Amerò più forte del vento e del male

Possiamo definirla un qualcosa senza senso, ma mi piace così :D

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  1. Jane_.
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    Amerò più forte del vento e del male

    Prologo:

    "Accenni di vita, provengono dalle turbolente acque di questo amore, misto a follia.
    Gocce di speranza, imperlano quelle fronde, che tu chiami rive.
    Parole che non sono parole.
    Parole di cui non sai nemmeno il significato.
    Parole che non hanno un senso.
    Il tuo modo di vivere è come scrivere: ti accingi a farlo, ignorandone il motivo profondo."


    Per la competizione di Istituto, per il contesto Nonsense.
    Da Logan Frost II H




    Note:
    Sinceramente non so cosa ne verrà fuori, ma mi sentivo un poco ispirata.
    So già che sarà qualcosa di senza senso, e non so, come ho già detto che piega potrebbe prendere questo - qualcosa -
    Io non considero questi come capitoli, ma non sapendo come chiamarli, visto che non saranno lunghissimi...
    Comunque non so ne quando aggiornerò, ne niente come si capisce non so una beata ----, ecco allora io avrei finito. ma c'è anche il primo capitolo, se così vogliamo chiamarlo.
    :uff:

    Edited by Jane_. - 14/9/2011, 11:39
     
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  2. Jane_.
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    Amerò più forte del vento e del male



    Profondo e semplice

    Quelle parole mi vennero istantanee. Non ci pensai due volte a trascriverle.
    Sono fatto così. Semplice e forse superficiale, ma molto profondo.
    Pieno di mille sfumature, che nemmeno so di avere. Non ricordo quello che faccio, perché è l'istinto che prende il sopravvento.
    Le rilessi. Quelle poche parole che avevo scritto di botto, più e più volte ancora, sperando che qualcuno le capisse, perché nemmeno io ci riuscivo.
    Mi guardavo intorno e vedevo le facce dei miei compagni confuse, e piuttosto non so tipo a voler dire Che cazzo è sta roba?!; E adesso che scrivo? Quattro cagate in croce e poi consegno?
    Un po' ero in pena per loro, io che avevo già finito ero più che tranquillo dell'esito, ma i miei compagni di classe non sapevano cosa volesse dire il concetto Nonsense, ma io si.
    A me piace scrivere, tanto.
    Mi alzo dalla sedia e mi dirigo ala cattedra, poggiando il mio foglio su di essa, per poi chiedere il permesso per andare in bagno.
    -Certo vai pure, Logan -
    E uscii. Finalmente avevo proprio voglia di farmi un giretto per la scuola con la musica che mi faceva da sottofondo, a basso volume, attraverso l'iPod.
    Le note di Welcome to the Black Parade dei My chemical romance, erano rilassanti e cominciai a canticchiarle, senza rendermi conto della persona che urtai.
    - Scusami, non volevo urtarti. Tutto okey? - chiesi.
    - Si tutto bene, ma stai più attento - mi rispose l'altro
    - Certo, starò più attento -
    Ed entrambi continuammo per i cazzi nostri. Ascoltai altre due canzoni, poi decisi di tornare in classe, e andai a sedermi al mio posto.
    Attaccato alla parete alla mia destra, c'era il cartello con scritte le regole e le varie informazioni riguardanti la competizione d'istituto. Lo rilessi per chissà quante volte, tanto per far passare il tempo, che la professoressa mi chiamò - Logan, per favore andresti a fare delle fotocopie di questo foglio? -
    - Si -
    - Grazie -
    Mi incamminai verso la fotocopiatrice, che distava pochi metri dalla classe ma notai che dovevo aspettare, c'era già qualcuno.
    Perfetto, così almeno parlerò con qualcuno
    Solo quando mi avvicinai di più vidi che c'era il ragazzo che urtai circa venti minuti prima.
    - Oh! Ci rincontriamo eh? -
    - A quanto pare - Mamma mia, quanto è loquace
    - Già, cosa devi fotocopiare? -
    - La mia ricerca, devo farne una copia anche per la prof. -
    - Capisco, e che tipo di ricerca è? -
    - È sulla Schizofrenia -
    Schizofrenia, ma non c'è nel programma di seconda quindi ..?
    - Ah, ma scusa di che anno sei? -
    - Quarto -
    - Oh.. sei più grande di me di due anni, eheh -
    - Già -
    Se proprio devo dirlo quella fu la conversazione più noiosa che avessi mai fatto.
    Tant'è che poco dopo lui fece le sue copie e poi toccò a me.
    Non ci misi molto, e quindi tornai in classe e diedi i fogli alla prof.
    Parlando con il ragazzo di quarta avevo avuto anche la possibilità di guardarlo meglio.
    Era molto più alto di me, con occhi chiari tendenti al verde acqua, e capelli castani.
    Non era molto muscoloso, ma era ben piazzato. Per non parlare della pelle candida che aveva, sembrava panna.
    Però il suo sguardo era assente, impenetrabile, da brivido. Ma al tempo stesso affascinante.
    Il suono della campanella mi distrasse dai miei pensieri.
    Il tempo era volato e le facce dei ragazzi della mia classe un po' più rilassati.
    Dentro di me speravo che durante qual lasso di tempo in cui eravamo liberi, avessi modo di incontrarlo, ma non fu così.
    Sperai per i giorni a seguire, ma non ero così fortunato da poter uscire sempre, quindi mi limitavo.

    Solo qualche tempo dopo - se furono giorni o settimane non lo so - lo rincontrai, ma quello che mi si poneva davanti, era qualcuno che mi avrebbe spinto a scavare a fondo in me, nella mia anima.
    Quel ragazzo poco propenso a parlare, divenne qualcuno che per me era insostituibile.
    Ma solo dopo lo avrei capito.


    Note:
    Ecco questo è il primo capitolo?
    A chi leggerà - se mai qualcuno la trovasse interessante -
    Cosa ne pensate?
    Mi piacerebbe sapere il vostro parere, come dei vostri consigli.
    Se volete ho delle immagini che più o meno, raffigurano il ragazzo dei pensieri di Logan.
    Se vi va aprite lo spoiler, ma se volet lasciare all'immaginazione non lo fate -
    Il ragazzo poco loquace:



    Edited by Jane_. - 14/9/2011, 11:38
     
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    Wauu brava cugi. ^^...aspetto con ansia il 2 cap.....
    :sgobba:
     
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    Affatto niente male!!!Brava,continua così
     
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    Oh, grazie tante!
    Mi metto al lavoro, ho tutta la giornata libera oggi xD
     
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  6. Risa 98
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    Meno male hihi..^^
    *me curiosa*...
     
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  7. Jane_.
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    Ahah, arriverà Ricchan, sono a buon punto per i miei standard xD
     
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  8. Risa 98
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    Ok ... :=v=: :yeh:
     
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  9. Jane_.
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    Amerò più forte del vento e del male



    Sfortuna e insistenza

    Nelle poche volte, durante la giornata, che potevo uscire dalla classe lo cercavo.
    Mi armavo di iPod e quella fortuna di incontrarlo di nuovo per caso.
    Ma niente, si era volatilizzato, aveva fatto puf.
    Così come in un puf era entrato nella mia testa, senza più uscirne. Non so il perché mi interessi tanto, non so nemmeno cosa provi, però prima di parlare di sentimenti, conoscerlo prima sarebbe l'essenziale.
    La routine andò avanti per giorni, ma di lui, nessuna traccia.
    Stavo pensando di chiamare la CIA per rapimento di minore, ma mi astenni dal farlo.
    Infondo non lo avevano mica rapito, sarà stato male o cose simili. Sì sarà stato di sicuro così.
    Al solito giro tornai in classe affranto e sconfitto. Quel ragazzo non si sarebbe più fatto vedere.
    E intanto la competizione andava avanti. Pensavo che una sola 'poesia' bastasse, ma a quanto pare, no.
    Mi rimisi a scrivere, questa volte era L'istinto.
    Una poesia sull'istinto, come feci a scriverla in quello stato non lo so, ma ci riuscii.

    " Semplicemente mi lascio andare, cadere. All'istinto piego il mio volere e lo lascio agire,
    come un'eroe, senza macchia e senza paura. Però questa mia parte irrazionale, non è docile, è pericolosa e stupida ma rende una persona meno monotona.
    Dimmi cosa mi spinge a cercare, ad andare avanti?
    Cosa mi spinge a lasciare tutto nelle mani dell'istinto?
    Perchè proprio l'istinto?
    Se sai le risposte, allora compari dinanzi a me, e come una brezza leggera sussurrami le risposte"


    Bé era sempre per il Nonsense quindi andava bene. Certo non era come la prima, in quella pensai a cosa scrivere, pensai a cosa trasmetteva in me l'istinto.
    Pensai a tanto, in tanto tempo.
    E decidetti. Non mi sarei arreso, avrei insistito e lo avrei rincontrato.
    I miei occhi neri avrebbero rivisto i suoi chiari e cristallini.
    Avrei riascoltato quella sua voce affascinante e profonda.
    La voce di un ragazzo di diciassette anni.
    Non mi importava se non sarebbe stato felice di parlare con me, in un modo o nell'altro avrebbe parlato.
    Con queste convinzioni, consegnai il foglio e mi ritirai in bagno - ovvero il giro per la scuola, con iPod e determinazione.
    Non incontrai molte persone, però chiesi in giro descrivendolo ma niente.
    Un buco nell'acqua, trovare quel ragazzo sarebbe stato come trovare un chicco di riso nel deserto.
    Quasi impossibile.
    Quasi.
    Giacche a quanto pare la fortuna un po' iniziava a girare.
    Le informazioni arrivavano,poche, ma arrivavano. Ero così preso dalla mia ricerca all'uomo, che non mi accorsi di essere stato fuori tutta l'ora e che la seguente era iniziata da .. ventidue minuti precisi.
    Tanto era l'ultima della giornata e c'era matematica.
    Se la salto per una volta non mi abbasserà di certo la media, posso sempre dire he mi sono sentito male
    Con quella scusa mi diressi all'ultimo piano, sulla terrazza.
    Guardai per istinto -ancora lui- il cielo e notai che tra non molto avrebbe piovuto.
    Quell'azzurro dei giorni prima era stato sostituito, da uno stato grigio chiaro scuro e bianco, senza nemmeno un o di luce che ci filtrasse attraverso quel muro.
    - Meglio di così non poteva andare - sento parlare qualcuno.
    Ero sicuro che non ci fosse nessuno, e invece... era lui! Lui!!
    Yaii!
    Che bello!
    - Già e io che dovevo anche uscire questo pomeriggio - mi intromisi nei suoi pensieri un po' alti e lui fece girare la testa verso la mia direzione.
    - Ci si rivede secondino -
    - Oh sono felice di vederti ragazzo loquace -
    - Senti, mi dici il tuo nome? Sai com'è ... -
    - Duncan, Duncan Hobbs, e tu come ti chiami? -
    - Logan Frost, piacere Duncan -
    - Ma dimmi Logan, cosa ci fai qui? -
    Non posso mica dirgli, che era perchè lo stavo cercando e ho fatto tardi a lezione
    - Non volevo fare lezione, così sono venuto qui. Tu? -
    - Sono venuto a fumare -
    - Fumi? Il fumo fa male -
    - Che moccioso, fumo solo quando sono agitato -
    - Ah e come mai sei agitato adesso? -
    - Non credo che ti debba interessare, non siamo amici -
    - Scusami tanto - Quanto è scorbutico, gnegne
    Inconsciamente gli faccio una linguaccia e mi dirigo verso la porta.
    - Mercoledì alla terza ora, qui -
    Mi dice, e me ne vado.
    Oddio mi ha dato appuntamento e so anche il suo nomeee!! Yaii!
    Mercoledì è .. la prossima settimana..Ma vaffanculo!
    Vabbè x)


    Note:
    Ecco qui il secondo capitolo, corto come gli alti, ma se scrivo troppo mi rovino da sola :D
    Bè che ne pensate?
    Il prossimo capitolo sarà un Pov Duncan, per spezzare la monotonia dello stesso personaggio.
    Ciaoo!
     
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    CuginaH ma brava...non è niente maleee!! Continua continuaa!! :yeh:
     
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  11. Jane_.
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    Grazie Nacchan!
     
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  12. Risa 98
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    Bravva continua continua...^^
     
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  13. Jane_.
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    Ma certamente! :D
     
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  14. Jane_.
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    Amerò più forte del vento e del male




    Aspettarsi l'inaspettabile

    Pov Duncan

    Da cosa nasce cosa, ma dove mi è nata l'idea di invitarlo ad un appuntamento, perchè diciamocelo - quello era un appuntamento in piena regola.
    Ma dico io, perchè questo dannato istinto primordiale doveva colpire proprio me.
    E sopratutto, cosa ci trovo di bello in quel ragazzo.
    Oddio, un ragazzo bello sapevo che le ragazze non mi interessassero ma i ragazzi. Loro che prima di tutto pensano al sesso e alle ragazze - ma di certo non ai ragazzi.
    Solo i gay lo fanno.
    Cazzo, ho un'omosessualità latente, non che io li discrimini però... Ahhhh!! Mi si è fumato il cervello insieme al tabacco della sigaretta.
    - Il fumo fa male - moccioso non sai quanto hai ragione.
    - Fumo solo quando sono agitato - e quando mai sono stato agitato? Oggi sparo cazzate a Go-Go!
    Ritornando al discorso di prima:
    Punto primo, è un ragazzo - oltretutto più piccolo.
    Punto secondo, è efebico e ha i capelli rossi.
    Punto terzo, e non meno importante, parla decisamente troppo e non si fa i cazzi suoi.
    Quindi per concludere sembra una gallina petulante che ti sta sempre addosso.
    Ma oltre a questo... non c'è niente.
    Perchè l'ho invitato?
    Perchè devi dirlo, per quanto abbia la parlantina troppo lunga.. il ragazzinp ti piace
    Piacermi? È forse questo il motivo per cui gli ho dato quell'appuntamento?
    Non ci capisco più niente.

    ***


    " La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita. ( Tratto dal film di Forrest Gump) "
    Già, niente è come prima, tutto è come domani.
    Oggi è sabato, mancano quattro giorni all'appuntamento con Logan - ricordo persino il suo nome.
    Sono completamente andato
    Come si può come posso cadere così in basso. Non posso accettare qualcosa così.
    Loro non lo accetteranno.
    La mia è una famiglia attaccata alle vecchie tradizioni e .. e ---
    Ma perchè mi sto facendo certe pippe mentali? Infondo mica il mio fidanzato o un'amico particolarmente affezionato ...
    BASTA!!
    Devo tornare il solito Duncan, dimenticarmi di questa assurda storia, perchè in due giorni una persona non ti può piacere.
    Metto su una canzone e con quella mi addormento.

    Quando mi risveglio vedo che sono appena le 18 e 10, di sabato.
    Decido di uscire; faccio una doccia e frizionandomi ancora i capelli con un asciugamano, mi dirigo verso l'armadio.
    Scelgo una camicia scura con il di Lacoste, e dei bermuda di jeans, piuttosto attillati e delle converse nere.
    Pronto, scendo al piano di sotto, prendo le chiavi e annuncio che esco.
    Con lo scooter vado in uno dei pub che frequento maggiormente.
    Vado ad una velocità alta ma non troppo, per fare presto. Voglio scacciare i malumori con una bella sfogata, quindi bevendo e ballando.
    Molti direbbero che non sono il tipo, ma l'apparenza inganna, no?

    Ed eccola che appare, grande e luminosa, l'insegna del pub:

    Evolution


    Un po' tradizionale come nome, ma all'interno è favoloso. Non mi va di perdermi in chiacchiere, parcheggio lo scooter ed entro.
    Le luci, e l'odore di alcohol mi invadono.
    Così come la calca di corpi, che ballano all'unisono.
    - Benvenuto mondo - e mi butto nella mischia.
    Ballo, tanto. Sudo, inevitabilmente.
    Sento gli occhi di molti, come i corpi, guardarmi e accarezzarmi cattivamente, senza pudore, senza ritegno.
    A nessuno oramai importa il giudizio degli altri, a Las Vegas ti sfoghi, giochi e brami.
    Fai quello che ti pare, quando e dove. Così come i pensieri che scivolano via, così come il Cocktail che scivola nella mia gola.
    È tutto uno scivolare, nel baratro del piacere per poche ore. Per scacciare tutta la realtà per poche ore.
    Mi sento stupido, mi sto ubriacando e sono ancora abbastanza sobrio da fare i pensieri di uno che è caduto in depressione, ma forte.
    E proprio tu Logan, non potresti sparire?
    Domani scriverò qualcosa per il Contesto.
    Adesso niente ha più senso. Adesso nulla conta.
    Il rossino il Nonsense e tutto può andare puttane, domani è un'altro giorno.


    Note:
    Ecco qui il terzo capitolo.
    È piuttosto - molto -introspettivo, e mi è uscito abbastanza depresso, con tante di quelle pippe mentali che si Duncan, di qualcosa che per lui sarebbe improbabile.
    Cioè sinceramente, lui va troppo avanti con le cose, Duncan tesoro, dai tempo al tempo.
    Io no so com'è, ma secondo voi scrivendolo in questo modo sono andata fuori tema?
    Okey, come vi sembra? Troppo noioso?
    Troppo corto? Vabbè quello è inevitabile per me.
    Troppo, qualcosa? Fatemi sapere :timido:
    Ciao!
     
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    Ma che bellaaaa!!! Posta posta posta altro!!!! :yeh:
     
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