio sconosciuto ma con segni capibili da permettere di usare un incantesimo per mostrare la serratura, la quale comparve e provarono ad aprirla con la forza ma dovevano usare la chiave e non l'avevano con loro. Si accorsero che uno di loro aveva un incantesimo in grado di creare una chiave che serviva per andare nell’altra dimensione. La creò e la inserirono nella serratura, che sprigionò una forte luce. Aprirono e si trovarono in un altro luogo pieno di colori e di meraviglie. Avanzarono tra fiori e vari arbusti in fondo alla vallata trovarono un lago dorato con proprietà curative e una cascata che brillava alla luce della luna e rendeva il posto magico e rilassante, tanto che stavano pensando di fermarsi ma dovevano proseguire la ricerca della fonte che li avrebbe resi più forti. Cominciarono la strada che conduceva all'obiettivo, dopo ore trovarono un enorme ed imponente cascata che nascondeva una fonte nascosta ed era probabilmente quella che stavano cercando perché profumava di rose ed altri fiori, inoltre insetti ed altri animali la bevevano e diventavano più forti. Si avvicinarono per berla, uno di loro si sentì strano ma particolarmente in forze e tutto un tratto le piccole ferite che aveva scomparvero. Sorpresi capirono che era la giusta fonte e provarono tutti a bere per vedere se anche a loro funzionava.
    Inoltre volevano portarla con sé e volevano domare le creature diaboliche e gli elementi della terra. Così presero le borracce e le immersero nell’acqua fresca riempendole, poi le misero negli zaini e si rimisero in cammino. Mancava un ultima cosa scoprire come domare gli elementi della natura e le creature malvage, allora andarono avanti nella foresta cercando qualcosa che potesse aiutarli a risolvere la questione. Trovarono un albero magico che parlava e rispondeva alle domande che gli facevano. Così chiesero informazioni su come usare la fonte e l'albero disse loro che bisognava meditare e guardarsi intorno per sentire il potere crescere. Si sedettero intorno all'albero e cominciarono a rilassarsi osservando tutt'intorno poi chiusero gli occhi e liberarono la mente da ogni pensiero e piano piano incominciarono a sentire una forza che invadeva il loro corpo e si sentirono parte della natura e dell'universo. Provarono ad immaginare di usare i loro nuovi poteri, così vollero provarli e si concentrarono liberando di nuovo il potere e riuscirono ad usarli per alzare la propria persona, riuscendo a rimanere sospesi in aria e a spostarsi senza alcun problema. Andarono in alto e fecero un giro e videro una grande orda di orchi che avanzava verso di loro. Fecero fluire energia attraverso i loro chakra e infusero calma e tranquillità ma anche potere. Adesso erano pronti alla battaglia che stavano per affrontare e si prepararono. Una volta pronti decisero di nascondersi per tendergli un'imboscata e prepararono delle trappole in vari Inoltre volevano portarla con sé e volevano domare le creature diaboliche e gli elementi della terra. Così presero le borracce e le immersero nell’acqua fresca riempendole, poi le misero negli zaini e si rimisero in cammino. Mancava un ultima cosa scoprire come domare gli elementi della natura e le creature malvage, allora andarono avanti nella foresta cercando qualcosa che potesse aiutarli a risolvere la questione. Trovarono un albero magico che parlava e rispondeva alle domande che gli facevano. Così chiesero informazioni su come usare la fonte e l'albero disse loro che bisognava meditare e guardarsi intorno per sentire il potere crescere. Si sedettero intorno all'albero e cominciarono a rilassarsi osservando tutt'intorno poi chiusero gli occhi e liberarono la mente da ogni pensiero e piano piano incominciarono a sentire una forza che invadeva il loro corpo e si sentirono parte della natura e dell'universo. Provarono ad immaginare di usare i loro nuovi poteri, così vollero provarli e si concentrarono liberando di nuovo il potere e riuscirono ad usarli per alzare la propria persona, riuscendo a rimanere sospesi in aria e a spostarsi senza alcun problema. Andarono in alto e fecero un giro e videro una grande orda di orchi che avanzava verso di loro. Fecero fluire energia attraverso i loro chakra e infusero calma e tranquillità ma anche potere. Adesso erano pronti alla battaglia che stavano per affrontare e si prepararono. Una volta pronti decisero di nascondersi per tendergli un'imboscata e prepararono delle trappole in vari punti. Si misero strategicamente nascosti dietro alberi e massi, mentre aspettavano i nemici raccolsero energia. Gli orchi arrivarono e alcuni caddero, altri si muovevano in modo scomposto. Presi alla sprovvista gli orchi non riuscirono a lottare contro i forti combattenti e si arresero. Fatti prigionieri li portarono dall’albero magico che gli disse di incantarli col loro potere e di convincerli a diventare buoni. Alcuni tornarono a casa altri invece si misero a raccogliere oggetti utili per aiutarli nelle loro prossime avventure che li aspettavano. Intanto il gruppo si mise a preparare del cibo perché non essendo abituati a stare troppo concentrati e avendo perso tutte le energie avevano bisogno di ristorarsi e di riposarsi. Intanto in un paese vicino si sentiva musica e suoni e incuriositi decisero di andare a vedere per rilassarsi, camminarono raggiungendo un villaggio colorato e pieno di gente allegra che ballava e cantava con lunghe tavolate piene di cibo. Appena li videro gli vennero incontro sorridendo e offrendogli cibo e bevande. Si lasciarono trasportare festeggiando tutta la notte, cantando e ballando. A fine festa andarono a dormire stanchi ma felici e sazi. Durante la notte sentirono dei passi che diventavano silenziosi e che si avvicinavano piano piano spalancarono gli occhi e videro dei piccoli bambini che tentavano di rubare le loro borse ma fortunatamente non potevano prenderle perché erano bloccate con lacci magici. I bambini confusi si allontanarono indietreggiando e poi iniziarono a correre verso i boschi. Il gruppo cauto decise di non restare più in quel posto e prese le loro cose s'incamminarono di nuovo e si nascosero presso una foresta buia e silenziosa cercando di fare molta attenzione a non fare rumore e ad allontanarsi dalla strada principale. Trovarono un sentiero che li condusse verso il mare, rimanendo estasiati dal profondo blu e quel suono soave che li chiamava a sé. Decisero di accamparsi in quel punto, vicino ad una grotta, non pensando che poteva essere abitata da qualche essere mostruoso e pericoloso. Si addentrarono sempre di più quando all'improvviso sentirono dei forti rumori e cercarono subito un posto dove nascondersi cercando di non farsi vedere. Il rumore si fece sempre più vicino poi più nulla. I bambini impauriti si nascosero dietro una roccia sporgente, comparvero degli esseri dalla forma tozza e con una mannaia oleosa allacciata che cercavano gli intrusi appena nascosti annusando e sbavando prepotentemente. Allora i bambini si infangarono per mimetizzarsi tra le piante e le grandi pietre e per confondere di più il loro odore si erano cosparsi di letame e restarono poi immobili in attesa. Gli essere guardavano intorno e non sentendo e vedendo nulla tornarono indietro. I bambini distesi a terra aspettarono ancora un po' di vedere se effettivamente se ne fossero andati. Più tranquilli si alzarono da li e si incamminarono svelti verso la spiaggia e si gettarono in mare per raggiungere l'isola più vicina che distava circa due ore di nuoto. Per fortuna arrivarono sani e salvi e si riposarono una volta che toccarono la spiaggia riposarono per circa due ore poi dovettero trovarsi da bere. Andarono alla ricerca di un ruscello dentro la foresta e trovarono una cascata, dietro di essa una luce si vedeva chiaramente. Allora si avvicinarono cauti cercando di creare meno rumore possibile e videro una sfera luccicante che fluttuava in aria sembrava una bolla che si aprì mostrando un piccolo essere addormentato che con uno sbadiglio fece tremare la bolla di colori. Il tremito lo svegliò e aprì gli occhietti piccoli di un azzurro cielo e guardò curioso i bambini di fronte lui e fece un balzo e si mise seduto sorpreso.

    Per non spaventarlo iniziarono a sorridere e parlare con lui chiedendogli il modo per tornare sulla terra ferma e poter ottenere una forza incredibile. Lui rispose che non aveva mai sentito parlare di un modo per fare tutto ciò ma che poteva portarli da un Vecchio albero saggio che li avrebbe aiutati facendogli vedere cosa avrebbero dovuto fare per poter ottenere quello che volevano. L’essere scese dalla sfera e allegramente si inoltrò dentro la grotta seguito dal gruppo prendendo con sé dell’acqua e una candela per incantesimi che sarebbe servita a percorrere il cammino che stavano per affrontare. Il sentiero era molto scuro e presentava una serie bivi in cui se non eri attento ci si poteva perdere e non ritrovare più la direzione per arrivare nella stanza dove si trovava l'albero magico che era l'unico che sapeva le risposte. Avanzarono fino ad un ampio spiazzo dove in un cucuzzolo c'era un albero ricoperto da gocce di quarzo di color rosa. L'albero aprì gli occhi e disse che li stava aspettando. Si avvicinarono tutti e l’albero iniziò a parlare. Era molto felice che fossero giunti fino a Lui. Disse di mettersi comodi perché aveva molto da narrare, quindi tutti si sedettero incuriositi pronti ad ascoltarlo. Disse di chiamarsi Harold, e che viveva da 1000 anni lì e che aveva visto molti popoli e mille avventure che nessun altro aveva visto. Iniziò quindi a descriverli in modo preciso e il racconto si protrasse per ore. Ed infine aggiunse che per poter ottenere la forza era necessario incanalare da lui con le mani giunte tutti intorno e chiudere gli occhi. Allora si alzarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di lui stendendo le loro braccia con il palmo rivolto verso di Lui e intonarono un canto melodioso piuttosto sorpresi di riuscire ad intornarlo. Nella loro testa risuonavano perfettamente le parole e si sentirono magicamente più forti e resistenti.
    Mentre stavano cantando un calore li avvolse. Vennero però presi da uno spavento quando si sentirono sollevare in aria e iniziarono a volteggiare velocemente, perché non sapevano cosa sarebbe accaduto ma l'albero con voce calma gli disse di lasciarsi trasportare senza alcun timore e così volarono alti e perlustrarono le terre dall’alto. Videro però i loro corpi diventare per un attimo trasparenti e lucenti poi tornarono normali. Harold gli disse che adesso dovevano percepire l’energia dentro la mente e immaginare un ricordo felice che avevano in comune tra di loro. Iniziarono a parlare di molte cose telepaticamente e si unirono ancora di più e l’energia fluiva molto velocemente. Ad un certo punto vennero interrotti e precipitarono a terra, ma fortunatamente caddero sul morbido non facendosi alcun male. Si guardarono intorno e videro un prato fiorito e colorato, pieno di farfalle e tante fatine che svolazzavano ridendo felici. Le fatine si misero a cantare tutte in coro formando un cerchio. la melodia che intonavano li rendeva davvero felici e iniziarono a ballare facendo movimenti eleganti. Ad un certo punto i protagonisti si addormentarono e passarono tre giorni. Al loro risveglio erano molto affamati e assetati quindi si alzarono e accesero un fuoco e misero ad arrostire gli spiedini ed altre cibarie. Mangiarono in cerchio mentre raccontavano storie e ridevano allegramente, poi si addormentarono. L’albero magico, il mattino seguente, li svegliò e proseguirono l'addestramento perché dovevano imparare a padroneggiare la forza e l’energia spirituale così si misero in cammino per
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    Cip
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    Gennaio
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    Sole
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    Ciop
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    Re
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    Non m'ama
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    Gennaio
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    Maggio
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    Qua
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    Un'ora fa stavo lavorando
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