Not Strong Enoug

Junjou Romantica > Akihiko/Misaki

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  1. Sam Biersack
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    {Ah...prima di lasciarvi al primo capitolo di Not Strong Enough ci terrei a precisare due semplici cose, ovvero:
    Il titolo della fanfiction è spudoratamente ispirato alla canzone Not Strong Enoug degli Apocalyptica.
    I personaggi, per alcuni modi di fare, sono leggermente fuori dal carattere presente nel manga/anime e, per ultima cosa, ho accorciato assai il primo capitolo non volendo postarvi un papirone. xD
    Be'...spero che vi piaccia, mh.}


    Not Strong Enough





    Capitolo 1





    Se c'era una cosa che proprio non riusciva a tollerare, Takahashi Misaki, era l'insistenza con la quale Takahiro si faceva sentire, inveendo ogni volta contro di lui e le sue scelte. Ah, e dire che pensava che fosse solamente un ragazzo un po' troppo sbadato, da qualche tempo, e concentrato di più sul divertimento che sullo studio.
    Da quando Takahiro aveva sentito le voci di una presunta relazione omosessuale del suo adorato e caro fratellino era andato fuori di testa, completamente, considerando che per Misaki nutriva ancora un futuro roseo e prosperoso, magari con una bella donna e due o tre bambini. Ecco perché anche in quel momento si trovava, forse per la millesima volta, a fare il solito discorsetto a suo fratello, troppo lontano dalla sua custodia e dai suoi insegnamenti riguardanti la disciplina.
    -Misaki, mi stai ascoltando?- La voce di Takahiro sembrò quasi tuonare all'apparecchio telefonico facendo sobbalzare, così, il povero ragazzo che fu costretto a coprirsi la bocca per coprire il millesimo sospiro.
    -Ah, AH!-Sospirò con fare anche fin troppo accentuato, nonostante la mano coprisse le labbra. -Nii-San. Quante volte intendi farmi lo stesso discorsetto, eh? Sono stanco, sai? Ho 19 anni ormai e ho tutto il dirtto di avere una mia vit...- Non fece nemmeno in tempo a finire che dall'altro capo del telefono udì la voce della Sorellona inveire contro il marito, implorandolo di darsi una calmata. Misaki scosse il capo, decisamente stufo di tutta quella situazione. -Onii-San, devo salutarti. Ho molti compiti da svolgere per domani, ti saluto!- E non diede nemmeno il tempo all'altro di rispondere, ovviamente con fare assolutamente furioso, che attaccò la cornetta, chiudendo gli occhi.
    Misaki non voleva certo far star male il suo fratellone e la sua sorellona, ovvio, però era così ingiusto pensare di testa propria a quasi vent'anni?
    Si massaggiò lo spazio tra gli occhi e sobbalzò non appena il profumo forte e dolce allo stesso tempo di Akihiko lo avvolse, riuscendo a farlo rabbridire solamente con un tenero bacio sul lato del collo. Sbuffò cercando di evitare il rossore presente, ora, sulle gote.
    -Ah! Usagi-San, mi hai spaventato! Non stavi lavorando, eh? Da quando riesci a permetterti anche certi intervalli, mh?- Domandò voltandosi per poterlo guardare.
    Inutile dire che Misaki sentì quasi il cuore esplodere quando il famoso scrittore si lasciò scappare uno dei suoi meravigliosi sorrisi, riuscendo a far salire il sangue al cervello al povero ragazzo.
    -Tu sei una mia priorità, quante volte te lo devo dire?- Ed eccolo, sì, ecco che quel scrittore iniziava a fare il ruffiano parlando con quel tono di voce basso e caldo.
    “Uh.” Pensò Misaki deglutendo, serrando successivamente le labbra. “Resta calmo Misaki, avanti. Concentrati solamente sullo studio, ok? L'estate è vicina e tu non vedi l'ora di riposarti.”
    Misaki sollevò le mani e si picchiettò le guance, scuotendo il capo.
    -Ah, mi dispiace ma non ho tempo. Devo studiare, studiare e poi se c'è tempo studiare! Gli esami sono vicini e così la fine della scuola, e sicuramente Takahiro prenderebbe un mio voto negativo a scuola come appiglio per le sue convinzioni.-
    L'espressione di Akihiko divenne più seria, quasi triste. -Era lui prima?-
    Il ragazzo annuì stendendo le braccia lungo i fianchi. -Lui...dice le solite cose, ormai.- Disse per poi fermarsi e riprendere fiato cercando di mtabolizzare le sue parole. Ah, cosa avrebbe dovuto fare, eh? L'espressione di Usagi-San era così triste e contrita che non riusciva a parlare, a dire tutto. -Lui vuole solo il meglio per me.- Ah, passo falso, perché in quel momento Akihiko sembrò quasi scattare.
    -“Lui vuole solo il meglio per me”?- Ripeté quasi con astio quelle parole. -E quale sarebbe il meglio per te, eh? Una famiglia? Dei figli? O una donna ?- Disse quell'ultima parola con una vaga smorfia in volto.
    Già, erano sempre allo stesso punto, no?
    Misaki si morse la lingua maledicendo se stesso e specialmente suo fratello.
    -Usagi-San...- Mormorò vedendo l'uomo allontanarsi. Fece un passo avanti quando lo vide prendere la giacca e allontanarsi verso la porta, brontolando qualcosa tra sé e sé. -Usagi-San!- Squillò il ragazzo. -Dove intendi andare, eh? Hai ancora del lavoro da svolgere!-
    -Pensa a studiare, al mio lavoro ci penso io.- Rispose con fare acido l'uomo. Si voltò solamente una volta prima di uscire e dopo aver guardato 'altro con occhi assai tristi e allo stesso arrabbiati uscì dall'appartamento, evitando di sbattersi la porta alle spalle.
    Misaki strisciò fino al divano per poi buttarcisi sopra, sbuffando.
    Bene, era riuscito a far arrabbiare Usagi-San. Certo che non poteva mai tenere la bocca chiusa, eh?
     
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  2. White Soul
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    È davvero carina! Sei brava a scrivere ** mentre leggo riesco quasi a vedere la scena davanti a me, come se stessi assistendo a uno spettacolo o guardando la tv.. Complimenti! :)
    Spero di leggere presto il prossimo capitolo ^^
    P.S. Tra l'altro adoro l'anime, la coppia e la canzone da cui hai tratto il titolo XD
     
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1 replies since 11/5/2013, 01:19   48 views
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