Pure Blooded

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Aira42
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    O_O <--- totalmente impietrita
    Demetra, vacci piano con la passione XDDDD
    Seguito U_U non so che altro dire...
     
    .
  2. Lee-chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Twinlally_chan @ 1/7/2009, 13:19)
    Hai visto che ho imparato a fare gli aggiornamenti più lunghi?? u.u
    *me essere brava*

    Giààààà...bravaH la mia Twinlally :mki: *gli aggiornamenti lunghi sono i miegliori :sisi: *

    CITAZIONE (Aira42 @ 1/7/2009, 13:47)
    Demetra, vacci piano con la passione XDDDD
    Seguito U_U non so che altro dire...

    Hihihi...*-*
    Spero di riuscire a concludere presto il 7° capitolo...*maledetti esami...T_T*

    Edited by Lee-chan - 9/7/2009, 12:09
     
    .
  3. Aira42
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    ...Non so più cosa pensare XD
    Cioè, voglio dire, penso questo, penso l'altro, che alla fine non so più che pensare...-.-'''
     
    .
  4. Lee-chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Aira42 @ 1/7/2009, 14:07)
    ...Non so più cosa pensare XD
    Cioè, voglio dire, penso questo, penso l'altro, che alla fine non so più che pensare...-.-'''

    Aira è confusa... :omg:

    *rotolarotola* A una mia amica faceva schifo Severus...U__U *per non dire che trovava orripilante la saga di Harry... .-.*
    Però le mie FF le piacevano...perchè come lo si descrive in una FF...è sicuramente diverso da come lo si vede nei film o nei libri...^^
    Difatti è arrivato pure a piacergli un pò come personaggio... :mki:
     
    .
  5. °the Miko°
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    ma più che altro il problema di severus è l'aspetto XD cioè almeno come è descritto nel libro o rappresentato nel film, non è il tipo di professore che ti può scatenare queste reazioni XD però devo dire che nella tua ff non è così XD *ricorda descrizione rowling capelli unti* sembra affascinate XD disegnalo più bellooo XD
    comunque è una figata! mi piace un saccooo ^^
     
    .
  6. Lee-chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Hihihi...vero... .-. Cooomunque, molto probabilmente quì toglierò tutte le scene spinte... *credo che forse potrebbe venire meglio* Bah...vedrò a suo tempo...^-^

    Detto questo ecco a voi un nuovo capitolo...xD

    Settimo Capitolo

    Mi si era bloccato di colpo il respiro, i pensieri che avevano occupato la mia mente in quegli ultimi istanti svanirono come per magia, lasciando il posto a ciò che mi si presentava davanti.
    Uno spettacolo che avrei fatto volentieri a meno di vedere.
    La prima cosa che notai, fu la scritta, se fosse stata normale non ci avrei badato molto, ma questa era stata fatta con il sangue, il che era abbastanza inquietante. In secondo luogo, c’era il significato di quella frase a rendermi confusa, c’era scritto:
    « La camera dei segreti è stata aperta… nemici dell’erede temete » davvero non sapevo cosa potesse significare.
    Feci un passo in avanti e mi accorsi che il pavimento era bagnato. Distolsi gli occhi dai miei piedi, quando sentii dei passi provenire alle mie spalle. Mi voltai.
    «Harry?!» Il ragazzo stava di fronte a me, dapprima mi guardava poi la sua attenzione fu catturata dal muro e dalla frase che vi era scritta, pochi secondi dopo, arrivarono anche Ron e Hermione.
    «Oh mio Dio!» Esclamò la ragazza portandosi le mani davanti alla bocca.
    Mi voltai nuovamente e fu solo in quel momento che notai Mrs Purr, la gatta di Gazza, completamente immobile appesa alla lampada che illuminava il corridoio.
    Mi avvicinai lentamente alla gatta per osservarla meglio, mi sembrava troppo strana quell’immobilità, fu in quell’istante che sentii Gazza urlare:
    «Ehi, che sta succedendo qui?» ma non appena vide lo stato della sua gatta, prese a sbraitare contro di me.
    A causa delle grida del custode dopo pochi minuti il corridoio si riempì di studenti e di insegnanti.
    Gridolini spaventati e shockati si levarono tra la folla, quella scena in effetti era abbastanza raccapricciante da vedere.
    Subito tra la folla si fece avanti il preside che appena vide quello spettacolo si affrrettò a dire:
    «Che tutti vadano nei loro dormitori immediatamente, tutti tranne» fece una piccola pausa «voi quattro» ed indicò me, Harry, Ron ed Hermione.
    Me ne sarei andata volentieri anch’io nei dormitori in quel momento. Tutti gli alunni si dileguarono da quel corridoio, restarono solamente i professori e Gazza.
    Il custode si affrettò a dire: «E’ stata lei» indicandomi «ne sono sicuro, ha ucciso lei mrs. Purr».
    «Cosa? No!! Non sono stata io ad ucciderla, io non l’ho nemmeno toccata» dissi indicando la gatta.
    «Non è morta Argus, è stata solamente pietrificata, anche se ancora non so spiegarmi come» la voce del vecchio preside era stranamente calma.
    «E’ impossibile che sia stata la ragazza, perché fino a pochi secondi fa era nel mio studio in punizione» disse il professor Piton con voce tagliente e piatta mentre si avvicinava a me «anche se, non capisco come mai lei sia qui signorina Black, i dormitori dei serpeverde si trovano nei sotterranei» Non potevo certo dire loro che ero arrivata fin lì perché avevo sentito una voce, quindi risposi:
    «Perchè ho un pessimo senso dell'orientamento signore»
    «Farò finta di crederle, perchè reputo i serpeverdi incapaci di mentire ma non creda di cavarsela così signorina....» Il professore continuò poi a parlare assieme a Harry, ma io non stavo ascoltando una sola parola di quello che diceva. Ero troppo impegnata a benedire la casa dei serpeverde e il fatto che il professor Piton ne fosse il capocasa, se così non fosse stato sarei già sotto chissà quale punizione.
    Quella sera ce la cavammo abbastanza facilmente. Il preside naturalmente ci difese, disse a Gazza che poteva stare tranquillo, che la sua gatta si sarebbe ripresa dopo che la professoressa Sprite avrebbe preparato un non so bene quale intruglio.


    «Stai parlando seriamente?»
    «Si, te lo giuro» le rispose Harry con un'espressione afflitta.
    Demetra aveva appena scoperto, che la voce che lei aveva sentito nella sua testa quella sera, era stata udita anche da Harry. Il che la rese parecchio perplessa. Non riusciva a spiegarsi perchè solo loro due riuscivano a sentire quella voce mentre gli altri no. Era una cosa senza senso. Com'era possibile una cosa del genere?
    Un sacco di altre domande e infinite possibili risposte, una più improbabile dell'altra, le occuparono la mente quella notte. Poi si addormentò.
    Quella notte sognò un uomo, dallo sguardo profondo e serio.
    Due occhi neri come la pece la fissavano.
    La pelle, glabra e pallida, risaltava a contrasto con le sue vesti scure.


    Continua....

    Scusate se è un pò corto...ma purtroppo ieri sera andavao di fretta...e ho preferito lasciarlo così...xD
     
    .
  7. °the Miko°
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    si è corto XD ma sempre carino :mki:
    me vuole leggereee!!
     
    .
  8. Lee-chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (°the Miko° @ 9/7/2009, 16:26)
    si è corto XD ma sempre carino :mki:
    me vuole leggereee!!

    Grazie...^w^ Presto posterò il seguito... :sisi: *deve ancora iniziarlo* :mki:
     
    .
  9. Twinlally_chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Ma Lalla io ti amoh! Come posso vivere senza i tuoi aggiornamenti??
    Comunque...... Spero di riuscire a leggere il seguito presto! Baci dalla Sicilia.... :D
     
    .
  10. angelaproffi
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    che bei capitoli mi ero persa! certi risvolti molto sensuali! XD aspetto il seguito!
     
    .
  11. Lee-chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Twinlally_chan @ 11/7/2009, 21:19)
    Ma Lalla io ti amoh! Come posso vivere senza i tuoi aggiornamenti??

    Grazie :flowh: E naturalmente io aspetto i tuoi di aggiornamenti...xD
    Grazie mille anche a angelaproffi :blush: ...^w^
    Ecco un nuovo aggiornamento:

    Capitolo 8

    I primi raggi di sole entrarono prepotenti dalla finestra fino a raggiungere il mio letto, disturbando così il mio sonno. Mi voltai scocciata dall'altra parte cercando di ignorare la luce che ora filtrava nella stanza.
    Restai immobile nella stessa posizione per parecchi minuti, sperando di poter tornare a dormire, quando mi accorsi che non ci sarei riuscita mi misi a sedere sul letto sbuffando. Avevo ancora gli occhi chiusi. Li aprii, ma li richiusi subito dopo, sbattei più volte le palpebre cercando di abituarmi a quella nuova luce.
    Mi alzai dal letto e con passi goffi e stanchi mi diressi verso il bagno. Aprii la porta ed entrai, mi lavai i denti velocemente poi guardai il mio riflesso sullo specchio. Potevo notare benissimo alcune somiglianze sia di mia madre che di mio padre in quei miei lineamenti. Sorrisi.
    Mi tolsi di dosso il pigiama e gli slip. Mi feci una doccia veloce, poi indossai l'uniforme ed uscii dal bagno.
    Guardai le mie compagne di stanza distese sul letto e intanto mi chiedevo come potessero dormire così beatamente con tutta quella luce.
    «Fortunate voi» sussurrai più a me, che a loro.
    Le osservai. Emily e Stephanie. La prima era ranicchiata su se stessa, forse sentiva freddo, la seconda invece aveva metà corpo scoperto. Ridacchiai tra me e me vedendole così.
    Erano amiche fin da quando erano piccole, ed avevano un carattere molto simile, il che a volte era un bene, ma quando si trattava di innamorarsi dello stesso ragazzo le portava irrimediabilmente a litigare. Fortunatamente per loro però, la loro amicizia era più importante di qualunque altra cosa, non avrebbero certo permesso a un ragazzo di rovinarla.
    A volte ero invidiosa di quel loro rapporto così idilliaco.
    Mi allontanai dai loro letti e mi avvicinai alla finestra. Guardai fuori.
    Adoravo osservare il paesaggio di prima mattina. Restai così a fissare il panorama per un pò, poi presi a camminare freneticamente per la stanza. Non sapevo come passare il tempo, quindi annoiata mi distesi sul letto.
    Come mi accadeva sempre in quei momenti. Mille pensieri iniziarono a vorticare nella mia testa. La prima cosa a cui pensai erano i miei poteri.
    Eh già. I miei poteri. Una delle mie tante stranezze.
    La mia magia era diversa da quella degli altri, con una bacchetta in mano, l'unica cosa che mi riusciva erano dei discreti scudi di protezione, per il resto ero una completa frana.
    Acqua. Aria. Terra. Fuoco. I quattro elementi. Era quella la mia fonte di potere, la mia magia. Potevo modificarne il corso o ricrearli sotto le mie mani.
    Potevo far piovere, cambiare il corso ai ruscelli, creare il fuoco dal nulla, spegnerlo o ingrandirlo, ero in grado di far lievitare le cose o di volare io stessa, inoltre potevo anche far germogliare dei fiori o far nascere degli alberi dal nulla.
    Era come avere la natura stessa dentro di me. Era una sensazione incredibile e meravigliosa. Ogni qualvolta utilizzavo i miei poteri, una felicità enorme si impossessava di me. Ma come tutte le cose belle, vi era anche una parte negativa.
    Infatti, se non mi concentravo abbastanza, potevo nuocere alle persone che mi stavano attorno. Mi era capitato due volte, quando ero piccola, di creare un piccolo tornado, naturalmente senza volerlo realmente, solo perchè ero arrabbiata.
    Ora che ero più grande dovevo controllare nel miglior modo possibile le mie emozioni e i miei poteri, o rischiavo di provocare anche qualcosa di peggiore di un tornado.
    Alzai le mani verso il soffitto e le osservai, era incredibile quante cose potevo creare attraverso di esse. Sorrisi e mi resi conto di essere stranamente felice.
    Mi voltai dall'altra parte e mi ritrovai a fissare l'angolo più buio della stanza. In quel momento mi vennero in mente i due occhi che avevo sognato quella notte.
    Neri come la pece, freddi e spenti. Come quelli del professor Severus Piton.
    L'unica persona in grado di farmi perdere il controllo che avevo acquisito col passare del tempo.
    Non capivo come ci fosse riuscito, ma in pochi giorni aveva fatto fuori una buona parte del mio autocontrollo.
    Inoltre, dovevo passare ancora una settimana intera in punizione da quell'uomo, dovevo tornare ad avere la solita padronanza di me stessa o sarebbero stati guai.
    Assorta com'ero nei miei pensieri, non appena suonò la sveglia delle mie compagne sobbalzai nel letto per lo spavento.
    «Che tu sia dannata» sussurrai.


    La ragazza passò quasi tutta la settimana tranquillamente, le lezioni procedevano calme e non aveva più sentito quella strana voce nella sua testa. Il che era già un miglioramento.
    Anche alla sera, quando doveva andare in punizione dal professor Piton tutto procedeva normalmente, nella più assoluta calma ed indifferenza.
    Demetra faceva il suo lavoro, mentre Severus faceva il suo, cercando di ignorarla il più possibile. Quella ragazza lo aveva scosso fin troppo, non doveva permetterle altra confidenza.



    Era l'ultima serata che avrei dovuto passare in punizione con il professore di pozioni. Da una parte ne ero felice, ogni volta che mettevo piede in quella stanza, ero agitata o nervosa, dall'altra ne ero triste, quell'uomo aveva qualcosa di affascinante che mi rendeva piacevole la sua compagnia.
    Entrai nell'ufficio del professore solo dopo aver respirato profondamente e dopo aver bussato.
    Come al solito non alzò lo sguardo, restò chino sui compiti da correggere. Io mi avviai triste verso i calderoni che dovevo finire di pulire.
    Dopo parecchi minuti mi voltai verso di lui. In quel momento notai che aveva un'espressione strana, inoltre era più pallido del solito.
    Mi avvicinai per guardarlo meglio, piccole gocce perlate gli scendevano dalla fronte, gli occhi solitamente controllati e freddi erano colmi di sofferenza.
    «P-professore, si sente bene?» chiesi incerta continuando a guardarlo preoccupata.
    La risposta non la ricevetti. Riuscii solamente ad osservare il suo corpo che piano scivolava a terra.
    «Oh, per merlino» sbraitai correndogli incontro.

    Continua....
     
    .
  12. Aira42
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    KRANDE battuta XD
    Aye, aspetto il prossimo!
     
    .
  13. angelaproffi
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    ancoraaaaaaaaaaaaa! un altro capitolo!
     
    .
  14. °the Miko°
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    oh, per merlino, voglio un altro capitolo! XDXD
    lee-chan, i tuoi aggiornamenti sono sempre magnifici :mki:
     
    .
  15. Lee-chan
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    Grazie mille ragazze per i vostri commenti :flowh:
    Sono davvero felice che vi piaccia tanto la mia FF...*-* Eccovi un nuovo aggiornamento:

    Capitolo 9:

    Dopo pochi secondi mi ritrovai accanto al corpo del professore.
    Mi inginocchiai immediatamente al suo fianco e gli tastai il polso per sentire se c'era battito. Sentii un flebile «tum-tum». Sospirai sollevata. Probabilmente era solamente svenuto.
    Mi avvicinai piano ad osservargli il volto, gli occhi erano chiusi, la fronte corrugata e la pelle era visibilmente sudata.
    Fu più forte di me, volevo toccarlo, così avvicinai le dita al viso e gli sfiorai una guancia, sentii subito che la sua temperatura era più alta del normale, preoccupata portai la mano sulla sua fronte. Era bollente.
    Senza pensarci troppo decisi di slacciargli alcuni bottoni della casacca, così avrebbe potuto respirare meglio, quell'abito sembrava essere così soffocante.
    Ero appena al terzo quando vidi la sua mano afferrarmi per un polso, alzai subito lo sguardo. I suoi occhi fissavano intensamente i miei.
    Restai in silenzio per qualche secondo. Aprii bocca solo per cercare di spiegargli come mai gli stessi sbottonando la casacca, ma lui me lo impedì.
    La mano che teneva stretto il mio polso mi attirò verso di lui e subito le mie labbra incontrarono le sue.
    Spalancai gli occhi sorpresa e vidi le sue palpebre abbassate.
    Chiusi anch'io gli occhi abbandonandomi alle sensazione che quell'uomo mi stava dando. Felicità. Paura. Gioia. Estasi.
    Sentii il suo braccio avvoglermi la vita per stringermi di più a lui.
    Mi sembrava di sciogliere sotto quel suo tocco così gentile in assoluta contrapposizione con i suoi soliti modi burberi.
    Le nostre labbra erano ancora unite in un bacio casto quando la sua mano si intrufolò sotto la mia maglietta per accarezzarmi languidamente la pelle.
    Scostò piano il viso dal mio. Sussurrò un nome. Con una tale dolcezza e calma da far quasi rabbrividire di piacere. Ma il nome non era il mio.
    «Lily» aveva pronunciato.
    Mi bloccai all'istante, mentre calde lacrime iniziarono a rigare il mio viso. Portai le mani agli occhi, velocemente. Non capivo. Perchè stavo piangendo? Non c'era un motivo valido. Io, io...
    I miei pensieri vennero interrotti. Labbra calde e invitanti si posarono nuovamente sulle mie. Appoggiai le mani al petto del professore e lo scostai da me con forza, facendolo ricadere a terra. Non volevo che mi baciasse pensando ad un'altra donna. Volevo che lo facesse pensando solo a me. Io lo volevo sentire solo mio.
    Sorpresa da quei pensieri che furtivi si erano intrufolati nella mia mente scossi la testa, cercando di allontanarli.
    Presi fra le braccia il Potion Master e piano iniziai a schiaffeggiare le sue guance.
    «Professore? Mi sente?» Niente.
    Allora continuai «Sono io Demetra Black!».
    Nessuna risposta. «Merda» biascicai.
    Stavo per portarlo da madama Chips in infermeria, quando di nuovo, la sua mano strinse il mio polso. Sta volta con più forza.
    Faceva male.
    «Ahi» sussurrai.
    E ancora, in modo più rude però, mi strattonò e mi fece avvicinare a lui.
    Il mio orecchio vicino alla sua bocca.
    Parole che non avrei voluto sentire, parole che non avrei dovuto ascoltare fuoriuscirono dalla bocca dell'uomo.
    «Lily, ti prego, perdonami» Chiusi gli occhi e scossi la testa, sperando che quelle parole uscissero dalla mia testa.
    «Io davvero...ti ho amato...ma lui....lui ti ha portato via....lui....»
    Basta. Non volevo sentire più nulla. Ogni sua parola era come un coltello che piano graffiava la mia pelle facendola sanguinare. Quella sensazione. Così forte. Così viva. Non l'avevo mai provata prima, ma la sapevo riconoscere. Era gelosia.
    Ero gelosa di un uomo che non sapevo di amare. Gelosa di una donna che non conoscevo.
    «Lui....Potter...» e imperterrito parlava, inconscio dei sentimenti che scuotevano sempre più violentemente il mio animo.
    Poi collegai ciò che aveva detto. «Potter?» sussurrai. Era una domanda che non ricevette risposta.
    Mi voltai verso di lui, il viso contratto in una smorfia di dolore, gli occhi nuovamente chiusi. Non lo avrei portato in infermeria, nessuno avrebbe dovuto vederlo così. Lui non avrebbe voluto, ed io volevo essere l'unica testimone di quel momento.
    Momento in cui lui si era abbandonato a se stesso abbassando ogni sua difesa, mostrandosi debole.....vivo, umano.
    Provai a spostarlo di peso. Non ci riuscii, avevo paura di svegliarlo per l'ennesima volta. Mi concentrai, e piano il suo corpo fu sollevato da un venticello fresco. Aprii la prima porta che trovai, fortunatamente era la sua camera da letto. Non mi guardai attorno. Non accesi la luce.
    Usai la magia, creai piccoli fuocherelli, giusto per vedere dove camminavo.
    Adagiai con delicatezza, il corpo di Severus sul letto.
    Stavo per uscire dalla stanza quando sentii la sua voce:
    «Lily, ti prego, non andare»
    Di colpo mi fermai. Quella richiesta non era rivolta a me, ovviamente, ma non riuscivo ad andarmene così, ad abbandonarlo sul letto sofferente.
    Sospirai sconfitta. Quell'uomo era davvero l'unico a scuotermi così tanto.
    Mi ranicchiai in un angolo della camera da letto, portai le gambe al petto ed appoggiai la guancia destra sul ginocchio. Il mio sguardo fu catturato dall'unica finestra in quella stanza. Guardai fuori, il tempo era sereno, potevo osservare le stelle, ma sapevo che di li a poco avrebbe piovuto.
    Lentamente le lacrime iniziarono a scivolare sulle mie guance mentre il cielo fu oscurato da nuvoloni.
    Era proprio vero, quel professore riusciva a distruggere tutto il mio autocontrollo. La rabbia. Il dolore. Iniziarono ad attraversare il mio corpo. Iniziò a piovere. Piano.
    Portai una mano al cuore e strinsi forte la stoffa fra le dite. Faceva male.
    Tutti quei miei sentimenti. Sembrava che il mio corpo non fosse in grado di contenerli. Affondai la testa tra le ginocchia. Ora pioveva. Forte.
    Il mio pianto presto si trasformò in un singhiozzare continuo. E più piangevo, più pioveva.
    Dopo parecchi minuti mi calmai. Il cielo tornò sereno. Le stelle potevano di nuovo scorgersi.
    Mi avvicinai a Severus. Anche se aveva gli occhi chiusi, non era rilassato e potevo notare la sua sofferenza attraverso la smorfia di dolore che aveva stampata in viso.
    Volevo aiutarlo in qualche modo. Uscii dalla stanza e andai in cerca del bagno, non appena lo trovai vi entrai.
    Presi un piccolo asciugamano e vi feci scorrere sopra dell'acqua fresca.
    Tornai in camera da letto ed appoggiai l'asciugamano sulla fronte del professore. Restai al suo fianco fino a che non vidi il suo volto rilassarsi.
    Era tardi ormai, ma non volevo andarmene, se avesse avuto bisogno d'aiuto volevo essergli vicino.
    Ma non potevo restare in camera da letto, così mi avviai verso lo studio.
    Mi appoggiai alla sedia ed iniziai ad osservare la scrivania.
    «Oh, cavolo!» Esclamai guardando tutti i compiti ancora da correggere appoggiati sulla superfice solida del tavolo.
    Passai una mano fra i capelli mentre con l'altra raccolsi un foglio.
    Erano le verifiche di quelli del primo anno. Lessi la prima domanda, sembrava tutto piuttosto semplice.
    Iniziai a correggere compito dopo compito, fino a quando i miei occhi cominciarono a chiudersi lentamente.
    Riuscii ad arrivare all'ultimo prima di sprofondare nel mondo dei sogni.


    E come la pioggia.
    Che lentamente
    bagna la terra
    unendosi ad essa.
    Tu silenziosamente
    penetri il mio cuore.
    Dolcemente.
    Instancabilmente.

    Il mio pianto
    è debole,
    soffocato.
    Queste mie labbra
    che impercettibilmente
    hanno sfiorato le tue.
    Sorridono.

    Il mio cuore.
    La mia anima.
    Invece no.
    Quel bacio,
    lo hai dato a lei.
    Quel bacio. Io
    l'ho dato a te.

    Piano sento
    che la stanchezza
    mi avvolge.
    Ed io sono felice.
    Finalmente posso sognare.
    Te. Di nuovo.
    Piango. Sorrido.



    Continua....
     
    .
50 replies since 1/6/2009, 23:38   814 views
  Share  
.
Top
Top