L'inizio

In una lontana isola, posta al centro dell'oceano di Talika, c'è un grande laboratorio. Esso è uno dei più famosi laboratori segreti di tutto il mondo. Esperimenti? Alieni? Mutazioni genetiche sui pokémon? Nulla si sa, se non che è impossibile accedervi. Non è solo per le centinaia di pokémon messi di guardia, ma anche per grandi e fitti meccanismi che impediscono l'avvicinamento, cancellano ogni segnale dai radar e deviano ogni segnale. Come mai è così tanto speciale quest'isola? Cosa ci fanno in quel laboratorio? Atti buoni per salvaguardare il bene dell'umanità o atti osceni, mostruosi e atroci?


Era un martedì sera ed un uomo vestito con un camice bianco, osservava l'immensità dell'oceano che si stagliava davanti a lui.
« Signore», disse una voce proveniente alle sue spalle, « le lettere sono arrivate a destinazione, proprio come aveva chiesto».
« Perfetto», rispose lui, infilando le mani in tasca. « Entro la settimana saranno tutti qua.»
« Ma è veramente sicuro di... voler fare quella cosa? Insomma, contando tutte le probabilit-», l'uomo lo interruppe.
« Ho già calcolato tutto quanto». Fissò con intensità il tramonto, per poi rientrare nel suo laboratorio, lasciando il suo subordinato lì, da solo. Presto il suo piano sarebbe stato attuato. E questa volta, finalmente, ce l'avrebbe fatta.

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Finalmente è arrivato venerdì mattina e tutte le squadre di allenatori, provenienti da Kanto, Johto, Hoenn, Sinnoh e Unima, sono pronte per partire e andare in vacanza, a rilassarsi. I bagagli, le valigie, i pokédex, lo zaino: tutto è pronto e ben presto tutti si dirigono verso la meta prestabilita, ovvero l'aeroporto.
Una volta arrivati, ogni squadra vede che ci sono altre quattro squadre oltre alla propria. Saranno diretti anche loro nello stesso posto? Senza farsi troppe domande, salgono all'interno.
« Allacciarsi le cinture», la solita voce metallica risuona nell'aereo e così, seguendo le sue istruzioni, tutti procedono ad allacciarsi le cinture di sicurezza. Non c'è nessuno sull'aereo, a parte loro, venti allenatori.
Il viaggio prosegue tranquillo, ogni tanto qualcuno si lancia un'occhiata, forse per curiosità o forse per osservare l'uno i gesti dell'altro.

Improvvisamente un enorme scossa fa trasalire tutto l'equipaggio.
« Cos'è stato?» chiede qualcuno impaurito.
« Probabilmente un po' di-» non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che ce ne furono due consecutive, molto più forti rispetto alla precedente. L'aereo prese a sobbalzare di continuo, prima di qua, poi di là, un allenatore prima era seduto al suo posto, ora in aria che si teneva aggrappato al sedile. Roteò ancora per una decina di secondi, per poi schiantarsi contro il terreno.
L'impatto non fu grave: qualcosa aveva attutito la loro caduta. Il mezzo di trasporto non si era fatto nemmeno un graffio, tutti e venticinque i componenti erano sani e salvi.

Faceva caldo, tremendamente caldo. Si guardarono un po' in giro, vedendo chiaramente che quella non era la famosissima isola da sogno che vedi sui dépliant delle agenzie di viaggi pokémon, anzi. Era ben diversa. Grandi alberi fitti si stagliavano davanti a loro, coprendo interamente la loro visuale. Alle loro spalle c'era un'enorme e infinita distesa di acqua: l'oceano? Qui c'era qualcosa di spaventoso, inquietante, oscuro. C'era troppo silenzio, un silenzio quasi massacrante. Avevano bisogno di risposte.
Perché erano finiti in quel posto? Perché l'aereo è rimasto illeso nonostante si sia violentemente schiantato? Dove si trovavano?

Improvvisamente un grande schermo salì dal terreno, rivelando ai loro occhi colui che poteva essere l'artefice di tutto: un uomo con un camice bianco stava per parlare.

« Buongiorno a tutti quanti. Per prima cosa, mi presento. Sono il dottor Hotoshi, famoso ricercatore ed allenatore di pokémon. Probabilmente vi starete chiedendo perché siete qui. Ebbene, sono qua per rispondere alle vostre domande. Molto tempo fa, circa all'inizio della mia carriera, ho scoperto che al mondo potevano esistere delle pietre in grado di modificare il DNA pokémon. Delle pietre estremamente rare, ne esistono poche al mondo, giusto quattro o cinque. Ed io sono riuscito ad impossessarmene.
« La notte dell'undici agosto dell'anno scorso, venni in possesso della pietra Ashah ed esattamente dieci giorni dopo ottenni la formula per modificare il DNA pokémon. E da quel momento cominciai a fare esperimenti su esperimenti. Nessuno andò a buon fine e questo comportò molte perdite, ma un giorno, dopo tanti sforzi, riuscii a creare una pozione perfetta: riuscii a trasformare il mio collaboratore in un bellissimo pokémon». Nello schermo, affianco al suo viso, apparve un Alakazam. Tutti gli allenatori che prima erano rimasti impietriti dall'atrocità della questione, cominciarono ad urlare.
« Sei un mostro!»
« Vieni faccia a faccia a parlarci e poi vediamo!»
« Sei un uomo finito!»
« Ragazzi, vi prego. Lasciate almeno che vi illustri il perché voi siete qua». All'improvviso nel cielo apparvero quattro Mothim, il quali avevano grandi secchi contenenti uno strano liquido.
« Voi, allenatori, sarete le mie cavie!»
E dopo questa frase, i pokémon versarono i contenitori sugli allenatori.
Immediatamente non cambiò nulla, ma a distanza di pochi secondi tutti cominciarono a sentirsi deboli e stanchi.
Prima di sprofondare completamente nel sonno, il dottor Hotoshi, ignaro di essere ascoltato, pronunciò la sua ultima frase.
« Non ci posso ancora credere: davvero pensavano che Al fosse davvero un'agenzia di viaggi? Quanto sono sciocchi. L'unico modo per tornare normali è raggiungere il centro dell'isola, Almia. Pff, tanto non riusciranno mai a raggiungermi. Saranno costretti a rimanere pokémon per sempre.»

Detto questo, il professore scomparve e tutti gli allenatori caddero in un sonno profondo.

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Bene allenatori! Ritiratevi nei vostri alloggi e aspettate! Arriveranno tutte le indicazioni che servono per procedere nella sfida.
Auguro Buona Fortuna a tutti quanti e divertitevi! *w*