La resa di Piers di Eloisa James

La Resa di Piers ci viene presentato come un rifacimento della famosa favola la Bella e la Bestia, che tutte noi sicuramente amiamo. Forse è questo il primo motivo che spinge una lettrice amante del genere ad approcciarsi a questo libro con grandi speranze e aspettative. Bene mie care lettrici aspettatevi di essere deluse, della favola della Bella e la Bestia non ha quasi nulla, ma l'autrice è perdonata visto che è lei stessa a spiegarlo nelle note a conclusione del libro. La Bestia è infatti solo una bestia ideologica, niente peli (tranne quelli del petto) né zanne, solo una zoppia dovuta ad un brutto incidente avuto quando era piccolo e un caratteraccio che fa scappare tutti eccetto ovviamente la nostra protagonista, la Bella è bella davvero, ma a lei questo non è mai davvero importato fino a quando non perde la sua bellezza, eh sì perché in realtà è lei ad avere la trasformazione, da graziosa bambolina a causa di un'epidemia di scarlattina si ritrova ad essere una pustola vivente. I protagonisti sono personaggi abbastanza interessanti, tutti e due si portano traumi legati all'infanzia e ai genitori che spesso non sono stati ottimi esempi, entrambi i protagonisti Pier e Linnet hanno infatti paura di poter aver ereditato i vizi che avevano condannato le vite dei loro genitori, la tossicodipenza da oppio lui, l'amore per gli uomini e la seduzione lei. In realtà è proprio questo loro non voler cedere a vizi che non hanno a bloccarli in un limbo in cui si vogliono ma non si possono avere perché hanno paura di distruggere l'altro. Infatti se prima è Linnet a cercare di convincere Piers che il loro amore è possibile, in seguito è lei la prima a fuggire a causa della sua bruttezza.
Il mio commento rispetto a questo libro è positivo ho apprezzato i personaggi principali e quelli secondari, ai genitori di Piers è infatti dedicata una piccola storia d'amore secondaria della quale sinceramente non me ne poteva fregar di meno, ma questo è un mio parere personale, a volte le storie secondarie quando si rivelano poco interessanti mi disturbano perché deviano il racconto.
Il libro si presenta come secondo volume della serie Fairy Tales che io sinceramente non ho letto (anzi non sono riuscita a capire se in Italia sia stato pubblicato), la cosa non disturba, non ci sono personaggi che non conosciamo e che dovremmo conoscere o accenni a libri precedenti, quindi è facile da leggere e scorrevole come uno stand alone. Lo consiglio sicuramente, un libro da spiaggia leggero per passare qualche ora lontano da tutto e da tutti.