Promesse

Fan fiction a capitoli - manga Skip Beat

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    Note personali autrice:
    Ciao a tutti, eccomi approdare qui per iniziare a pubblicare una storia a capitoli che sto scrivendo! Adoro leggere e mi piace scrivere, anche se non l'ho mai fatto molto se non parecchi anni fa. Rileggendo i mie pochi lavori (completi e non) risalenti a dieci ani fa ormai, mi sono resa conto che il mio modo di scrivere è molto diverso da quello di allora e penso (o forse spero) anche un filo migliore. Il mio ultimo scritto soddisfacente, risale comunque a circa due anni fa e da poco ho ripreso in mano questa passione, quindi siate clementi. Accetto consigli e critiche costruttive con piacere e ringrazio in anticipo chiunque leggerà la mia storia

    Note da conoscere prima di cominciare la lettura:
    La mia storia si colloca dopo un punto particolare del manga, precisamente dopo gli avvenimenti descritti nei capitoli 278-283 pertanto potrebbero esserci dei riferimenti, seppur vaghi, a cose accadute e che possono risultare spoiler per chi non è arrivato a quel punto del manga. Preciso anche che gli ultimi 30/40 capitoli usciti, li ho letti per il momento solo in inglese e spero di aver colto bene tutti i significati :P si tratta comunque di un'opera si fantasia quindi potrei fare riferimento ad avvenimenti veri del manga ma ovviamente la storia si distanzierà da esso! Cercherò il più possibile di mantenere il carattere dei protagonisti, anche se trovo che sia difficile farlo con i personaggi di un manga. :)

    Titolo: Promesse
    Tipo coppia: Etero (Kyoko x Ren)
    Rating: Arancione
    I capitoli li metterò sotto spoiler per via della lunghezza, spero vada bene

    CAPITOLO 1

    Kyoko Mogami si chiedeva spesso cosa la vita avesse in serbo per lei e che genere di prove le avrebbe sottoposto ogni singolo giorno. Le sfide non la spaventavano affatto anzi, erano il motore che la spingeva e la spronava a dare il massimo per ottenere quello che voleva e che l’aiutava a formare la sua vera identità; erano le competizioni più complesse e difficili che spesso la elettrizzavano. Era raro che qualcosa la abbattesse, le rendesse difficile andare avanti o che la riempisse di dubbi, paure e agitazioni fino a bloccarla. C’erano dei giorni tuttavia, in cui questo capitava e quasi sempre accadeva con avvenimenti legati a due persone in particolare: Shoutarou Fuwa e Ren Tsuruga. Erano loro, anche se per motivi e con sentimenti completamente opposti, che spesso la destabilizzavano; ed era proprio così che si sentiva Kyoko in quel momento: destabilizzata!

    Seduta nei sedili posteriori della macchina guidata dal suo manager ed accanto a Ren Tsuruga, guardava quest’ultimo allibita e con sentimenti che passavano alternativamente dalla rabbia, allo stupore fino alla rassegnazione. Kyoko a volte faticava a capire perché quel ragazzo si arrabbiasse tanto per delle simili sciocchezze e nonostante lui le avesse appena riferito cosa avesse portato a quella sua aura negativa, proprio non riusciva a lasciare correre. Sicuramente non voleva deluderlo e si sentiva spesso in colpa o con il timore di aver fatto qualcosa di male, ma aveva anche imparato col tempo a riconoscere quel lato un po’ più oscuro ed a volte infantile di Ren.
    Riprese lucidità e cacciò via quei soliti fantasmini che avevano l’abitudine di saltar fuori nei suoi momenti più difficili; dopo un lungo ed imbarazzante silenzio, riuscì di nuovo a parlare:

    “Potresti… ripetere… per cortesia, Tsuruga-san?”

    Lui riprese a guardarla, all’apparenza impassibile e, con quel tono arrogante e tagliente che in più di un’occasione Kyoko aveva avuto modo di sentire, le rispose lentamente.

    “Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro ma proverò ad essere ancora più esplicito… quel tuo collega di riprese, Hiromune Koga, si chiama così vero? Si è preso un po’ troppe confidenze nei tuoi confronti, non ti pare? Non importa se eravate in un momento di pausa, ti ha appoggiato più di una volta e con tutta tranquillità una mano sulla spalla prima e sul fianco dopo, come se foste grandi ed intimi amici. Eravate troppo in confidenza, non devi abbassare la guardia così tanto, mi sembrava di averti già avvertito. Lui sa benissimo di essersi preso delle confidenze non necessarie ed il fatto che si sia comportato in quel modo non appena mi ha visto passare, come se aspettasse una mia reazione, è ancora più inaccettabile. Non c’è bisogno di ricordarti che devi essere assolutamente professionale mentre lavori, vero?”
    “Tsuruga-san ma ti ho già spiegato che non è un comportamento che tiene di solito ed anche io gli ho fatto presente che mi ha messo in imbarazzo quando mi ha afferrato il fianco; lui semplicemente si è messo a ridere e se ne è andato, era un suo modo di scherzare presumo.”

    Kyoko stava cercando di mantenere la calma e di placare il più possibile la rabbia di Ren, ma tutti i suoi sforzi purtroppo non stavano dando i risultati sperati.

    “AH!” esclamò all’improvviso “Aspetta un attimo, hai detto che anche lui ti ha visto agli studi? Allora si spiega tutto…”
    “Cosa vuoi dire?” chiese sorpreso Ren
    “Beh ecco…” provò a spiegare Kyoko leggermente imbarazzata “penso fosse solo una provocazione nei tuoi confronti. Non so come dirtelo, ma vedi tu… Ecco non gli stai molto simpatico, diciamo così… Probabilmente voleva provocarti, tutto qui! Non ha nessun interesse particolare per me”
    “E perché mai per fare un dispetto a me, avrebbe allungato più del necessario le sue mani su di te?”
    “Perché… insomma…” cercò di giustificarsi la ragazza “sa che tu sei una persona che ammiro e rispetto molto e sa anche che siamo in buoni rapporti, probabilmente ha pensato di darti fastidio comportandosi così… e vedendo la tua reazione purtroppo ci è riusc...”

    Le parole le morirono in gola; lo sguardo freddo di Ren colpì ancora di più Kyoko che non sapeva ormai cosa fare per rassicurarlo. Non capiva per quale motivo reagisse così, specie dopo quanto accaduto quel fatidico giorno in ascensore ed essersi fatti delle promesse ben precise poco dopo. La cosa la rattristava molto. Perché era così duro e freddo con lei?
    All’improvviso la risposta fece capolino nella sua mente come un fulmine a ciel sereno e si diede mentalmente della stupida per non esserci arrivata subito. Aveva dimenticato un aspetto poco piacevole ma fondamentale del carattere di Ren, la sua gelosia. Comprendeva bene quel sentimento, lo aveva provato tante volte quando la sua vita girava intorno a quella di Shoutarou e recentemente ne aveva provata anche di più forte e prepotente proprio nei confronti di Ren. Sapeva bene che fosse un sentimento difficile da gestire e controllare, ma non riusciva comunque a capire fino in fondo perché lui fosse ancora così freddo dopo quello che era successo tra loro; non comprendeva cosa lo preoccupasse così tanto. Prima ancora che potesse dar voce ai suoi pensieri però, delle parole raggiunsero le sue orecchie... parole che la ferirono parecchio.

    “A quanto pare mi sono sbagliato, siete piuttosto in confidenza se sa così tante cose di te e della tua semplice ammirazione nei miei confronti; probabilmente il fatto che si sia preso quelle confidenze non ti ha neanche più di tanto infastidito, anzi può darsi che ti abbia fatto addirittura piacere”

    Quelle poche e taglienti frasi pronunciate da Ren, unite alla sua falsa indifferenza con la quale distolse lo sguardo da lei e si mise a fissare un punto imprecisato fuori dal finestrino, ebbero l’unico effetto di ferirla più di quanto immaginasse. Kyoko provò a trattenersi, non voleva peggiorare la situazione ma nonostante i suoi tentativi, quella parte furiosa che a volte la contraddistingueva, venne a galla senza pietà. Si trovò così a esternare senza riflettere i pensieri che le erano passati per la testa poco prima e che, a mente lucida, avrebbe sicuramente espresso in maniera meno aggressiva e diretta.

    “Si può sapere perché diavolo sei così dannatamente geloso?” riuscì alla fine ad articolare a denti stretti.

    Bastò questa semplice domanda affinché Ren tornasse a guardarla; il suo volto non riusciva più ad esprimere rabbia ma solo sorpresa ed imbarazzo e non riuscì a fare altro che ascoltare senza possibilità di intervento, lo sfogo che partì subito dopo dalle labbra della ragazza.

    “È vero, a volte mi sono trovata in momenti imbarazzanti a causa della mia poca esperienza in questo genere di situazioni. Hai dannatamente ragione a dirmi di stare attenta, ma tu sai perfettamente che non farei mai niente che pregiudicasse il mio lavoro e la mia volontà di diventare attrice! Tu più di tutti dovresti sapere quanta determinazione ho e quanto impegno metto in quello che faccio! Quindi, spiegami, per quale motivo sei così geloso? Lo sai che non sono più una sciocca ragazzina con la testa tra le nuvole e che si fa abbindolare dal primo ragazzo che incontra! Tu sai… sai che ferite ha subito il mio cuore…”

    ogni frase usciva dalla bocca di Kyoko con maggior enfasi e vigore, come se la sua vita dipendesse da quello che stava cercando di trasmettere al ragazzo di fronte a lei, che a sua volta la stava guardando con gli occhi sempre più spalancati

    “…e soprattutto pensavo avessi capito i miei sentimenti, o almeno così credevo. Pensavo avessi compreso che per quanto mi sia sforzata per seppellire in fondo al mio cuore quello che realmente provo, ho finito per cedere ancora una volta ad un sentimento come l’amore nonostante in passato non mi abbia portato altro che guai! E così ho accettato il fatto di essermi innamorata di nuovo e… DI ESSERMI INNAMORATA PROPRIO DI TE! Perché sei così stupido Tsuruga-san? È impossibile che tu non l’abbia capito!”

    La frenata improvvisa dell’auto fece riprendere consapevolezza a Kyoko di dove si trovasse, del fatto che non fossero soli e soprattutto di quello che aveva appena ammesso a voce alta. Il loro manager aveva cercato, inutilmente, di isolarsi in quell’abitacolo e lasciare che quei due risolvessero i loro problemi da soli. Come aveva già detto in passato a Ren, non aveva nessuna intenzione di intromettersi nelle loro discussioni; tuttavia non aveva potuto fare a meno di rimanere sconvolto dopo la dichiarazione di Kyoko, finendo così per inchiodare all’improvviso e fermare l’auto a lato strada. L’espressione sconvolta dipinta sulla faccia di Yashiro non fece altro che far sprofondare ancora di più nell’imbarazzo la povera Kyoko che, istintivamente, si coprì la faccia con le mani e lanciò un grido disperato.

    “AHHHHHHHHHHHHH!!!! Chiedo scusa, mi dispiace… Tsuruga-san non essere arrabbiato per favore, non volevo aggredirti, non volevo rinfacciarti niente, non volevo darti dello stupido… non mi sono neanche resa conto che non fossimo soli. Mi dispiace, mi dispiace, sono desolata”

    Ren, rimasto completamente scioccato fino ad un secondo prima, non poté non sorridere nel vedere la sua Kyoko così imbarazzata e nel pallone più totale. Era circondata da un alone strano, come se lo spirito le fosse uscito dal corpo e cercasse di prendere il sopravvento. Completamente rossa in faccia, con le mani a coprire bocca ed occhi, come se potessero nasconderla da tutto e tutti. Era sicuro che se ci fosse stata una buca a disposizione, Kyoko ci si sarebbe lanciata dentro e seppellita con l’intento di non uscirne mai più. Sicuramente era dispiaciuto del fatto che lei si sentisse così turbata, ma lui d’altro canto era al settimo cielo; il suo cuore stava esplodendo di gioia e non poteva ancora credere a quello che Kyoko si era fatta sfuggire così d’impeto.
    Istintivamente Ren allungò una mano e le sfiorò il viso; questo semplice gesto fece ammutolire Kyoko che si sentì spostare lentamente e delicatamente le mani che le nascondevano il volto. Il suo viso diventò ancora più rosso di quanto non fosse prima, nel momento esatto in cui i suoi occhi incontrarono quelli di Ren a pochi centimetri da lei. Il ragazzo si avvicino ancora di più e le diede un delicato bacio sulla guancia. Il cuore di Kyoko si fermò per un istante per poi ricominciare a battere all’impazzata a seguito di quel contatto ravvicinato.

    “Mi dispiace Mogami-san, sono stato crudele… come al solito non riesco a trattenermi quando si tratta di te e finisco involontariamente per ferirti; tuttavia questa volta sono molto combattuto perché una parte di me prova tristezza per averti ferito ancora, ma un’altra parte è felice di averlo fatto dato quello che mi hai appena detto. Questo non fa che rendermi ancora più egoista, immagino.”

    Il tono di voce di Ren era molto dolce e tranquillizzò Kyoko all’istante, nonostante l’imbarazzo nell’aria fosse ancora palpabile. Kyoko si trovò a fissare gli occhi di Ren ed il suo splendido sorriso, il suo vero sorriso, quello che le riscaldava l’anima. Istintivamente sorrise a sua volta ed il cuore di Ren si riempì ancora di più di gioia. Cercando di riprendere il controllo del suo corpo e della situazione, Ren chiamò a sé tutte le sue doti recitative, si diede un minimo di contegno e lasciate le mani della ragazza, si rivolse al suo manager come se nulla fosse accaduto.

    “Yashiro-san, per favore avrei una richiesta da farti; so che stavi riaccompagnando Mogami-san a casa ma ti devo chiedere un cambio di destinazione. Per favore portaci a casa mia, avrei bisogno di scusarmi come si deve con Mogami-san ma vorrei che fossimo soli, capisci vero?”

    Yashiro sempre più sconvolto per l’evolversi della situazione, si ricompose e senza imbarazzo alcuno rispose alla richiesta appena fattagli “Certamente Ren, nessun problema”; si trovò però a pregare mentalmente affinché la povera Kyoko trovasse la forza necessaria per affrontare la situazione in cui si era involontariamente cacciata. Prima di ripartire guardò velocemente i due ragazzi e gli basto vedere il viso emozionato di Ren e quello imbarazzato di Kyoko per tranquillizzarsi definitivamente. Non visto, fece un sorriso sincero prima di rimettere in moto e dirigersi come richiesto verso l’abitazione del ragazzo.

    “Non ti dispiace Mogami-san se facciamo una deviazione a casa mia, vero?”

    Kyoko non riuscì a rispondere, troppo imbarazzata e scioccata allo stesso tempo per il risvolto che la situazione aveva assunto. Non riuscì però ad opporsi alla richiesta di Ren, trovandosi così a fare un cenno di assenso con il capo; l’unica cosa sensata a cui riuscì a pensare fu, che quella lunga giornata era comunque ben lontana dal concludersi.


    CAPITOLO 2 ---> QUI

    CAPITOLO 3 ---> QUI

    CAPITOLO 4 ---> QUI

    EPILOGO ---> QUI

    Edited by *_Risa_* - 23/6/2021, 17:52
     
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    Risaaaaa complimenti, bellissimo capitolo...
    Ho immaginato la faccia di Yashiro mentre alle sue spalle avvenivano dichiarazioni così importanti, :wz3.gif: :7mq.gif:
    Hai descritto benissimo gli avvenimenti, rispettando il carattere e il modo di comportarsi dei veri personaggi, sono riuscita a vederli disegnati nella mia testa :ct6.gif:
    Mi ha entusiasmata tantissimo ed aspetto con ansia il capitolo 2 :3rk.gif:
     
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    Complimenti davvero Risa! :jh7.gif:
    Mi sono molto emozionata immaginandomi la scena mentre leggevo di Kyoko e Ren :ct6.gif: e mi sono sbellicata di risate quando ho pensato a Yashiro. :7mq.gif:
    Hai fatto bene anche il collegamento dei capitoli, bello davvero, non vedo l'ora di leggere come continua. <3
     
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    Ohhhhh ma grazie ad entrambe!!!! :ct6.gif:
    sono davvero contenta che il capitolo vi sia piaciuto e di essere riuscita a mantenere la caratterizzazione dei personaggi!!! Grazie davvero per i vostri commenti! <3
    Sono già al lavoro sul secondo capitolo e mi sto rendendo conto che sta venendo lunghissimo.. sto considerando l'idea di dividerlo in due parti ma non vorrei si perdesse la continuità della storia =/ deciderò cosa fare appena avrò in mano la versione definitiva. Le reazioni di Yashiro sono state le più spontanee da scrivere perché lui è fantastico anche nel manga! E' uno dei personaggi secondari più spassosi!

    Sono felicissima!!! :10e3.gif:
     
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    CITAZIONE (*_Risa_* @ 6/5/2021, 09:38) 
    Ohhhhh ma grazie ad entrambe!!!! :ct6.gif:
    sono davvero contenta che il capitolo vi sia piaciuto e di essere riuscita a mantenere la caratterizzazione dei personaggi!!! Grazie davvero per i vostri commenti! <3
    Sono già al lavoro sul secondo capitolo e mi sto rendendo conto che sta venendo lunghissimo.. sto considerando l'idea di dividerlo in due parti ma non vorrei si perdesse la continuità della storia =/ deciderò cosa fare appena avrò in mano la versione definitiva. Le reazioni di Yashiro sono state le più spontanee da scrivere perché lui è fantastico anche nel manga! E' uno dei personaggi secondari più spassosi!

    Sono felicissima!!! :10e3.gif:

    Sì concordo Yashiro è spassoso già di suo. :7mq.gif:
    Sono felice di sapere che tu stia già facendo il secondo capitolo. :ct6.gif: Dividerlo in due parti devi vedere come ti trovi meglio nel pubblicarlo, noi intanto ti aspettiamo. <3
     
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    CITAZIONE (*_Risa_* @ 6/5/2021, 09:38) 
    Ohhhhh ma grazie ad entrambe!!!! :ct6.gif:
    sono davvero contenta che il capitolo vi sia piaciuto e di essere riuscita a mantenere la caratterizzazione dei personaggi!!! Grazie davvero per i vostri commenti! <3
    Sono già al lavoro sul secondo capitolo e mi sto rendendo conto che sta venendo lunghissimo.. sto considerando l'idea di dividerlo in due parti ma non vorrei si perdesse la continuità della storia =/ deciderò cosa fare appena avrò in mano la versione definitiva. Le reazioni di Yashiro sono state le più spontanee da scrivere perché lui è fantastico anche nel manga! E' uno dei personaggi secondari più spassosi!

    Sono felicissima!!! :10e3.gif:

    Figurati abbiamo scritto solo la verità, sei stata davvero brava. Ci hai trasmesso i sentimenti e le emozioni dei personaggi, tanto da riuscire ad immaginarli nella nostra mente.
    Per il secondo capito vedi tu, sappi che anche se lungo a noi non dispiacerà affatto, anzi... :7mq.gif: :06ir.gif:
    Ti aspettooooooo :jh7.gif:
     
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    Ed eccomi qua con il secondo capitolo, miracolosamente ho avuto un po' di tempo per lavorarci in questi due giorni e mi ci sono buttata a capofitto avendo l'ispirazione.
    Vi devo avvisare... E' davvero, davvero lungo, scusate! X) Ero davvero tentata di postarlo in due parti per diminuire il tempo di lettura, ma purtroppo mi è stato difficile trovare il punto giusto in cui dividerlo senza interrompere in maniera brusca la narrazione. Spero non vi annoi o risulti difficile da leggere. Grazie a tutti!!!

    CAPITOLO 2

    Inginocchiata di fronte al tavolo del salotto dell’immensa casa di Ren, Kyoko era ancora in pieno stato confusionale. Continuava a chiedersi come avesse fatto a cacciarsi in una simile situazione e come si sarebbe dovuta comportare ora. Nella sua testa si stavano creando un milione di scenari, uno più inverosimile dell’altro, ma tutti a loro modo spaventosi o “pericolosi”. Istintivamente appoggiò i gomiti sul tavolo e si mise le mani nei capelli; mordendosi un labbro si maledisse mentalmente per non aver mantenuto il controllo sui suoi sentimenti. Era sollevata di essere riuscita finalmente a placare la rabbia di Ren, ma era in totale imbarazzo per le parole pronunciate poco prima e per il modo in cui lo aveva fatto.
    Che reazione avrebbe dovuto aspettarsi ora da quell’uomo così imprevedibile? Perché voleva scusarsi ancora, ma soprattutto come voleva farlo? Cosa le avrebbe detto ora che erano effettivamente soli?
    Queste erano solo alcune delle domande che affollavano la sua mente e alle quale non sapeva darsi una risposta soddisfacente. La sua parte razionale le suggeriva di mantenere la calma, avevano già parlato della loro relazione qualche tempo prima, quando Ren istintivamente le aveva chiesto se poteva considerarsi il suo ragazzo; tuttavia la sua parte più spontanea e romantica percepiva che le parole pronunciate in quella maledetta macchina avrebbero potuto rimescolare nuovamente le carte in tavola. La testa le scoppiava e a tutti questi pensieri si aggiungeva il fatto che anche Yashiro avesse assistito alla sua confessione. Anche se il manager aveva dimostrato tatto ed una grandissima professionalità, Kyoko aveva intuito che quel risvolto inatteso, in qualche modo non solo lo divertiva ma addirittura lo rendeva felice. Nella sua mente era ancora impresso il sorriso complice che Yashiro le aveva fatto appena scesa dalla macchina e che, unito alle parole di incoraggiamento pronunciate prima salutarla, l’avevano messa definitivamente al tappeto. Si era sentita nuovamente esposta, smascherata anche da lui, esattamente come quando i suoi sentimenti erano stati scoperti e portati alla luce dal presidente Lory durante l’interpretazione dei fratelli Hell.

    Un lungo sospiro uscì dalle labbra di Kyoko “come mi devo comportare ora?” si chiese aumentando sempre più la presa sui suoi poveri capelli. “L’ho anche chiamato stupido… come ho potuto? Come farò a guardarlo ancora in faccia?” continuò sottovoce.

    “Effettivamente per quello dovresti scusarti… sei stata poco carina a chiamare così un tuo senpai non trovi, Mogami-san?”

    Kyoko sollevò la testa di scatto e si rese conto che Ren la stava fissando da dietro il divano. Completamente assorta nei suoi pensieri, non si era minimamente resa conto che il ragazzo l’avesse raggiunta in salotto e si fosse fermato a guardarla in silenzio. I suoi gomiti scivolarono dal tavolo come se fossero fatti di burro e nonostante riuscì ad aggrapparsi appena in tempo, non poté evitare di sbattere leggermente la testa su di esso. Si ritirò su di scatto massaggiandosi la fronte, completamente rossa in viso per l’imbarazzo; tuttavia nel momento in cui incrociò lo sguardo di Ren, biascicò qualcosa di incomprensibile e si mise a fissare un punto imprecisato del pavimento.

    “Mi… mi dispiace Tsuruga-san…” riuscì alla fine a dire con tono sommesso “sono davvero desolata per la mia insolenza…”
    “Pff… Pffheh” una specie di sbuffo soffocato uscì dalla bocca di Ren portando Kyoko a rialzare lo sguardo su di lui; vide il ragazzo coprirsi subito la bocca con la mano, ma nonostante i suoi sforzi Ren scoppio definitivamente in una sonora risata. La scena buffissima a cui aveva appena assistito unito allo sguardo imbronciato dipinto sulla faccia di Kyoko, gli diedero il colpo di grazia.

    “Ahahahahah, Ahahahahah… perdonami Mogami-san… stavo solo scherzando, non sentirti mortificata!” riuscì ad articolare Ren tra una risata e l’altra.

    Kyoko, ghiacciata sul posto e con la bocca spalancata, si rese conto che il ragazzo la stava solamente prendendo in giro. “Tsu.. Tsu.. Tsuruga-san, non è per niente carino ridere in questa maniera!” replicò lei incrociando le braccia al petto “Non è giusto! Io… mi sono sentita sprofondare dalla vergogna mentre tu ti stavi solo prendendo gioco di me” buttò fuori tutto d’un fiato la povera ragazza, che ormai non sapeva più cosa aspettarsi. Dovette riconoscere però, che quella risata improvvisa era servita ad alleggerire la tensione che inevitabilmente alleggiava ancora tra loro da quando erano scesi dalla macchina. Era riuscita per un attimo a cacciar via tutti i suoi pensieri e senza accorgersene scoppiò anche lei in una risata liberatoria.
    Ren, tranquillizzato nel sentire le risa della ragazza, le si avvicinò piano ed inginocchiatosi di fronte a lei, sfiorò delicatamente la sua fronte, sulla quale si poteva ancora intravedere un piccolo segno rosso.

    “Davvero, perdonami stavo solo giocando non volevo prenderti in giro.” “Ti fa male?” le chiese gentilmente dopo un piccolo momento di silenzio. Kyoko si irrigidì per un istante ma nel sentire il suo tocco gentile prese coraggio e gli sfiorò la mano, fermando quelle piacevoli carezze “Sto bene grazie, non è niente...”

    Il silenzio era calato nuovamente nella stanza, i due ragazzi immobili si fissavano senza sapere bene cosa dire o fare. Ad entrambi sembrava di essere nuovamente in quell’ascensore, accovacciati sul pavimento, con la mano di Kyoko chiusa su quella di Ren, in un mondo tutto loro. Fu proprio Ren però ad interrompere quel momento così intimo, non era sua intenzione allontanarsi da Kyoko ma aveva un peso nel cuore e doveva liberarsene. Provava molta vergogna verso sé stesso per aver lasciato che la sua gelosia prendesse nuovamente il sopravvento e sentiva di doversi davvero scusare con quella ragazza. A malincuore lasciò andare la sua mano, si alzò lentamente e senza ripensamenti cominciò a parlare.

    “Sono davvero dispiaciuto Mogami-san… dico sul serio, non volevo ferirti nuovamente con le mie parole… non volevo deluderti ancora, non era mia intenzione riaprire ferite passate o rievocare ricordi dolorosi. Non ho saputo controllare la mia gelosia, sono pessimo… perdo completamente il controllo quando si tratta di te e perdo senza ritegno la battaglia interiore che porto avanti ogni giorno della mia vita.”

    Kyoko poteva leggere negli occhi di Ren tutta la disperazione e la tristezza che stava provando in quel momento. Non voleva che lui si sentisse così, non era giusto; desiderava solo avere il coraggio di alzarsi e abbracciarlo ma non riuscì proprio a trovare la forza di farlo, persa in quello sguardo pieno di dolore. Sentiva dentro di sé, che lui aveva ancora qualcosa da dirle e decise che non avrebbe mai sprecato uno dei rari momenti in cui lui le apriva volontariamente il suo cuore.
    Il ragazzo strinse con forza i pugni e continuò “c’è questo lato del mio carattere che odio profondamente, non voglio più ferirti ma so che probabilmente ricapiterà ed il solo pensiero mi fa ribollire il sangue dalla rabbia”. “Rabbia,” ripeté con ancora più forza “gelosia, desiderio di possesso… odio questi aspetti di me e detesto che sia proprio tu a vederli e provarli sulla tua pelle… sono spregevole ed anche egoista perché so che una ragazza splendida come te, finirà comunque per perdonarmi e…”

    Ren non riuscì a terminare la frase e si lasciò cadere stanco sul divano; i gomiti poggiati sulle ginocchia, la testa tra le mani e chiuse gli occhi sperando di poter ritrovare un momento di pace. Kyoko non aveva proferito parola, aveva continuato ad ascoltarlo senza lasciar trasparire nessun tipo di emozione e Ren faticava a comprendere quello che la ragazza stesse pensando di lui; il non sapere lo dilaniava dentro. Improvvisamente però, un caldo abbraccio lo avvolse e lo trascinò fuori dall’oscurità in un attimo. Ren istintivamente ricambiò l’abbraccio della ragazza e senza rifletterci troppo la strinse a sé sempre più forte, abbandonandosi completamente.
    Kyoko si era mossa senza neanche rendersene conto, senza che ordinasse davvero al suo corpo di farlo; si era alzata d’istinto non appena aveva visto Ren crollare sul divano e con foga si era precipitata ad abbracciare il ragazzo, come se da quel contatto dipendesse la sua salvezza. Appena le braccia di Ren la circondarono con forza, capì di aver fatto la cosa giusta, capì che lei era quello di cui lui aveva bisogno in quel momento. Inginocchiata tra le sue gambe, lo strinse a sé ancora più forte e cominciò ad accarezzarlo dolcemente.

    “Tsuruga-san va tutto bene stai tranquillo; io sto bene… l’oscurità di cui parli forse non posso capirla fino in fondo perché è qualcosa che è profondamente radicato dentro di te, qualcosa che al momento non sei pronto a lasciare che venga allo scoperto, ma ti assicuro che in parte la comprendo. Anche io ho provato le tue stesse sensazioni, anche io mi sono lasciata dominare e guidare da sentimenti negativi, come odio e vendetta… e l’ho fatto per ragioni sicuramente giuste ed importanti ma probabilmente meno profonde delle tue.”

    Kyoko sciolse delicatamente l’abbraccio per poter guardare senza paura quell’uomo che sembrava avere un estremo bisogno di qualcuno che lo capisse; gli si avvicinò ancora di più e gli prese delicatamente il viso tra le mani.

    “Non sono delusa da te, Tsuruga-san… non posso negare di essere rimasta ferita dalle tue parole di prima, sono proprio le cose che mi hai detto che mi hanno fatto scattare e riversare su di te tutta la frustrazione che stavo provando in quel momento. Come vedi e come già sai da molto tempo, non sono perfetta. Ho ancora dell’oscurità e dei sentimenti negativi in me che fatico a controllare… e credo di doverti anche io delle scuse e non solo per averti chiamato stupido” affermò senza vergona Kyoko

    Ren strinse le mani della ragazza, le spostò delicatamente dal suo viso e se le avvicinò alle labbra imprimendo un piccolo bacio su di esse “perché mai ti dovresti scusare con me?” sussurrò il ragazzo, continuando a lasciare piccoli baci sulle mani di Kyoko, facendola arrossire vistosamente.

    “Perché penso di aver finalmente compreso il motivo della tua rabbia” Ren alzò di scatto il viso, fissandola confuso “non fraintendermi so che è nato tutto dalla gelosia, a quello ci ero già arrivata… quello che intendevo dire è che ho capito che c’è qualcosa di più profondo dietro alla tua reazione. Entrambi abbiamo degli obiettivi e delle sfide da affrontare e non possiamo permetterci di buttarci con anima e corpo in qualcosa che ci possa distrarre da essi però… vedi…” Kyoko era davvero imbarazzata, non sapeva come esprimersi al meglio senza apparire ai suoi occhi come una semplice ragazzina con una cotta adolescenziale.
    “però?” la spronò Ren
    “però… nonostante il nostro chiarimento nel tuo camerino e l’accordo di non pretendere grandi cambiamenti nella nostra relazione… anche se ufficialmente non abbiamo ancora iniziato ad uscire insieme… A prescindere da tutto questo… di fatto nel mio cuore tu HAI il diritto di considerarti il mio ragazzo. È come se inconsciamente io ti considerassi già così e stessimo prendendo solo del tempo per risolvere i nostri problemi personali”

    Kyoko vide gli occhi di Ren spalancarsi per la sorpresa, ritornando a vivere di luce propria e questo le diede il coraggio di andare avanti nonostante l’imbarazzo crescente per le confessioni che gli stava facendo. Sentiva però di non potersi fermare perché il cuore di Ren era ancora in subbuglio.

    “…e penso che per te sia lo stesso… quindi vedere un altro uomo prendersi delle confidenze nei miei confronti come è successo questo pomeriggio… beh è normale che ti abbia portato ad avere quelle reazioni. Io stessa mi sono sentita molto a disagio, probabilmente per lo stesso motivo, ma l’ho realizzato solo ora. Per questo mi devo scurare con te. Tu sei stato molto diretto e mi hai confessato i tuoi sentimenti a cuore aperto, io probabilmente per imbarazzo e paura non sono riuscita a farlo così chiaramente; ma il mio cuore, per quanto provi a nasconderlo, sa cosa prova per te e mai avrei pensato di poter essere ricambiata. Non so come potrò aiutarti a vincere le tue battaglie ma farò ogni cosa in mio potere per farlo e soprattutto ti starò sempre accanto perché sono davvero innamorata di te”

    Ren non resistette oltre e tornò a stringere forte a sé quella ragazza che aveva fatto breccia nel suo cuore e sembrava capirlo più ogni altra persona al mondo.
    “Perché?” non riuscì a trattenersi dal chiederle il ragazzo, continuando tuttavia a stringerla tra le sue braccia “Come fai ad amare una persona come me? Con tutti i difetti e le battaglie interiori che sto combattendo e che mi hanno portato a ferirti anche più di una volta? Non hai paura di quello che non conosci di me? Non ti spaventa tutto questo?”

    Il ragazzo sentì Kyoko irrigidirsi di colpo tra le sue braccia e sorpreso da quella reazione, allentò leggermente la presa; la vide subito liberarsi dal suo abbraccio e fissarlo impassibile dritto negli occhi. Ren all’improvviso si sentì inquieto, temeva di aver parlato troppo, di aver detto qualcosa di sbagliato; aveva paura di averla agitata portandola a chiudersi di nuovo nei suoi confronti. Non riuscì più a sostenere il suo sguardo e si trovò a fissare le sue mani e ad aspettare di sentire parole che lo avrebbero intristito nuovamente. Kyoko si alzò da terra e lentamente andò a sedersi sul divano accanto a lui.

    “Tsuruga-san” lo chiamò decisa la ragazza “Tsuruga-san…” ripeté subito dopo non avendo ottenuto nessuna risposta. “Per favore… Guardami!” il tono deciso ma allo stesso tempo dolce usato da Kyoko, convinsero Ren ad esaudire la sua richiesta. Il ragazzo si rese conto di non poter evitare di obbedire a quel richiamo così serio ma che sembrava anche così disperato. Tornò a fissare i suoi occhi ambrati e vi lesse amore e dolcezza, si stava nuovamente perdendo in essi quando la voce di Kyoko lo riportò alla realtà.

    “Hai ragione… sicuramente ci sono cose, tante cose, che non conosco di te e che ancora non sei pronto a rivelarmi; probabilmente non sarei in grado neanche io di comprenderle al momento. A pensarci bene, non so neanche quale sia il tuo nome” Ren sgranò gli occhi e la guardò preoccupato “Non essere così sorpreso… sei stato tu a dirmi che Tsuruga Ren è un nome d’arte e non intendevo dire che ho bisogno di conoscere il tuo vero nome. Sto solo cercando di rispondere nel modo più sincero possibile alle tue preoccupazioni…” Kyoko si fermò un attimo, come se stesse cercando le parole più adatte per non agitarlo inutilmente, come se volesse proteggerlo da sé stesso.
    “Non mi importa cosa ancora non so di te” riprese infine dopo un interminabile minuto di silenzio nel quale Ren si sentì morire “l’unica cosa importante è quello che ho imparato a conoscere di te, quello che tu volontariamente o meno mi hai mostrato. Conosco il tuo lato dolce, incoraggiante e protettivo, come allo stesso tempo conosco il tuo saper essere freddo come il ghiaccio e distaccato quando qualcosa o qualcuno ti deludono. Ho imparato a conoscere l’amore profondo che hai per il tuo lavoro, la passione che ci metti e che hanno portato anche me ad innamorarmi della recitazione e a sperare di poter plasmare una nuova Kyoko. Conosco però anche la tua parte possessiva e gelosa. So che in te c’è un lato più oscuro e nascosto che ti porta a combattere continuamente per tenerlo a bada. So che puoi essere geloso e provare rabbia ma allo stesso tempo so che sai amare profondamente e che parte di questo amore è indirizzato a me. Io e te non siamo poi così diversi, molti dei sentimenti negativi che provi e di cui vorresti sbarazzarti, smuovono spesso la mia anima e ci combatto quotidianamente.”

    Ren vide le guance di Kyoko colorarsi leggermente di rosso, come se avesse ricordato qualcosa di imbarazzante

    “Desiderio di possesso… quanto ne ho provato nei tuoi confronti non ne hai idea; durante la nostra interpretazione dei fratelli Hell è stato uno dei sentimenti che più ha toccato e mosso il mio cuore… nonostante le difficoltà iniziali nel costruire il ruolo che mi era stato attribuito, via via che recitavamo, mi veniva quasi spontaneo interpretare Setsu. Capivo perfettamente come mostrare i sentimenti che lei provava verso suo fratello, perché quel desiderio di possesso, quella sensazione di appartenenza l’una all’altro era già radicata nel mio cuore verso di te. Era ben nascosta in me e ho fatto l’impossibile per non farla venire a galla più del necessario. Per professionalità, per amore della recitazione, per poterti aiutare in un momento che per te è stato particolarmente difficile. Mai avrei pensato di poter esprimere questo mio desiderio di possesso nella vita reale verso di te, Tsuruga-san e perciò mi ci sono attaccata e ci ho combattuto allo stesso tempo nel ruolo di Setsu”

    Ad ogni parola pronunciata da Kyoko, il sentimento di smarrimento provato da Ren poco prima, si affievoliva ed il suo cuore riprendeva a battere; quella ragazza era davvero il suo porta fortuna, la persona capace di curare il suo cuore e non l’avrebbe lasciata andare per nulla al mondo.

    “Mi chiedi come ho fatto ad innamorarmi di te? Mi sono innamorata di te perché ti conosco Tsuruga-san. Non voglio sembrare arrogante ma penso di essere una delle poche persone a conoscere parte del tuo vero carattere. Posso distinguere il tuo vero sorriso da quello di circostanza che usi solitamente, capisco quando qualcosa di turba e quando qualcosa ti rende felice, comprendo quando l’oscurità che temi tanto rischia di prendere il sopravvento. Io ti amo perché mi hai mostrato parte di te, con i tuoi pregi ed i tuoi difetti. Mi sono innamorata del vero Ren Tsuruga e non della facciata che hai costruito per tutto il resto del mondo” concluse Kyoko.

    Ren si accorse che la ragazza era leggermente arrossita nel pronunciare le ultime frasi; quanto le era costato dirgli quelle cose? Non poté che sciogliersi di fronte a lei e regalarle uno dei suoi sorrisi più veri. Istintivamente poggiò la fronte contro la sua; quel contatto ravvicinato fece arrossire ancora di più la povera Kyoko, ma lui non le diede via di fuga. Le prese delicatamente il viso tra le mani e si avvicinò ancora di più puntando alle sue labbra. Bramava da sempre quelle labbra morbide ma non aveva mai avuto il coraggio di reclamarle come Ren per paura di ferirla o perderla. Solo in un’occasione aveva ceduto, ma lo aveva fatto impersonificando un’altra persona. Ora però, desiderava quelle labbra come Ren Tsuruga e sapeva di non potersi più trattenere a lungo. Non voleva tuttavia che passasse solo come un suo capriccio, voleva che anche Kyoko desiderasse quel bacio. A pochissimi millimetri da lei si fermò e sulle sue labbra sussurrò dolcemente:

    “Desidero con tutto il cuore baciarti Mogami-san” a quelle parole la vide diventare davvero rossa, sembrava che dovesse iniziare a fumare da un momento all’altro e mentalmente sorrise per la sua innocenza “ma non voglio rubarti questo bacio, vorrei che anche tu lo desiderassi, vorrei che fosse speciale per entrambi… se non vuoi o non ti senti pronta capirò e userò tutte le mie forze per allontanarmi da te…”

    Kyoko completamente frastornata non sapeva cosa rispondere, nella sua testa era completamente impazzita, non riusciva più a mantenere il controllo mentale sui suoi pensieri. Sapeva di non essere in grado di rispondere a voce ad una simile richiesta ma non aveva neanche idea di come comportarsi. Era la prima volta che si trovava seriamente in una situazione del genere. Il viso di Ren era appiccicato al suo, sentiva il respiro del ragazzo sulle sue labbra, percepiva il suo tocco gentile sulla sua guancia e si trovò a desiderare con tutta sé stessa quel bacio. Non riuscì a pensare più a nulla e seguì l’istinto; chiuse gli occhi e annullò la distanza tra di loro, posando un dolce e casto bacio sulle labbra di Ren per poi ritrarsi di scatto. Il ragazzo non resistette oltre, la tirò a sé e la baciò con tutta la sua anima. Cercò di essere il più delicato possibile, iniziando a regalarli piccoli baci ripetuti, ma la passione che lo travolgeva era enorme e si trovò a baciare con foga crescente quelle labbra che da tempo immemore lo avevano chiamato. Con delicatezza portò la ragazza a schiudere leggermente la bocca in modo da poter approfondire quel bacio tanto agognato e senza più indugi unì la sua lingua a quella della ragazza che tanto amava.
    Si staccò da lei solo per riprendere fiato senza tuttavia lasciarle ancora il viso, non voleva che lei si allontanasse da lui, non ancora. Le guance di Kyoko erano di un rosso spropositato ed imbarazzata la ragazza abbassò momentaneamente lo sguardo. Ren sorrise e le diede un piccolo bacio sulla fronte.

    “Grazie Mogami-san… Per tutto quello che mi hai detto, grazie davvero. Ti amo con tutto il cuore e ti chiedo già scusa da ora perché alcuni lati del mio carattere sono davvero difficili da tenere a bada... dovrai avere pazienza con me e soprattutto con la mia gelosia”
    Kyoko, ancora un po' frastornata da quel bacio appassionato appena scambiato con quel ragazzo che milioni di donne desideravano, cercò di ricomporsi e con voce tremante, ma senza esitazione rispose:
    “Anche tu dovrai essere paziente con me Tsuruga-san… Gelosia…” fece una breve pausa prima di continuare “conosco molto bene questo sentimento, è quello che detesto di più perché quando cresce nella mia anima, mi fa perdere completamente la testa, mi fa fare o pensare cose stupide e…” Kyoko non poté finire la frase perché Ren le mise deciso un dito sulle labbra.
    “Shhh… Ti prego Mogami-san, non parlarmi di quello che provi o hai provato per Fuwa. Non in questo momento per favore” lo sguardo di Ren era quasi supplichevole; Kyoko spostò delicatamente il dito del ragazzo dalle sue labbra e riprese con fermezza quello che stava dicendo.
    “non stavo parlando di… di lui, Tsuruga san… parlavo della profonda gelosia che ho provato nei tuoi confronti!”

    Per l’ennesima volta quella sera, Ren fu colto di sorpresa e si trovò a fissare basito la ragazza

    “Quando vestivo i panni di Setsu ad esempio, non sono riuscita a tenere del tutto a bada la mia gelosia verso quella… quella molesta ragazza criceto, come ti piaceva tanto chiamarla” Kyoko gli lanciò uno sguardo di rimprovero e bastò quello affinché Ren capisse immediatamente che la ragazza doveva aver provato una gelosia davvero profonda verso quella donna “ho lasciato che i miei sentimenti venissero a galla ed anche se sono riuscita fortunatamente ad imprimerli al meglio nel personaggio che stavo interpretando, non sono assolutamente fiera di essermi dimostrata così debole… per non parlare poi del momento in cui…” Kyoko si bloccò di colpo e arrossì vistosamente; Ren non riuscì a comprendere quella reazione finché lei non trovò il coraggio di continuare il discorso, incespicando però di tanto in tanto “…insomma del momento… di quando noi, cioè no io… ooooooohhhhh di quando TI HO DOVUTO LASCIARE IL SEGNO DI UN BACIO!” urlò imbarazzata.

    Ren perse per un momento la sua compostezza e nel ricordare quei momenti si agitò subito; cercò di restare il più tranquillo possibile e per spezzare l’imbarazzo si trovò a porre una domanda stupida alla ragazza.

    “Ma perché avresti provato gelosia in quel momento? Voglio dire era un momento intimo di Cain e Setsu stavano consolidando il loro rapporto; so di essere stato io il primo a perdere il controllo e ad uscire dal personaggio, ma la situazione era un po’ diversa in quel particolare momento…”

    Con la voce insicura, Kyoko gli rispose chiarendogli ogni dubbio “Ho provato una profonda gelosia nell’attimo in cui hai detto di volermi insegnare come si lasciasse il segno di un bacio”. Ren capì all’istante e per un attimo si sentì sciocco nell’aver chiesto una cosa così ovvia “ho pensato che tu, come Tsuruga-san avessi fatto la stessa cosa su altre donne e quando me lo hai ricordato nei panni di Cain, ti ho bloccato istintivamente… era una cosa che Setsu avrebbe fatto e perciò mi sono convinta che fosse per quel motivo che avessi agito così, ma sapevo nel mio cuore che era una bugia e che fossi io, come Kyoko, a non accettare la cosa. Ho provato gelosia anche per quel bacio che tu e Kana-san vi siete scambiati ed ho continuato a provarne fino a che non mi hai spiegato cosa fosse realmente successo con lei. Per non parlare di Morizumi-san, per la quale ho provato non solo gelosia ma anche rabbia perché ero convinta che tu fossi innamorato di lei… e lei non rispettava questo amore avendo una cotta per un altro”.

    Kyoko tornò ad alzare lo sguardo su di lui “Come vedi la gelosia è un sentimento che conosco e comprendo molto bene”

    Ren era ormai completamente rapito e sconvolto da tutto quello che la ragazza aveva avuto il coraggio di confidargli. L’aveva portata lì per potersi scusare sinceramente con lei, sentendosi in difetto e sbagliato, ma ancora una volta era stata lei ad aiutare lui. L’aveva risollevato ed era riuscita a toccargli l’anima con le sue parole così dannatamente schiette ma anche vere e dolci. Sollevò nuovamente la mano e riprese a sfiorarle il viso con dolcezza, come se lei fosse il più prezioso dei tesori.

    “Sono davvero lusingato Mogami-san e ti confesso che sono anche dannatamente felice in questo momento.” dopo una breve pausa Ren continuò “Le tue parole mi hanno portato a pensare ad una cosa che ho fatto nei panni di Cain… Ricordi cosa ti ho detto quella notte? Ovviamente Cain ha pronunciato quelle parole ma era Ren ad essere emerso dall’oscurità e solo esclusivamente grazie a te. Quelle parole venivano dal mio cuore, era il mio cuore a parlare. Hai capito a cosa mi riferisco, vero? Ricordi ancora cosa ti ho detto Mogami-san?”

    Kyoko arrossì e annui imbarazzata, la mano di Ren continuava ad accarezzarle la guancia ed il viso del ragazzo si fece nuovamente e pericolosamente vicino al suo.

    “Ti ho detto: - non uscirò più fuori di me, comportandomi in un modo che ti deluda come è accaduto stanotte; fino a quando durerà questa mia vita, la vivrò come il me stesso che ti appartiene fintantoché ci sari tu a prenderti cura di me e a guardarmi per sempre* – il mio era un giuramento vero ma quella notte non ho potuto dimostrarti quanto serio fosse…”
    Ren lentamente spostò la mano dal viso alla spalla della ragazza, per poi scendere delicatamente con un dito sulla sua clavicola “posso farlo oggi Mogami-san? Posso imprimere su di te questa mia promessa?”

    Kyoko perse nuovamente il controllo di sé, la sua testa cominciò davvero a fumare questa volta ed iniziò a balbettare come se non ci fosse un domani. Si erano già scambiati un bacio ed anche molto passionale per le sue corde ma questo, questo era troppo. Era una cosa troppo intima per lei, non pensava di riuscire minimamente a mantenere il controllo a quel tipo di richiesta. Con i fratelli Hell, Kyoko sapeva di avere la scusa di star recitando e per questo si era obbligata a mantenere il controllo sulle sue emozioni, ma qui come avrebbe fatto? Era Ren che glielo stava chiedendo e lo stava facendo a casa sua, sul suo divano dopo confessioni importanti da parte di entrambi. Non era la stessa cosa, sapeva di non poter resistere a tanto. Nel pallone più totale, percepì Ren carezzarle dolcemente il viso e con la voce più dolce del mondo, lo sentì sussurrargli all’orecchio

    “Stai tranquilla Mogami-san, non voglio farti nulla che tu non voglia… non è mia intenzione insegnarti niente, voglio solo dimostrarti il mio amore e che tu sappia che quello che ho detto è la verità. Vorrei imprimere la mia promessa su di te, affinché tu capisca che sono serio verso di te e che il mio cuore ed io siamo solo tuoi.”

    La ragazza per l’ennesima volta quella sera, non riuscì più a pensare lucidamente ma si fidava di Tsuruga-san, era consapevole del fatto che lui l’avrebbe sempre rispettata; più di una volta le aveva detto che sapeva quanto lei fosse pura e che non l’avrebbe mai presa in giro su una cosa così importante. Tremante ma consapevole del permesso che stava per concedere al ragazzo, afferrò la sua mano e delicatamente la riportò nel punto in cui lui l’aveva sfiorata prima, poco sopra il suo cuore. Ren la fissò dritta negli occhi come se fosse ancora in cerca di una sua conferma e lì, vide imbarazzo ma tranquillità. Prendendo coraggio appoggiò la mano sulla spalla della ragazza, strinse il tessuto del vestito tra le sue mani e delicatamente ma con decisione abbassò leggermente la spallina lasciando scoperta inizialmente solo la spalla; abbassò ancora di più il tessuto per scoprire anche la clavicola e una piccola porzione di pelle sopra il suo cuore, facendo però molta attenzione ed un notevole sforzo per non scoprire più del necessario. Sfiorò delicatamente la parte scoperta e sentì Kyoko rabbrividire a quel contatto. Senza più indugi, poggiò le labbra sulla parte interessata e cominciò a succhiare la pelle morbida della ragazza, proprio come lei aveva fatto con lui ormai parecchio tempo prima. Kyoko non si era mai sentita così, imbarazzata, insicura ma anche amata e desiderata; erano sensazioni assolutamente nuove per lei. Il contatto delle labbra di Ren sulla sua pelle, la fece rabbrividire e impazzire allo stesso tempo. Ren continuò a succhiare nello stesso punto ancora e ancora, con forza e passione. Senza rendersene conto un piccolo gemito le scappò dalle labbra. Si tappò subito la bocca, imbarazzatissima e consapevole del fatto che sicuramente il ragazzo l’aveva sentita. Ren si staccò delicatamente da lei e appoggiandosi nuovamente contro la sua fronte, rimise il vestito al suo posto, coprendo immediatamente il segno lasciato sul corpo della ragazza per non imbarazzarla più di quanto già non fosse.

    “La mia promessa è incisa su di te ora, il mio cuore è tuo e lo sarà per sempre” disse sottovoce il ragazzo.

    I due si fissarono ancora dolcemente quando, all’improvviso, un guizzo negli occhi di Ren fece allarmare la ragazza. Il ragazzo si allontanò leggermente, portandosi una mano sotto il mento completamente immerso nei suoi pensieri. Sembrava stesse cercando di capire o ricordare qualcosa e sembrava davvero confuso.

    “Tsuruga-san, tutto bene?” chiese titubante Kyoko
    “Eh? Sì sì certo va tutto benissimo… mi stavo solo domando una cosa Mogami-san e non riesco a trovare una risposta… Vedi, poco fa hai detto che non sei stata più gelosa di me e Kana-san dopo che io ti ho spiegato la situazione. Il fatto è che sono più che sicuro di non averlo fatto. L’unica volta che ne abbiamo parlato mi hai detto di sapere un segreto su di lei e di non poter dirmi niente di più. Non ti ho mai parlato di Kana-san né tantomeno detto qualcosa che potesse placare la tua gelosia. C’è forse qualcosa che non so Mogami-san?”

    Kyoko impallidì di colpo; presa dall’enfasi delle sue confessioni non si era accorta di aver fatto un simile errore ed ora non sapeva come uscirne. Si sentì spalle al muro, cercò velocemente una scusa che potesse soddisfare il ragazzo ma non le venne in mente assolutamente niente e Ren continuava ad incalzarla. Alla fine si riconobbe sconfitta e si preparò mentalmente a quello che doveva fare.

    “In realtà… tu mi hai spiegato tutto Tsuruga-san, su di te e Kana-san, solo che non ne sei consapevole ecco…” confessò alla fine Kyoko abbassando la testa e non trovando più il coraggio di guardalo negli occhi.
    “No, questo è impossibile; sono assolutamente sicuro di non averti detto niente. L’unica persona con cui mi sono confidato è stata…”
    Ren si bloccò all’istante realizzando tutto in una frazione di secondo. Guardò Kyoko che, ancora con la testa bassa e l’aura di un condannato a morte, aveva alzato una mano come per dichiararsi colpevole. Il ragazzo vide che Kyoko era imbarazzatissima e le sentì dire parole che proprio non si sarebbe mai aspettato di ascoltare in vita sua.

    “Sì, è come pensi… Pollo-chan… sono io Tsuruga-san” confessò Kyoko abbassando sempre di più il tono della voce. La ragazza rimase immobile, pronta ed in attesa della sfuriata del ragazzo.
    “Eh?!? Ch… CHE COOOOOOSAAAAAAAAAA?!?!?!?!”

    L’urlo di Ren fu sentito probabilmente da tutto il palazzo, ma la reazione del ragazzo non fu quella che Kyoko si era aspettata. Ren più che arrabbiato era tremendamente in imbarazzo; dopo aver ripercorso mentalmente ed in pochissimi secondi tutte le discussioni avute con lei a sua insaputa, si sentì sprofondare dalla vergogna. Con una mano sulla bocca, ancora tremante per l’agitazione ed un alone nero che lo circondava, il ragazzo si avvicinò a Kyoko

    “Così eri tu eh? E non hai mai pensato di dirmi niente, non è vero?!?! Penso che meriti proprio una bella punizione ora!” le disse Ren con la voce incrinata e lo sguardo allucinato.
    “No, no, ti prego… non sapevo come dirtelo, devi credermi…” Kyoko iniziò a parlare a raffica “mi avevi confidato così tante cose che non sapevo come gestire la situazione. Sapevo che non era corretto carpire quelle confidenze così a tradimento ma la mia intenzione è sempre stata quella di aiutarti. No, forse al nostro primo incontro no, ma davvero…”

    Kyoko non poté finire la frase perché si trovò le labbra di Ren incollate con prepotenza alle sue. Dopo averla colta di sorpresa e baciata a tradimento, il ragazzo si sentì soddisfatto. Si staccò da lei e vide che la ragazza lo stava guardando completamente sconvolta. Alzandosi dal divano e con un fare da finto offeso, giustificò quel bacio a tradimento con una semplice frase

    “Ben ti sta! Hai ricevuto la tua punizione!”

    Vedendola ancora più in ansia ed agitata di prima però, non riuscì più a tenerle il broncio e le sorrise dolcemente. Kyoko, ancora sconvolta da tutto quello che era successo, si trovò a pensare realmente che non sarebbe sopravvissuta a quella giornata!


    *citazione dal capitolo 196 del manga (traduzione italiana a cura del gruppo DC Team)

    Edited by *_Risa_* - 22/5/2021, 09:37
     
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    Ho letto il secondo capitolo tutto d'un fiato, per me la lunghezza non è stata un problema.
    Mi sta scoppiando il cuore per l'emozione, grazie per questo capitolo così intenso! :ct6.gif: :ct6.gif:
    <3
     
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    CITAZIONE (XxNoemixX @ 7/5/2021, 01:24) 
    Ho letto il secondo capitolo tutto d'un fiato, per me la lunghezza non è stata un problema.
    Mi sta scoppiando il cuore per l'emozione, grazie per questo capitolo così intenso! :ct6.gif: :ct6.gif:
    <3

    ohhh ma grazie!!!! :wr5.gif: sono contentissima che ti sia piaciuto! E' stato un capitolo lungo e difficile da scrivere, grazie per averlo letto! <3
     
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    Risa, ma tu mi vuoi morta? Spruzzo sangue dal naso dopo aver letto questo capitolo 😂
    È stato stupendo, finalmente una soddisfazione per la mia fantasia :ct6.gif: :7mq.gif:
    Ti faccio i miei complimenti, sei stata veramente brava, penso che in qualche modo ci stai dando quello che da tanto aspettiamo :jh7.gif:
    La lunghezza non è stata affatto un problema, anzi speravo non finisse più 😜
    Adesso attendiamo il 3 capitolo, ovviamente prenditi il tempo che ti serve, ma non ci lasciare così 🥰😍
     
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    CITAZIONE (Ikab3 @ 7/5/2021, 11:38) 
    Risa, ma tu mi vuoi morta? Spruzzo sangue dal naso dopo aver letto questo capitolo 😂
    È stato stupendo, finalmente una soddisfazione per la mia fantasia :ct6.gif: :7mq.gif:
    Ti faccio i miei complimenti, sei stata veramente brava, penso che in qualche modo ci stai dando quello che da tanto aspettiamo :jh7.gif:
    La lunghezza non è stata affatto un problema, anzi speravo non finisse più 😜
    Adesso attendiamo il 3 capitolo, ovviamente prenditi il tempo che ti serve, ma non ci lasciare così 🥰😍

    :ct6.gif: :wr5.gif: grazieeeee!!! :) devo essere sincera, non vedo l'ora che le cose tra quei due si facciano un po' più "serie" nel manga. Non vedo l'ora di vedere determinati sviluppi, ce ne sono stati già molti ma ne vorrei di più!!! Adoro veramente i momenti tra Ren e Kyoko quando li leggo, di qualsiasi natura essi siano e sono davvero impaziente ormai. Perciò sto dando libero sfogo alla mia fantasia per qualche soddisfazione prima del previsto :06ir.gif:
    Grazie davvero per aver letto! <3
     
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    Grazie per il capitolo; complimenti, la lettura è davvero scorrevole
     
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    Oh miodio Risa cosa hai creato :ct6.gif: :jh7.gif: :06ir.gif: come le altre ragazze ho immaginato ogni singola scena, è un turbine di emozioni, grazie per averci regalato questa perla, spero che ci delizierai con altri tuoi racconti su Kyoko e Ren aspettando che avvenga nel manga qualcosa di simile
     
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    Grazie davvero a tutti!!! ❤️❤️❤️ Il prossimo capitolo penso mi darà del filo da torcere ma non vedo l'ora di finirlo! Grazie!!! 😊
     
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    Ed eccomi qui con il terzo capitolo della storia! Capitolo ancora più lungo del precedente, temo XP E' stata una parte difficile questa da scrivere, si tratta di un momento di passaggio e la narrazione si svolge in più momenti della giornata; inoltre fa una piccola comparsa un personaggio visto negli ultimi capitoli del manga che non conosciamo molto bene e quindi sono andata a sentimento cercando di caratterizzare il tutto nel migliore modo possibile. Va bene, ora vi lascio alla lettura e spero che vi piaccia!

    CAPITOLO 3
    Ricoperta di bolle di sapone e con solo la testa e le ginocchia che affioravano dall’acqua, Kyoko era ancora immersa nella vasca da bagno, totalmente assorta nei suoi pensieri. Frastornata dalla piega che quella giornata aveva preso, ripensava a quanto accaduto. La sua mente, piena di ricordi, si era soffermata in quel momento sulla reazione che Ren aveva avuto alla scoperta del fatto che Bo fosse proprio lei. Il ragazzo, dopo un primo momento di grande imbarazzo e confusione, si era dimostrato davvero molto maturo. Ovviamente l’aveva ‘punita’ a modo suo e non aveva mancato di sottoporla ad un terzo grado molto accurato per testare e comprendere ogni singola cosa, ma alla fine di tutto aveva accettato la situazione, arrivando persino a ringraziarla per l’aiuto che inconsapevolmente gli aveva dato senza pretendere o rinfacciargli mai nulla. Kyoko era rimasta a bocca aperta, come sempre Ren l’aveva sorpresa, temeva che si sarebbe davvero arrabbiato o si potesse sentire preso in giro ma niente di tutto questo era accaduto e lei, lo ammirava per la sua maturità. Era ancora avvolta e cullata dall’acqua calda, senza la minima intenzione di uscire da quel rifugio così confortevole, quando si rese conto che stava facendo un bagno a casa di Ren; razionalmente ne era consapevole ma era come se ne avesse preso coscienza solo in quel momento e questo la fece arrossire all’improvviso. Non era la prima volta che si lavava a casa del ragazzo ma ora la situazione era diversa; dopo tutto quello che era successo tra loro quella sera, il fatto di lavarsi tranquillamente in quella casa le metteva un po' di ansia, come se fosse qualcosa di più intimo e personale, inconsapevole del fatto che come sempre, stesse trasformando la situazione in una cosa più grande di quello che effettivamente era. Data l’ora tarda che si era fatta, Ren le aveva gentilmente proposto di fermarsi da lui per la notte e lei aveva accettato senza esitazione considerata la stanchezza e le emozioni che quella giornata le avevano portato, ma ora si sentiva in tremendo imbarazzo. Kyoko sentiva ancora le labbra morbide di Ren poggiate sulle sue, ricordava l’incursione della lingua del ragazzo nella sua bocca in un bacio adulto che lei mai aveva dato a qualcuno prima ma che aveva comunque cercato di ricambiare nel miglior modo possibile. Amava Ren, ormai era inutile negarlo a sé stessa o al diretto interessato, avrebbe fatto di tutto per lui ma non era ancora psicologicamente del tutto pronta a quel contatto ravvicinato e da quello che ne poteva conseguire; tuttavia era sicura che avrebbe conservato quel ricordo nel suo cuore come uno dei momenti più beli della sua vita. Cuore… senza che potesse fermarla, la sua mente tornò ad un altro dei momenti che più l’avevano destabilizzata e senza volerlo abbassò lo sguardo su quel segno scuro inciso sulla sua pelle. Lo sfiorò appena e subito, prepotentemente, il ricordo di Ren che succhiava con forza la sua pelle con sempre più desiderio, si fece strada nella sua testa facendole ribollire il sangue nelle vene con un misto di imbarazzo ed eccitazione. Sprofondò nell’acqua, immergendosi completamente e quando riemerse le sue guance erano ancora di un rosso acceso. Nonostante l’imbarazzo crescente, non poté negare a sé stessa di aver davvero desiderato, per un momento, tutto di quel ragazzo e sorrise imbarazzata. Si sentiva però scossa perché Ren sembrava tranquillo, per nulla agitato, mentre lei nonostante fosse all’apparenza calma, dentro aveva un insieme di emozioni fortissime che le avevano fatto battere all’impazzata il cuore e che ancora continuavano a farlo. Com’era possibile che Ren fosse così calmo? In quel momento invidiava davvero quella caratteristica del ragazzo. Era ancora immersa nei suoi pensieri e ricordi, quando sentì bussare delicatamente alla porta.

    *********

    Quello che Kyoko non poteva assolutamente sapere era che Ren era in uno stato di agitazione tale da rendergli impossibile ragionare con lucidità. Il ragazzo era tornato a sedersi in salotto, agitato come non mai e allo stesso tempo al settimo cielo. Continuava a fissare quel divano, cercando di imprimere dentro la sua memoria ogni singolo momento vissuto con Kyoko quella sera. Le parole che la ragazza le aveva detto si erano incise nel suo cuore e lo avevano davvero risollevato. Quei baci che si erano scambiati, quella pelle candida a cui lei gli aveva dato accesso, tutto risuonava nella sua testa ed ancora si chiedeva come fosse possibile che una ragazza come lei fosse riuscita a comprenderlo così tanto e avesse potuto innamorarsi di lui. Lo shock di aver scoperto che Kyoko l’avesse anche incoraggiato, supportato e consigliato nei panni di quel pollo impertinente senza pretendere nulla, lo avevano davvero destabilizzato. Kyoko era arrivata persino a dirgli di confessarsi alla ragazza che amava quando era convinta che lui fosse innamorato di Morizumi dimostrando ancora una volta quanto avesse messo la sua felicità davanti alla propria. Era davvero unica e speciale e Ren era terrorizzato dal fatto di poterla ferire nuovamente o peggio ancora, perderla. Un lungo sospiro uscì dalla sua bocca ed il ragazzo si chiese mentalmente come si sarebbe dovuto comportare una volta che Kyoko fosse uscita dal bagno. Si rese poi conto che era ormai passato parecchio tempo da quando la ragazza si era chiusa dentro e iniziava a preoccuparsi; senza che lo ordinasse davvero, il suo corpo si mosse e in un momento si trovò a bussare alla porta del bagno per accertarsi che la ragazza stesse bene.

    **********

    “Mogami-san?”

    Il bussare improvviso e la voce di Ren scossero Kyoko dai suoi pensieri, in una frazione di secondo cercò di scacciare ogni possibile ricordo pericoloso e cercò di darsi un minimo di contegno, non riuscendo però a controllare del tutto la sua voce che uscì più imbarazzata del previsto.

    “Sì, Tsuruga-san? C’è… qualche problema?” chiese Kyoko incapace di fermare il tremolio della sua voce.
    “Oh, no tranquilla… mi chiedevo solo se stessi bene; è da parecchio tempo che sei chiusa dentro e…”
    “Oh mi dispiace immensamente Tsuruga-san, hai bisogno del bagno? Esco subito, perdonami se ci ho messo tanto! Dammi giusto cinque minuti per asciugarmi” rispose Kyoko in estrema agitazione per il possibile fastidio che stava causando e, alzandosi immediatamente, uscì dalla vasca.

    Ren al sentire quelle parole unite al movimento dell’acqua, realizzò all’istante che Kyoko fosse dietro quella porta completamente nuda e si sentì tremendamente agitato “No, no, non preoccuparti non ho bisogno del bagno… ecco io… ero, ero solo preoccupato. Fai con calma! Scusa se ti ho disturbato” disse tutto d’un fiato Ren, poi appoggiò la fronte contro la porta del bagno, delicatamente, cercando di non far rumore e chiuse gli occhi. Espirava ed inspirava lentamente, ad occhi chiusi, cercando di calmare il battito del suo cuore ed i suoi istinti. Si stava domandando se fosse stata davvero una buona idea quella di proporre a Kyoko di fermarsi per la notte, voleva davvero solo prendersi cura di lei ed evitarle altre fatiche dopo una giornata impegnativa, non aveva secondi fini in mente, ma doveva ammettere che la cosa cominciava a rivelarsi molto difficile. Dopo il loro chiarimento avevano cenato tranquillamente insieme ed avevano chiacchierato come se nulla fosse. Aveva visto la ragazza cucinare, sparecchiare e sistemare tutto con tranquillità; sapeva come muoversi e dove trovare le cose senza dover chiedere. Certo, non era la prima volta che Kyoko usava la sua cucina, quindi era normale che sapesse come muoversi, ma lui aveva percepito che la ragazza era assolutamente a suo agio, come se fosse a casa propria e questo lo aveva riempito di gioia; gli sembrava davvero come se fossero una semplice coppia di innamorati che viveva insieme. Istintivamente le aveva chiesto di fermarsi lì quella sera, precisando subito che le avrebbe preparato la stanza degli ospiti ed alla risposta affermativa di lei, era rimasto positivamente sorpreso; era palese che fosse stanca ma non immaginava una sua risposta così decisa ed immediata. Il rumore dell’asciugacapelli riscosse Ren dai suoi pensieri; rendendosi conto di essere ancora appoggiato alla porta e temendo di passare per un maniaco spione, si allontanò di botto e si diresse verso la sua camera da letto. Dopo neanche cinque minuti sentì la porta del bagno aprirsi e percepì i passi di Kyoko dirigersi verso il salotto, probabilmente la ragazza si aspettava di trovarlo lì. Poco dopo infatti si sentì chiamare:

    “Tsuruga-san? Tsuruga-san, dove sei? Il bagno è libero”
    “Ah, hai finito Mogami-san?” rispose ad alta voce, fingendosi sorpreso “sono nella mia stanza, arrivo!” Ren si alzò dal letto e si diresse verso il salotto “non ti avevo sentito uscire dal bagno, scu…” le parole gli morirono in gola alla vista di Kyoko. La ragazza ovviamente non aveva portato nessun cambio con sé, non prevedendo di dormire fuori, pertanto Ren si era gentilmente offerto di prestarle una sua maglia per la notte; data la differenza tra le loro due corporature e la temperatura non fredda era sicuro che una sua maglia fosse più che sufficiente, ma era comunque impreparato a quella vista. Kyoko dal canto suo, era un po' imbarazzata dalla situazione; indossava solo le calze ed una maglia di Ren, che per quanto grande e lunga le arrivava comunque sopra al ginocchio. Sentì lo sguardo del ragazzo addosso, come se stesse scrutando ogni centimetro del suo corpo e vide che la stava guardando con una strana espressione. Non riusciva a decifrare del tutto i sentimenti che i suoi occhi trasmettevano, ma quello sguardo fisso e maturo su di lei, la fece arrossire violentemente ed istintivamente tirò il fondo della maglia cercando di coprirsi il più possibile, ma con scarsi risultati.

    “Va tutto bene, Tsuruga-san? C’è qualche problema?” riuscì alla fine ad articolare la ragazza “Gr... Grazie infinite per la tua ospitalità e per avermi gentilmente prestato una tua maglietta. Sarà mia cura lavartela e restituirtela il…” Kyoko non riuscì a finire la frase, bloccata da quello sguardo magnetico. Ren lentamente le si avvicinò e Kyoko, senza sapere perché si ritrovò ad indietreggiare come per allontanarsi da lui. Non poté andare molto lontano però, perché si trovò spalle al muro ed un secondo dopo le braccia di Ren si appoggiarono alla parete, imprigionandola lì. Ren le sfiorò i capelli e, come spinto da una forza invisibile, si chinò su di lei ed iniziò a baciarle il collo. Kyoko rabbrividì a quel contatto e cominciò a sudare freddo non sapendo cosa fare. Sentì il ragazzo posarle piccoli baci sul collo per poi scendere piano verso la spalla; con una grande sforzo e con l’ultimo briciolo di razionalità rimastole prima di cedere ai suoi istinti, bloccò con una mano la sua discesa.
    “Tsuruga-san?”
    Ren come svegliatosi da un incantesimo, riprese lucidità e si allontanò di scatto da lei. Si coprì di colpo la bocca con la mano e la fissò imbarazzato; vide che Kyoko aveva il fiato corto ed era arrossita ma non sembrava impaurita e questo lo tranquillizzò un minimo. Vide che la ragazza continuava a fissarlo, ancora bloccata al muro in attesa di una qualche sua spiegazione. C’era ben poco da spiegare ed era convinto che
    anche Kyoko ne fosse consapevole, perciò le si avvicinò piano e chinandosi le diede un leggero bacio sulla guancia.

    “Penso che andrò a fare una doccia e sarà meglio che me la faccia ghiacciata” disse sospirando e lentamente si allontanò da lei. Vide Kyoko fissarlo smarrita per poi diventare completamente paonazza appena capì il senso della frase appena pronunciata dal ragazzo.
    “Buonanotte Mogami-san” le disse alla fine Ren e con un’ultima carezza si congedò da lei e si diresse verso il bagno.

    Kyoko ancora frastornata ed incapace di muoversi, cadde sulle ginocchia e solo dopo aver sentito la porta del bagno chiudersi, riuscì a riprendere a respirare e a sussurrare “Notte Tsuruga-san”

    **********

    Il mattino era arrivato senza ulteriori problemi e difficoltà ed entrambi avevano fatto colazione come se nulla fosse successo. Ren era impegnato al telefono e Kyoko ne aveva approfittato per iniziare a sistemare le ultime cose prima di andare al lavoro.

    “Mogami-san, ho appena finito di parlare con Yashiro, passa a prenderci a breve per andare agli studi. Non preoccuparti, non c’è bisogno che tu pulisca, preparati pure con calma.”
    “Oh tranquillo non è un problema, ho quasi finito e sono praticamente pronta! Tsuruga-san sei stato davvero gentile ad ospitarmi questa notte e questo è il minimo che io possa fare! Se hai finito, prendo anche la tua ciotola” Kyoko si allungò e prese l’ultima ciotola rimasta ancora da lavare per poi dirigersi al lavandino, notando però che Ren sembrava turbato e combattuto per qualcosa.
    “Sono io che dovrei ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me… Kyoko” disse infine Ren.

    Un rumore sordo arrivò alle orecchie del ragazzo e si rese conto che Kyoko aveva fatto cadere la ciotola che aveva tra le mani e che ora giaceva rotta sul pavimento.

    “AHHHHHH Mi.. mi.. dispiace, sono mortificata… sono davvero maldestra, mi è scivolata dalle mani, raccolgo subito… sono desolata” la ragazza era come impazzita, continuava a balbettare e a scusarsi, mentre inginocchiata sul pavimento si era lanciata a raccogliere i cocci rotti. Raccolse gli ultimi pezzi con fretta e foga, non prestando molta attenzione a quello che stava facendo, finendo così per tagliarsi un dito.
    “Ahi!” Kyoko fece cadere nuovamente gli ultimi pezzi raccolti, maledicendosi mentalmente per la sua stupidità, quando all’improvviso si senti afferrare la mano.
    “Ti sei tagliata? Fammi vedere!” Ren le aveva preso la mano e fissava il suo dito sanguinante preoccupato “per fortuna non è nulla di grave, è solo un taglietto. Mi spiace… è colpa mia”
    “No, non è assolutamente vero… mi sono distratta, non è colpa tua Tsur” non riuscì però a pronunciare il suo nome, come se fosse un peso enorme pronunciare quella singola parola.
    “Lo vedi che è colpa mia?” continuò il ragazzo; Kyoko alzo di scatto la testa verso di lui e lo vide sorridere. Era però un sorriso dolce e triste allo stesso tempo “Perdonami, non volevo metterti in imbarazzo o mandarti in confusione…” continuò il ragazzo “ho sempre desiderato poterti chiamare per nome almeno una volta e… e dopo quello che è successo ieri ho pensato di provare ma non immaginavo una reazione del genere. Perdonami… In realtà avrei dovuto prevederlo, sono successe già tante cose tra di noi, probabilmente è troppo. Davvero scusami, ti sei anche ferita…”

    Quelle parole gentili e quel sorriso triste agitarono ancora di più la ragazza, le spiaceva che Ren si sentisse così perché non era assolutamente colpa sua, era lei ad avere un problema.

    “No, sono io che dovrei scusarmi in realtà… mi hai preso alla sprovvista ecco tutto… Non è assolutamente colpa tua R... Re…” kyoko provò con tutto il cuore a dire quella semplice parola, voleva davvero chiamarlo per nome e rassicurarlo ma per quanti sforzi facesse, non ci riusciva; si sentiva troppo in imbarazzo. “AHHHHHHHHHHHH non ci riesco, scusami Tsuruga-san” iniziò a piagnucolare Kyoko sentendosi davvero in colpa.

    Ren si sentì sciogliere davanti a quella dolce ragazza e delicatamente le mise un dito sulle labbra “Non preoccuparti, non ti ho chiamato per nome perché volevo che anche tu ti sentissi obbligata a farlo, ho seguito solo il mio istinto ed il mio cuore. Capisco però che sia un altro cambiamento importante e non voglio forzarti. Entrambi abbiamo degli obiettivi e la nostra relazione è cambiata già parecchio, non voglio metterti pressione o essere un impedimento o un problema, specie con il lavoro. Non voglio che tu impazzisca ogni volta che mi vedi, quindi stai tranquilla. Mi basta poterti stare accanto, sai cosa provo per te e sapere che anche tu provi lo stesso e che di fatto nel nostro cuore ci consideriamo fidanzati, è già tantissimo.” Kyoko arrossì a quelle parole ma si sentì comunque in colpa, abbassò lo sguardo e mormorò sottovoce un’ultima scusa.

    “Oh stai ancora sanguinando, perdonami” disse Ren all’improvviso
    “N... non ti preoccupare, vado a pulirmi subito” la ragazza però non fece neanche in tempo a pensare di alzarsi che vide Ren portare la sua mano verso le labbra e succhiargli il sangue dal dito. Kyoko si sentì avvampare per la milionesima volta da quando aveva messo piede in quella casa. Anche questa volta Ren aveva seguito l’istinto e se ne rese conto solo dopo, una volta allontanato il dito dalla bocca e vedendo l’imbarazzo di Kyoko.
    “Gomen… temo di essere un caso disperato” Ren si alzò e accarezzandogli dolcemente la testa l’aiutò a rimettersi in piedi “vai a pulirti la ferita come si deve e a metterti un cerotto; trovi tutto nel mobiletto in bagno. Finisco di sistemare io qui, stai tranquilla… …Mogami-san
    Kyoko si sentì rincuorata, la gentilezza di Ren era infinita; era sempre più consapevole del fatto che quel ragazzo avrebbe fatto di tutto per rispettarla e per non forzarla in niente, anche a costo di lottare contro sé stesso ed i suoi istinti; inoltre capiva sempre di più quanto dolore dovesse provare Ren nei momenti in cui non riusciva a controllarsi e involontariamente la feriva. Kyoko si sentiva quasi come se si stesse approfittando di lui, ma allo stesso tempo gli era infinitamente grata.
    “Grazie di cuore, Tsuruga-san”.

    Un quarto d’ora dopo Yashiro passò a prenderli e nel vederli arrivare così tranquilli e sorridenti non resistette alla tentazione di divertirsi un pochino con quei due giovani, forse non più inconsapevoli, innamorati.

    “Buongiorno Ren, Kyoko-chan”
    “Oh buongiorno Yashiro-san, grazie per essere venuto a prenderci e mi scuso per il cambio di programma che le abbiamo comunicato solo ieri sera tardi. Ero particolarmente stanca e si era fatto molto tardi così Tsuruga-san si è gentilmente offerto di ospitarmi” si giustificò Kyoko in tutta fretta, prodigandosi in un grande inchino.
    “Oh tranquilla nessun problema Kyoko-chan, anzi per me è stato sicuramente più comodo passare a prendere entrambi nello stesso luogo. Comunque Ren…” Yashiro abbassò di colpo la voce ed in tono canzonatorio provocò un po' il ragazzo “spero che ti sia comportato adeguatamente la notte scorsa ed abbia mantenuto la situazione appropriata Ah Ah Ah.” Kyoko si impietrì e nella sua mente tornarono prepotentemente moltissime immagini compromettenti, mentre Ren con il sorriso più falso e splendente che si fosse mai visto dipinto sul suo volto, si avvicinò e gelò il manager sul posto:
    “Yashiro-san non capisco proprio a cosa tu stia alludendo e forse sarebbe meglio muoverci o faremo tardi, non trovi?” con un brivido che gli percorse la schiena, il manager riuscì a trovare il coraggio di rispondere solamente
    “Ah, sì certamente… Scusami Ren”

    Il tragitto verso gli studi fu tranquillo, delle tre persone chiuse in quell’auto quella più agitata e confusa era Yashiro. Il manager era sicuro di trovare Ren e Kyoko riappacificati dopo la discussione della sera precedente ma non si aspettava una simile confidenza e tranquillità tra quei due. Come era possibile un simile cambiamento in una sola notte? Da quello che sapeva ed aveva intuito la sera prima, entrambi i ragazzi erano già consapevoli dei sentimenti che provavano l’uno per l’altra eppure, nonostante ciò, la loro relazione era rimasta molto professionale non solo in presenza di terzi ma anche in sua presenza. L’ulteriore confessione di Kyoko della sera prima e relativa riappacificazione non avrebbe dovuto quindi creare un clima così rilassato tra quei due davanti a lui. Il manager si continuava ad arrovellare il cervello per capire cosa potesse essere successo di così eclatante la notte prima quando, improvvisamente, un terribile presentimento lo colpì. Possibile che Ren avesse davvero fatto qualcosa a Kyoko? Yashiro li stava solo provocando poco prima, non pensava che qualcosa potesse essere davvero successo tra loro. Possibile che quel ragazzo non avesse resistito alla tentazione e avesse ceduto alla sua libido e i suoi desideri? Tutti questi pensieri affollavano la mente del manager che senza volerlo si trovava a spiare continuamente dallo specchietto retrovisore i due passeggeri che conversavano e si sorridevano tranquilli, ignari della sua frustrazione. Yashiro non ebbe più dubbi sul fatto che qualcosa di importante fosse accaduto tra quei due ma si convinse che Ren fosse riuscito a tenere tutte le mani al loro posto, non poteva essere altrimenti. Moriva però dalla voglia di sapere cosa fosse successo, ma per quel giorno non avrebbe chiesto ulteriori spiegazioni, ci teneva alla sua vita!

    “Eccoci, siamo arrivati. Ren ho delle commissioni da fare per il tuo prossimo appuntamento, vi spiace se vi lascio all’ingresso senza entrare nel parcheggio sotterraneo?”
    “Nessun problema, grazie mille Yashiro-san ci vediamo più tardi allora. Vieni Mogami-san”

    La macchina ripartì e Ren si diresse verso l’ingresso seguito da Kyoko, quando vide che la ragazza si era fermata e lo stava fissando; sembrava preoccupata.

    “Mogami-san, tutto bene? C’è qualcosa che non va?”
    “N... No ecco, vorrei chiederti una cosa, ma mi sento un po’ in imbarazzo e temo che all’interno sia ancora peggio. Non vorrei che qualcuno sentisse e fraintendesse ecco…” Kyoko sembrava davvero agitata ed il ragazzo iniziò a preoccuparsi.
    “Mogami-san, se hai qualcosa da dirmi possiamo trovare tranquillamente un angolo appartato all’interno della LME stai tranquilla.”
    “No, non posso lasciartelo fare! Non puoi perdere altro tempo con me, devi andare a lavorare. È tutto a posto, non preoccuparti!” disse la ragazza, agitando le mani e realmente preoccupata di un suo possibile ritardo.
    “Mogami-san, ho ancora del tempo a disposizione tranquilla. Andiamo”
    Kyoko cedette e seguì Ren verso l’interno degli studi; nessuno dei due si accorse però, che una donna poco lontano aveva assistito a tutta la scena e si apprestava a seguirli nuovamente.

    Seduta sul divanetto di fianco a Ren, Kyoko si continuava a guardare intorno sospettosa, in cerca di orecchie indiscrete che potessero ascoltare la loro conversazione. Il ragazzo la osservava sempre più confuso e alla fine la richiamò all’ordine, convinto che altrimenti Kyoko non le avrebbe detto niente.

    “Mogami-san, siamo soli stai tranquilla! Cosa devi dirmi di così riservato?” la incoraggiò Ren
    “Eh? Ah sì, hai ragione scusa Tsuruga-san! Il fatto è che sono davvero contenta di aver chiarito con te ieri e ti sono grata della tua ospitalità e gentilezza perciò vorrei davvero sdebitarmi, se possibile. Ho una pausa piuttosto lunga dopo il lavoro di stamattina e... beh avevo pensato di poter preparare qualcosa per pranzo e magari mangiare insieme nel tuo camerino. Sarei più tranquilla e mi assicurerei anche del fatto che tu faccia un pasto decente! Senza Yashiro-san non so quanto tu riesca a prenderti realmente cura di te… Quindi volevo chiederti se avessi tempo per pranzare insieme o se avessi tutta la giornata piena.”
    “Quindi vuoi pranzare con me solo per sdebitarti?” chiese un po' deluso Ren
    “NO!” il ragazzo strabuzzo gli occhi “No, ecco in realtà avrei davvero voglia di pranzare insieme ma non vorrei sembrare invadente… ho pensato quindi anche ad un motivo diverso dalla sola mia voglia di trascorrere tempo insieme…” ammise imbarazzata Kyoko “ma quello che ti ho detto prima è vero! Tengo davvero alla tua salute”
    Ren sorrise dolcemente “Pranzerò volentieri insieme a te Mogami-san, dovrei avere tempo per una pausa, anche se mi offende il fatto che nessuno pensi che io sia autosufficiente!” Ren mise su un finto broncio, che fece sorridere la ragazza, poi però continuò serio “Come mai non me lo hai semplicemente chiesto una volta scesi dalla macchina e mentre ci dirigevamo agli studi?”
    “Beh tu sei il famoso Tsuruga Ren!” Il ragazzo la guardò senza capire “Avevo timore che qualcuno ci sentisse e potesse fraintendere e non mi riferisco solo ad eventuali scoop giornalistici ma anche a persone all’interno della LME, senza considerare che c’è ancora la questione della tua frequentazione con Kana-san in ballo.”
    Ren sospirò “E’ anche a questo che mi riferivo stamattina Mogami-san; devi stare tranquilla ed essere te stessa quando siamo insieme, come hai sempre fatto. Siamo alla LME, qui il presidente sa sempre tutto! Stai tranquilla che niente di strano potrebbe uscire senza il suo consenso. Per quanto riguarda il personale o le celebrità che girano all’agenzia, sanno perfettamente che il nostro è sempre stato un rapporto come dire… particolare, quindi non penso che si sorprendano per un tuo invito a pranzo.”
    “Eh?!?! In che senso ‘rapporto particolare’, scusa?”
    “Beh” Ren accavallò le gambe e si mise una mano sotto il mento “per prima cosa non ti sei mai fatta intimidire dalla mia fama e mi hai sempre spiattellato tutto in faccia” Kyoko arrossì e abbassò lo sguardo sentendosi colpevole “mi hai sempre rimproverato per quello che mangiassi o se saltassi qualche pasto, sgridandomi anche sul set tra una ripresa e l’altra, non badando a chi ci fosse con noi. Mi hai fatto da manager per un periodo, abbiamo già pranzato insieme e più di una volta è capitato che avessimo una conversazione personale e adesso abbiamo addirittura Yashiro-san che segue entrambi. Non è strano vederci arrivare insieme o essere più in confidenza e molte delle persone che sono qui, questo lo sanno. Ti è capitato più di una volta che qualcuno ti dicesse che invidiava la tua sfacciataggine o libertà nei miei confronti, giusto?” Kyoko tornò a guardarlo e dovette riconoscere che quello che Ren gli aveva detto, era assolutamente vero. Annuì piano confermando silenziosamente ogni singola parola.
    “Non voglio davvero che la nostra relazione cambi più di tanto, Mogami-san. Mi piace il nostro rapporto e sapendo tutto quello che so ora” sottolineò le ultime parole per essere sicuro che la ragazza capisse a cosa si riferisse “non pretendo molto di più quando siamo in pubblico, sono tranquillo lo sai. Tuttavia…” Ren allungò una mano e le sfiorò i capelli “mi riservo il diritto di mostrarti un po' più di attenzioni nella sfera privata”. Kyoko arrossì nuovamente e agitata si guardò intorno per l’ennesima volta per vedere se qualcuno avesse notato quel contatto più personale. Ren sorrise e si scusò “Perdonami, Mogami-san, a quanto pare sembra che dovrò iniziare ad usare più autocontrollo di prima nei momenti in cui siamo soli, specie in pubblico. Mi impegnerò in questo e sei autorizzata a sgridarmi quanto ti pare in caso dovessi esagerare” concluse Ren facendole l’occhiolino. Kyoko si tranquillizzò e regalo un sorriso colmo d’amore e gratitudine al ragazzo.
    “Ora devo proprio andare Mogami-san, ci vediamo più tardi allora. Per una volta, aspetterò con gioia il momento del pranzo!” I due ragazzi si salutarono e ognuno si diresse velocemente al proprio lavoro.

    Nascosta alla loro vista, la donna che li aveva seguiti dalla strada tirò fuori il cellulare e fece una chiamata

    “Sono io. È proprio come ci è stato riferito… Sì ne sono sicura, conosco bene quel ragazzo, può raggirare e provare a nascondere i suoi sentimenti agli altri ma non può farlo con me o con te, lo sai bene. Contatto Lory affinché ci aiuti ad organizzare la cosa… Eh? Kyoko? Capisco bene perché ti abbia colpito così tanto, fin dal primo momento che l’ho incontrata, ho capito che era quella giusta. Spero solo che tutto vada come previsto e che la cosa non ci si ritorca contro ma ho piena fiducia, in entrambi… Perfetto, a più tardi allora caro, ti aggiorno.” La donna chiuse la conversazione e subito compose un altro numero “Lory, sono io. Confermiamo la cosa, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Ti chiedo scusa già da ora per possibili problemi… Certo, ti raggiungo subito”.
    Con ancora il telefono stretto tra le mani, la donna si diresse verso l’ufficio del presidente, non riuscendo tuttavia a nascondere un grosso sorriso.

    *********

    “Pronto, Yashiro-san? Scusa il presidente mi ha fissato un incontro all’ultimo minuto, proprio alla fine della giornata. Non ha avuto modo di contattarti prima, mi spiace. Mi ha detto che sarà una cosa breve e non ho potuto dirgli di no. Non ci metterò molto, ti dispiace aspettarmi nel parcheggio? Grazie!”.

    Ren chiuse la chiamata, si rimise il telefono in tasca e si diresse svogliatamente verso la sala riunioni indicatagli dal presidente. Si sentiva leggermente inquieto, quando il presidente lo convocava così all’improvviso senza dargli molte spiegazioni, c’era sempre qualcosa sotto. In più non lo aveva voluto vedere nel suo ufficio e la cosa lo turbava moltissimo. Sospirò, sperando che per una volta il suo sesto senso si sbagliasse ma aveva davvero un brutto presentimento e non riusciva a capire come mai. Arrivato a destinazione, bussò e senza attendere risposta entrò nella stanza.

    “Eccomi boss, sono parecchio stanco, vorrei fare una cosa veloce se possibile. Boss?” si guardò intorno ma non vide nessuno “Boss?” ripeté nuovamente senza ottenere risposta; la cosa gli piaceva sempre meno. Improvvisamente sentì bussare alla porta e incerto invitò l’ospite ad entrare.
    “Con permesso” Ren riconobbe all’istante il proprietario di quella voce e come si aspettava vide entrare Kyoko nella stanza “chiedo scusa per il ritardo, ho avuto… Eh? Tsuruga-san? Come mai sei qui?”
    “Ho un appuntamento con il presidente, immagino che abbia convocato anche te a questo punto” rispose a voce bassa il ragazzo.
    “Sì esatto, sai come mai? È successo qualcosa? Non è ancora…” Kyoko fu interrotta dal rumore della porta che si apriva, voltandosi vide entrare il presidente seguito da una donna con un grosso cappello a coprirle quasi del tutto il viso e che camminava il più possibile dietro a Lory, quasi come se si stesse nascondendo.

    “Ah bene, siete arrivati entrambi. Mi dispiace avervi convocato così all’ultimo ma è una questione urgente. Qualcuno ha bisogno di parlarvi; prima di cominciare però avrei una cosa da dirvi.” Lory si sedette al tavolo e pregò i due ragazzi di fare altrettanto. Appoggiò i gomiti sul piano e incrociò le mani davanti al viso. “Ren… ti chiedo di capire fin da ora che tutto quello che sta per succedere non è per farti soffrire ma per il tuo bene. Personalmente forse avrei scelto un metodo diverso, ma non dipende solo da me” Ren si rabbuiò di colpo, iniziando a prevedere guai grossi senza realmente capirne il motivo. “Mogami-san” riprese cupo il presidente “sento di dovermi scusare anche con te, ma sappi che tutti noi abbiamo completa fiducia nelle tue capacità”. Kyoko non riusciva proprio a capire cosa stesse succedendo ed istintivamente non poté non voltarsi a guardare la donna misteriosa che ora volgeva ad entrambi le spalle, come in attesa di un segnale. “Bene, dopo queste dovute premesse, lascio la parola alla mia ospite, una persona che comunque entrambi già conoscete.”

    La donna, rimasta fino a quel momento in disparte, si avvicinò al tavolo e con un movimento fluido si levò il cappello; una folta chioma ondulata le si riversò sulle spalle e con un sorriso smagliante, saluto entrambi.

    “SARA? Sara, sei proprio tu? Che ci fai qui? E cos’è tutto questo mistero? Sono confusa…”
    “Ciao Kyoko! Ti trovo bene, grazie ancora per quel giorno al parco divertimenti.” Disse sinceramente la donna, poi all’improvviso si fece seria e si voltò a guardare Ren.
    “Ciao Ren, è da molto che non ci vediamo, anche se dal tuo sguardo non sembri molto felice di vedermi”
    Kyoko si voltò verso il ragazzo e quello che vide la turbò; Ren aveva uno sguardo duro e spaventato allo stesso tempo e fissava Sara con occhi quasi sbarrati, ma fu la voce con la quale rispose, la cosa che più la colpì.
    “No, sono felice di vederti, lo sono sempre lo sai… ma non pensavo di vederti qui oggi…” disse con voce tagliente “sapevo che qualche giorno fa fossi in città e non ne capivo il perché, ma non ho avuto modo di parlarne con il boss; temo tuttavia di aver sbagliato e sottovalutato la cosa” concluse freddo.
    “Oh quindi sapevi che fossi in Giappone! Ah già, la foto… Immagino che Kyoko abbia mandato a te le foto che ci siamo fatte quel giorno, sbaglio Kyoko?” Sara si rivolse nuovamente alla ragazza, che arrossita vistosamente, non poté fare a meno di annuire.
    “Lasciala stare per favore e dimmi invece cosa ci fai qui. E soprattutto cosa significa tutto questo.”
    “Non pensi sia giunto il momento di far un po' di luce nel tuo cuore, mio caro? Sei innamorato di questa ragazza vero?” Ren e Kyoko sbiancarono all’istante “Non pensi sia giusto aprirti con lei e rivelarle qualcosa in più su di te e sul tuo passato? Non pensi abbia il diritto di conoscere almeno il tuo vero nome? Non…”

    “NO!” un colpo secco sul tavolo fece sobbalzare Kyoko che vide il ragazzo livido di rabbia e spaventato come non mai “Non puoi farmi questo, non puoi! Non puoi piombare qui all’improvviso e sconvolgermi così, non ne hai il diritto neanche se sei mia…” Ren si tappò la bocca e si morse la lingua “Mi spiace, non so bene dove vogliate arrivare ma non starò qui un minuto di più” sibilò Ren velenoso. Il ragazzo si alzò di scatto e si diresse verso la porta spalancandola come una furia, ma non poté andare da nessuna parte perché la sua fuga fu bloccata da una persona, un uomo che non doveva trovarsi assolutamente lì: Kuu Hizuri.

    “Dove pensi di andare, Ren?” chiese Kuu bloccandogli il passaggio.

    Il ragazzo indietreggiò di colpo, si sentiva in trappola e si maledisse per non aver seguito il suo sesto senso.

    “MERDA! Si può sapere che intenzioni avete? Perché siete entrambi qui?” Ren stava cercando di controllarsi, ma invano. Non voleva agire così, non voleva tirare fuori quella parte davanti a Kyoko ma si sentiva come un condannato sul patibolo, aveva paura… Paura di quello che quei due, anzi tre pazzi volevano fare; paura di perdere tutto e questo lo stava mandando fuori di testa. Si voltò ed incrociò gli occhi di Kyoko che lo guardava smarrita ed incapace di proferir parola. La ragazza non capiva cosa stesse succedendo, come Ren conoscesse Sara e come mai fosse così spaventato alla vista di Kuu. Avrebbe dovuto conoscerlo appena, eppure tutto faceva capire che le cose non erano esattamente così.

    “Ren… è così che ti fai chiamare ora giusto?” continuò Sara “Non puoi scappare per sempre, devi affrontare questa cosa. Ti osserviamo da tempo, direttamente o indirettamente tramite gli occhi di Lory. Non è un comportamento leale, lo ammetto ma non potevamo resistere tanto tempo lontani da te, lasciandoti solo e allo sbaraglio. Lo sai anche tu questo…”
    “SILENZIO, non voglio ascoltare… non qui, non davanti a lei… per favore…” Ren quasi supplicava. Kuu fece un lungo sospiro e poi prese la parola.
    “Ren, è proprio perché si tratta di lei che siamo qui. Non lo capisci? Tu la ami e lei ama te e non solo perché sei il famoso Ren Tsuruga questo lo avrai capito anche tu, sei un uomo intelligente. Ha già dimostrato di essere degna di fiducia, perché allora sei così spaventato? Non ti stiamo chiedendo di raccontargli ogni cosa, ma non credi che meriti di sapere qualcosa in più? Ne ha diritto Ren… E la cosa più importante è che servirà a te, sei felice con lei, perché temi di poterlo essere ancora di più? Non siamo qui per farti del male, lo sai che sei tutto per noi e ti vogliamo bene. Lo sai vero Ku…”

    NON DIRLO!!! Non pronunciare quel nome, non te lo permetto…” Ren ormai ringhiava, i pugni serrati, lo sguardo furioso “MI VOLETE BENE? DAVVERO? PERCHE’ DIAVOLO MI STATE FACENDO QUESTO ALLORA? PERCHE’? Mi sembra solo un comportamento egoista, non capisco e non voglio capire. Voglio solo andarmene da qui! SUBITO!”

    Ren spostò di peso Kuu e si diresse nuovamente verso la porta, quando qualcuno lo afferrò per un braccio. Ren si girò completamente livido di rabbia e si accorse che a bloccarlo era stata Kyoko.

    “Mogami-san lasciami!” disse a denti stretti, cercando di controllare la rabbia.
    Kyoko si era mossa per istinto, non poteva permettere di far andare via Ren con quello stato d’animo. “Tsuruga-san ti prego aspetta, non puoi andare via ora… Io… davvero non capisco cosa stia succedendo ma so che non posso lasciarti andare via così. Prova a calmarti ti prego, se vuoi andare via di qui va bene ma permettimi di aiutarti…” Quelle parole lo turbarono ancora di più. Il suo lato oscuro, la parte di Kuon che cercava di sopprimere stava uscendo prepotentemente allo scoperto ed il fatto che lei lo stessa vedendo così, gli fece perdere completamente la ragione.

    “Ho detto di LASCIARMI” e con uno strattone violento si liberò della sua presa. Non si rese conto però della forza utilizzata ed il colpo fu così forte da far perdere l’equilibrio alla ragazza e farla cadere per terra. Ren sbiancò, impietrito biascicò qualcosa, lanciò un ultimo sguardo a Kyoko che ancora lo fissava da terra e poi indietreggiando, uscì dalla stanza. L’ultima cosa che Kyoko vide fu lo sguardo vuoto, freddo e smarrito dipinto negli occhi di Ren, quello sguardo che aveva già visto durante le riprese dei fratelli Hell.

    “Kyoko?” Sara le si avvicinò e l’aiutò a rialzarsi “Kyoko? Stai bene?”
    “Eh?” chiese smarrita la ragazza
    “Ti ho chiesto se stai bene” le rispose gentilmente Sara
    “Non lo so” riuscì solo a dire “penso… penso di no… non capisco cosa stia succedendo, non capisco perché vi siate comportati così. Non so quali siano i vostri rapporti o le vostre intenzioni, ma non avevate il diritto di ferirlo in quella maniera” continuò di getto Kyoko, ogni parola le usciva sempre con più foga e la rabbia sopita fino ad allora prese il sopravvento “PERCHE’? Perché lo avete trattato così? Vi ha chiesto di smetterla, vi ha supplicato eppure siete andati avanti a provocarlo. Con che diritto gli fate questo? Era spaventato, era arrabbiato ma non vi è importato niente! Non posso assolutamente accettare questo vostro comportamento! Con quale diritto osate dire di volergli bene? Non so in che rapporti siate e non mi interessa, so solo che lo avete spinto nuovamente nel baratro e nell’oscurità che lui teme e contro cui sta cercando di combattere ed io non ho potuto fare niente per aiutarlo. I suoi occhi… dicevano tutto… È TUTTA COLPA VOSTRA!” concluse urlando la ragazza.

    “Tu… tu hai già visto quello sguardo prima?” gli chiese Kuu stupito e gli bastò guardare Kyoko negli occhi per averne la certezza. “E non sei spaventata?” gli chiese serio. Kyoko si irrigidì di colpo ma poi con sguardo fiero rispose senza indugio
    “No! Lo sono stata in passato, ma solo perché mi ha spiazzato e mi sono trovata davanti una persona che non riconoscevo. Ho visto quell’oscurità che aveva inghiottito anche me una volta e non sapevo come aiutarlo. Io non ho paura di lui… ho paura di non poterlo aiutare, soprattutto ora”

    Kuu le si avvicinò e le prese le mani “Lo sapevo, sapevo che eri quella giusta” Kyoko lo guardò confusa ma ancora arrabbiata ed istintivamente ritrasse le mani; vide che anche Sara si era avvicinata e aveva preso a braccetto l’uomo.
    “Ti prego” iniziò Sara “ti prego, aiutalo… solo tu puoi farlo ora. Lui si starà odiando in questo momento e probabilmente odierà anche noi… so che quello che abbiamo fatto può sembrare crudele ma lo abbiamo davvero fatto per lui… per voi… è stato brutale lo ammetto, ma era necessario. Lory era contrario ad una cosa così drastica, voleva andarci più cauto ma noi sapevamo che solo questo lo avrebbe potuto smuovere… ti prego aiutalo, solo tu puoi farlo ora” Kyoko guardò confusa Sara, la donna sembrava davvero distrutta.
    “Kyoko” Kuu le riprese le mani e questa volta la ragazza non riuscì a sottrarsi alla sua presa “ti prego anche io dal profondo del cuore. Aiutalo! Salva… …il nostro ragazzo” Kyoko sgranò gli occhi ancora più confusa di prima, ma in un attimo decise. Avrebbe salvato Ren a tutti i costi. Tirò fuori il cellulare e più in fretta che poté compose un numero.

    “Yashiro-san, sono Kyoko. Tsuruga-san è già lì con te? Cosa? Ti... Ti ha chiamato? Yashiro-san devo chiederti un favore: quando arriverà Tsuruga-san trattienilo, non andate via prima del mio arrivo. Due minuti e sono lì, sto scendendo! Yashiro-san, lui sarà distrutto e arrabbiato e probabilmente se la prenderà con te, ma ti prego trattienilo, arrivo subito!” Kyoko chiuse la chiamata e scappò di corsa dalla stanza.

    “Siete soddisfatti?” chiese Lory alla coppia una volta che Kyoko fu uscita.
    “Abbiamo fatto quello che doveva essere fatto, il resto spetta a loro” concluse Kuu.

    Kyoko correva per le scale come una disperata, cercando di fare il prima possibile; temeva che Yashiro non riuscisse a trattenere Ren per molto, quel testone sarebbe stato capace di mettersi al volante e mollare il manager sul posto. Finalmente vide l’ingresso del parcheggio e correndo a più non posso vi si fiondò dentro. Le sue aspettative non erano sbagliate, Yashiro stava cercando di trattenere a forza Ren dal salire in macchina ma il ragazzo stava ormai perdendo la pazienza e Kyoko temeva che potesse colpire il povero manager da un momento all’altro.

    “TSU.. TSURUGA-SAN!” gridò Kyoko ansimando per la corsa fatta; vide Ren bloccarsi all’istante e guardarla scioccato “Tsuruga-san fermati” continuò Kyoko avvicinandosi lentamente.
    “Fermati lì, non ti avvicinare… non ho voglia di parlare o dare spiegazioni a nessuno. Ho bisogno di stare da solo”
    “Non posso lasciarti solo Tsuruga-san, non nello stato in cui ti trovi” Kyoko continuò imperterrita ad avvicinarsi.
    “STAMMI LONTANO, non ti voglio tra i piedi, non ho bisogno della pietà di nessuno. Vattene!” sputò rabbioso Ren.

    Kyoko si immobilizzò sul posto, pietrificata da quelle parole. Yashiro era sbiancato per la situazione creatasi e che non riusciva a comprendere. Che diavolo era successo con il presidente da sconvolgere così Ren? “Yashiro-san, se non vuoi accompagnarmi a casa allora togliti di mezzo per favore, tornerò da solo” disse tagliente Ren. Il manager incapace di ribattere lo lascio andare e lentamente si spostò lasciando libero il passaggio verso la macchina. Il ragazzo stava avvicinandosi alla vettura quando qualcosa lo colpì sulla testa e delle parole pronunciate da Kyoko lo gelarono sul posto.

    “TI HO DETTO DI FERMARTI, REN!” urlò a squarciagola Kyoko dopo avergli lanciato contro il suo portamonete.
    Il ragazzo si voltò a guardarla completamente scioccato “Come… come mi hai chiamato?” balbettò incerto.
    “Ti ho chiamato Ren, è questo il tuo nome o sbaglio?” continuò Kyoko, livida di rabbia con le mani sui fianchi ed uno sguardo che non presagiva nulla di buono, era come se la sua aura fosse diventata nera tutta di colpo. “Come osi parlarmi così? Chi ti credi di essere eh? Io non provo nessuna pietà. Sono solo preoccupata per te, stupido imbecille! Chi credi che io sia? Conosco quello sguardo e so cosa comporta, non voglio né spiegazioni, né scuse… non pretendo nulla di tutto questo, voglio solo aiutarti e starti vicino e non sarai certo tu ad impedirmelo, sono stata chiara?” Kyoko allungò la mano verso di lui “E adesso gentilmente riportami il mio portamonete per favore, dalla rabbia mi è scivolato di mano e temo di averti colpito per sbaglio” Ren, completamente sconvolto non poté far altro che obbedire, si chinò a raccogliere l’oggetto e come un automa si avvicinò a Kyoko e glielo appoggiò in mano.

    La mandibola di Yashiro toccò terra, ancora sconvolto dal coraggio di Kyoko e dall’ubbidienza di Ren; si trovò a pensare che, questa volta, quello che doveva pregare per uscire vivo dalla situazione fosse proprio quel ragazzo problematico.

    “Allora, Ren… vogliamo andare ora?” continuò Kyoko impassibile. Il ragazzo non resistette, prese la sua mano e la tirò a sé, stringendola in un abbraccio disperato.
    Yashiro tornò lucido in un istante e d’istinto corse verso di loro, li coprì con il suo corpo ed allargando le braccia si mise in posizione di protezione. “Non qui, mi dispiace. Avete già dato abbastanza spettacolo e rischiato di attirare fin troppo l’attenzione. Salite in macchina, subito!” A malincuore e con un notevole sforzo, il manager strappo Kyoko dalle braccia di Ren e fece salire entrambi sulla vettura, poi velocemente mise in moto e uscì dal parcheggio sperando con tutto il cuore che nessun spettatore indesiderato avesse assistito a quanto appena accaduto in quel maledetto parcheggio.


    Edited by *_Risa_* - 22/8/2021, 11:46
     
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37 replies since 4/5/2021, 17:12   881 views
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